Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 14 agosto 2013

Papotage (ciance)

(Il termine francese - che significa ciance - consente un gioco di parole che non si può rendere in italiano)Traduco (cercando di mantenere il gioco delle rime) dal blog francese Traditionalistes!

Una teca piena di reliquie
che l'adorassero immaginava:
così pensando si crogiolava,
ricevendo come destinati a sé
gli incensi e i cantici del re.
(Jean de la Fontaine)

                          Nell'orgoglio che la trascinava,
                          d'esser saggia certo pensava;
                          e fu così che dedicò
                          la sua grande autorità
                          a impedir canti paramenti omaggi e tutto ciò
                          che ferisse la sua alta umiltà.
                          (autore sconosciuto)

25 commenti:

Luisa ha detto...

Se fossi poetessa scriverei
un`ode ai cattolici come li vuole Papa Bergoglio, e un sonetto per i cattolici di cui ha paura.
Jorge Bergoglio non perde un`occasione per descrivere i cattolici che ama e quelli che non gli piacciono, ecco l`ultima prima della prossima:

http://ilsismografo.blogspot.ch/2013/08/papa-lettera-50mo-diocesi-concepcion.html

hpoirot ha detto...

bella traduzione mic

ah ah Luisa ... l`ultima prima della prossima. E' proprio vero.

Anonimo ha detto...

Ma, in fondo non è detto che il papa veda sempre solo i tradizionalisti in quelle categorie che, al solito taglia con l'accetta.
I rischi che richiama in fondo riguardano tutti.

Piuttosto è quell'"uscire" per andare all'arrembaggio, come se il "conoscere" e il "formarsi" non servisse a nulla e tutto dipenda dall'estemporaneità dell'azione dello Spirito che non può convincere del tutto.
E' vero che la fede cresce anche strada facendo e grazie all'esperienza, ma se non ha fondamenta solide sulla "conoscenza" (sempre ulteriormente in crescita) della verità, alla fine risulta non più "centrata" sul Signore, ma sull'avventura personale e sugli incontri umani, che invece sono fecondati solo da Lui.

Quello che manca in queste esortazioni a "uscire da sé e andare..." è il richiamo al nutrimento perenne necessario (da dare e ricevere per i sacerdoti e da ricevere per i fedeli): la grazia sacramentale, nell'Eucaristia in primis...

Luisa ha detto...

Da Sant`Agostino:

"Non uscire fuori, rientra in te stesso: nell’uomo interiore abita la verità. E se scoprirai mutevole la tua natura, trascendi anche te stesso. Tendi là dove si accende la stessa luce della ragione. (De vera rel. 39, 72)"


Dalle “Confessioni”:

"Stimolato a rientrare in me stesso, sotto la tua guida, entrai nell’intimità del mio cuore, e lo potei fare perché tu ti sei fatto mio aiuto. Entrai e vidi con l’occhio dell’anima mia, qualunque esso potesse essere, una luce inalterabile sopra il mio stesso sguardo e sopra la mia intelligenza.
Non era una luce terrena e visibile che splende dinanzi allo sguardo di ogni uomo. Direi anzi poco se dicessi che era solo una luce più forte del comune, o anche tanto intensa da penetrare ogni cosa.
Era un’altra luce, assai diverse da tutte le luci del mondo creato. Non stava al di sopra della mia intelligenza quasi come l’olio che galleggia sull’acqua, né come il cielo che si stende sopra la terra, ma era una luce superiore.
Era la luce che mi ha creato. E se mi trovavo sotto di essa, era perché ero stato creato da essa.
Chi conosce la verità conosce questa luce. O eterna verità e vera carità e cara eternità!
Tu sei il mio Dio, a te sospiro giorno e notte. Cosi la tua Sapienza, per mezzo del quale hai creato ogni cosa, si rendeva alimento della nostra debolezza da bambini.
Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato.
Ed ecco che tu stavi dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo. E io, brutto, mi avventavo sulle cose belle da te create.
Eri con me ed io non ero con te. Mi tenevano lontano da te quelle creature, che, se non fossero in te, neppure esisterebbero.
Mi hai chiamato, hai gridato, hai infranto la mia sordità. Mi hai abbagliato, mi hai folgorato, e hai finalmente guarito la mia cecità. Hai alitato su di me e ora anelo a te. Ti ho gustato e ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato e ora ardo dal desiderio di conseguire la tua pace."

Anonimo ha detto...

da ricevere per i fedeli

Da ricevere, sempre per dare. C'è una intercomunicazione; ma per dare il Signore dobbiamo aver ricevuto Lui e ciò avviene nella Sua Chiesa, nei sacramenti e nella preghiera.

E la missionarietà non è solo l'annuncio per le strade o nelle periferie; per ognuno, dalla sua situazione e in base al suo ruolo...
Altrimenti ci fermiamo su dei cliché, che possono esser validi sotto l'aspetto esemplificativo, ma restano cliché se non si va oltre e non si 'universalizza' il discorso.

Luisa ha detto...


""Non uscire fuori, rientra in te stesso: nell’uomo interiore abita la verità"

Se non sei entrato prima in te stesso, se non abiti quel te stesso e non sai CHI abita in te, chi porti quando esci da te stesso?

Luisa ha detto...

"Per primo, sul "camminare" dice: "Voi sapete che ho paura dei cristiani quieti. Finiscono come l'acqua stagna".

Beh, già sorprende un Papa che ha paura di stare solo, che non può stare solo, che ha bisogno di essere circondato dalla gente e che non potrebbe sopportare di abitare l`appartamento pontificio nemmeno circondato da persone da lui scelte( ipse dixit),
sorprende un Papa che dall`inizio del suo ministero non cessa di dare stangate ai cattolici che non gli piacciono,
e soprprende un Papa che dice di aver paura di cattolici "quieti"!
Sarebbe ora che Jorge Begoglio uscisse da quelle sue generalità, da quei giudizi perentori basati sulle sue personali concezioni, giudizi che dividono i cattolici in buoni, quelli che corrispondono ai suoi criteri, e tutti gli altri!

Anonimo ha detto...

Beh, se non gli piacciono i "cattolici quieti" potrebbe andar pazzo per uno come Mons. Williamson, ad esempio... ;-)
Ori

Anonimo ha detto...

Se non sei entrato prima in te stesso, se non abiti quel te stesso e non sai CHI abita in te, chi porti quando esci da te stesso?

se questo è valido a livello individuale, a maggior ragione per la Chiesa, che non deve "uscire da se stessa" perché ha in sé indissolubilmente strutturata la sua ragion d'essere e la sua funzione.

Non ha bisogno di "cercare la verità" insieme agli altri. E' lei che è portatrice della Verità - che l'ha fondata e costituita - e la deve annunciare e trasmettere a tutte le nazioni (perché non è vero che tutte le religioni si equivalgono. Altrimenti il Signore che è venuto a fare?)

un passante ha detto...

Se per dirsi cattolici basta convertirsi ad un Papa, senza cambiare nulla in vicinanza a Cristo, convinzioni, intenzioni testimonianza e stile di vita, pure io sarei stato un convertito di Benedetto, ma non funziona così. Credevo ci sarebbe stato un argine al delirio collettivo ma la chiesa non ha saputo resistere e vi si immerge seguendo la buona corrente. Stamattina mi trovavo in una discussione sulla tolleranza di Francesco verso i gay. A parte che mi pare abbia ripetuto soltanto con parole edulcorate ciò che già dice il catechismo, non si è minimamente espresso nei confronti di quello che rappresenta il vero contrasto tra la chiesa e il mondo, che non è il gay persona ma il gay in coppia, che vuole unirsi in matrimonio e magari avere figli. Ma nessuno se ne avvede, o qualcuno sostiene addirittura che su questo punto Francesco cambierà il catechismo.

Anonimo ha detto...

Bisogna distinguere i contemplativi dagli uomini d'azione... credo che F. si rivolga ai secondi quando parla di cattolici quieti e precisamente a quelli che hanno la fede ma non le opere...

Dai Padri del deserto:

Accadde un giorno che gli anziani si recassero dall'abate Abraham il profeta della regione. Lo interrogarono sull'abate Banè, dicendo: « Ci siamo intrattenuti con abba Banè sulla clausura nella quale egli si trova adesso; ci ha detto queste gravi parole: Egli stima tutta l'ascesi e tutte le elemosine che ha fatto nel suo passato come una profanazione». E il santo vegliardo Abraham rispose loro e disse: «Ha parlato rettamente». Gli anziani si rattristarono per via della loro vita che era anch'essa a quel modo. Ma l'abate Abraham disse loro: « Perché affliggervi? Durante il tempo, in effetti, nel quale abba Banè distribuiva le elemosine, sarà arrivato a nutrire forse un villaggio, una città, una contrada. Ma ora è possibile a Banè levare le sue due mani affinché l'orzo cresca in abbondanza nel mondo intero. Gli è anche possibile, ora, chiedere a Dio di rimettere i peccati di tutta questa generazione ». E gli anziani, dopo averlo udito, si rallegrarono che vi fosse un supplice che intercedeva per loro.


Luisa ha detto...

Beh, sui contemplativi papa Bergoglio ha usatto espressioni per lo meno sorprendenti, non ho il tempo adesso di ritrovarle, penso che i quieti siano per lui tutti coloro che se ne stanno in sacristia e in parrocchia invece di uscire per andare alla periferia,sono i cristiani da museo, da salotto, inamidati, i musoni che guardano il pavimento, che portano il lutto,....che cosa ho dimenticato?
Allegria, olé, vamos amigos!
Fate casino!
Questo ha chiesto ai giovani a Rio.

Cesare ha detto...

Dico: ma perché continuare a occuparsi di Bergoglio e dei Vescovi a cui non si puà certo far colpa di non avere abbastanza chiaramente dimostrato il loro sentirsi estranei, totalmete, dalla Chiesa Cattolica quale è stata fino alla mote di Papa Pio XII e dai suoi insegnamenti che sono poi la trasmissione di quanto da lei ricevuto da N.S.G.C.?
Sono questi signori i creatori di una nuova Chiesa, che nulla ha a che vedere con quella cui tanti di noi appartengono dal battesimo. Cosa devono fare ancora perhé chi ancora si ostina, oltre ogni logica a ritenerli cattolici, si renda conto che propagandano "altro"?
Purtroppo tanti hanno un concetto dell'ubbedienza errato. E' a Dio che bisogna ubbidire, ai suoi insegnamenti giuntici per tramite della Tradizione e delle Sacre Scritture, prima che ai suoi veri o sedicenti sacerdoti. Ciascun cattolico, anche il più "semplice" come me, ha esatta nozione di questi insegnamenti già a livello di catechismo. Chiunque - a qualsiasi livello, anche se Papa - affermasse qualcosa contrario a questi insegnamenti andrebbe pubblicamente ripreso e comuque, quanto dice, non dovrebbe essere considerato vincolante.
Invito a tener sempre presente che chi da decenni si occupa di demolire la Chiesa fondata da Gesù Cristo ha contato soprattutto sull'ubbidienza cieca dei fedeli alle decisioni prese dalla gerarchia. Fateci caso, tutto è messo in discussione tranne l'ubbidienza dovuta all'autorità di chi, giorno dopo giorno, opera la "metamorfosi".

senza parole ha detto...

Una metamorfosi che oggi ha visto l'ennesima dissacrazione.
E' normale che un giocatore di calcio sieda sul trono papale con tutta la squadra intorno come ad una gita scolastica?

Siamo nel cuore della cristianità o al circo?

Luisa ha detto...

Finiremo per restare senza parole!
Per il momento le parole ci servono ancora ad esprimere, troppo sovente, incomprensioni, apprensioni, sconcerto e rammarico, ma verrà forse il giorno del silenzio.

Amicus ha detto...

"E' normale che un giocatore di calcio sieda sul trono papale con tutta la squadra intorno come ad una gita scolastica? Siamo nel cuore della cristianità o al circo?"

Perché, esiste ancora un trono papale nella prospettiva di un fedele 'bergogliano'?
Quella - avrà pensato il ragazzotto argentino - è la poltrona del 'Vescovo di Roma', dove Bergoglio si siede dopo il pranzo per leggere il giornale...

sam ha detto...

Insiste...

Già in quella che avevo già definito, parafrasando il titolo di alcuni film, "l'omelia più pazza del mondo", Papa Francesco aveva detto:

"la vita cristiana non è una terapia terminale: stare in pace fino al Cielo"

Peccato che San Pietro avesse scritto esattamente il contrario:

“E poi, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia. Perciò, carissimi, nell'attesa di questi eventi, cercate d'essere senza macchia e irreprensibili davanti a Dio, in pace”.
2 Pt 3, 13-14


E ancora Papa Francesco aveva raccomandato ai Cristiani di avere sempre un cuore inquieto.

Peccato però che la mia fede sia cresciuta alla scuola della Regina della Pace che insiste continuamente sulla preghiera e sulla ricerca della pace del cuore, con Dio, con sè, in famiglia e con il prossimo, come premessa indispensabile prima di qualsiasi testimonianza cristiana. Anche dall'ultimo messaggio del 5 agosto estraggo queste parole: "Pregate, cari figli, affinché la pace regni nel mondo, affinché la pace regni nel cuore degli uomini, nel cuore dei miei figli. Perciò siate i miei portatori di pace in questo mondo inquieto;"

Penso di aver individuato due categorie, molto diverse tra loro, che si accostano a Medjugorje (così come alla fede): quelli che vanno in cerca di compagnia, prodigi e consolazioni e quelli che cercano la Verità... Credo che i Medjugorjani santosubitisti siano quelli del primo tipo...

Anonimo ha detto...

Ricordo la frase citata da un giornalista di anni fa che è diventata il titolo di un suo libro: "Inquietum est cor nostrum" (donec requiescat in te).
Non posso pensare che l'inquietudine di cui parla il papa sarebbe quella di chi cerca ancora la fede. Evidentemente o non conosce bene il significato delle parole o intende fare discorsi tranchant che squotono... Nell'uno e nell'altro caso tuttavia, sarebbe ora che esplicitasse queste sue "pillole" sia per svelarci meglio il suo pensiero, che per evitare gli equivoci di possibili interpretazioni plurime. Credo non ci sia niente di più destabilizzante.

rocco ha detto...

"Nell'uno e nell'altro caso tuttavia, sarebbe ora che esplicitasse queste sue "pillole" sia per svelarci meglio il suo pensiero, che per evitare gli equivoci di possibili interpretazioni plurime. "

non credo che lo fara' mai , se la chiesa postconciliare nell'equivoco ci sguazza...

Latinista ha detto...

Per chi cerca la verità a proposito della "Gospa":

http://www.marcocorvaglia.com/medjugorje/

Anonimo ha detto...

In effetti ormai il trono papale si è trasformato nella poltrona del vescovo di Roma. Ma forse anche questa meriterebbe un pò più di rispetto.

Luisa ha detto...

Effettivamente l`immagine di quel calciatore seduto sul trono papale potrebbe essere simbolica e sintomatica di quel che sta svolgendosi sotto i nostri occhi, la banalizzazione, la "normalizzazione", della figura del Successore di Pietro e del suo mandato.
E nel contempo vediamo Jorge Bergoglio diventare una superstar, lo si applaude come uno dei tanti idoli che le nostre società malate venerano, ieri sera facevo il giro dei canali italiani e sono "caduta" su un`immagine che non ho capito, era la partita Italia-Argentina, questo l`ho capito, c`era un prelato, una pianticella, forse di olivo, e ai lati due giovincelle con due magliette sulle quali stava scritto I...disegno di cuore,love...il Papa !!
Siamo a quel livello desolante di papolatria, di vedettariato per un Papa che sta concentrando l`attenzione sulla sua persona, non è che sia il top per l`umiltà, così all`opposto di Benedetto XVI che si cancellava per portare la nostra attenzione a Cristo!

Anonimo ha detto...

E non va neppure sottovalutato come i media e il sentire comune abbiano mutato atteggiamento nei confronti del Papa e della Chiesa: un paio di anni fa, la vigilia del Family Day di Milano si giocava a San Siro una partita di cartello. I giocatori avrebbero dovuto indossare, all'ingresso in campo, una maglietta con il logo di quell'evento. Quasi tutti i giocatori se la tolsero quasi subito e nessuna trasmissione, sportiva o no, sottolineo' il fatto. Felice

Cesare ha detto...

Luisa scrive:
"...così all`opposto di Benedetto XVI che si cancellava per portare la nostra attenzione a Cristo!"

Ma Benedetto XVI è colui che pur liberalizzando la S.Messa non l'ha MAI celebrata, e che - soprattutto - ha abdicato continuando però ad apparire insieme al suo successore.
Ciò non era MAI accaduto prima. E' il segno, sconvolgente, guardando le foto, di un altro cambiamento (il primo - micidiale e temo irreversibile - ha riguardato la S.Messa) che modificherà definitivamente la struttura della Chiesa.
E' credibile che non se ne sia reso conto, che non se ne renda conto?
Sono convinto, sempre di più, che dopo Papa Pio XII non ci siano più stati suoi successori che non abbiano prodotto, CONSAPEVOLMENTE, danni alla Chiesa di Gesù Cristo.
Hanno tradito.
Non sono più, ammesso che lo siano mai stati, cattolici.
Che Dio li perdoni, ma che non consenta loro di portare a buon fine i loro progetti.

Luisa ha detto...

Papotage, papotage, sondage, sondage.

Ecco un sondaggio fatto in Francia:

http://www.atlantico.fr/decryptage/65-catholiques-francais-estiment-que-pape-francois-defend-bien-valeurs-ifop-jerome-fourquet-815349.html

Sintomatico dell`"effetto Bergoglio" che non ha ancora fatto atti di governo, che non ha ancora difeso urbi et orbi i valori etici, e ha evitato di farlo quando l`occasione gli era fornita, eppure 65% dei francesi interrogati considerano che difende i valori cattolici( bisogna sapere ancora che cosa intendono per valori cattolici i cattolici francesi...) mentre solo un terzo degli stessi considera che lo facesse Benedetto XVI!