Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 5 marzo 2020

L’amor patrio ai tempi del colera

Amo Veneziani. Mi ci specchio e condivido toto corde.

La quarantena e la segregazione globale degli italiani ci costringe a riscoprire il nostrano, a rifare i conti con la vita nazionale e il madre in Italy. Ma per gli antipatrici, la patria non esiste; è ovunque, come il coronavirus.
Ho ricevuto un libro, l’ennesimo direi, contro l’amor patrio e i suoi fratelli e fratellastri: sovranità, identità, confine, nazionalismo, radicamento. Non vi dirò il nome dell’autore e il titolo del libro per due ragioni. La prima è che si tratta di una dura requisitoria contro chi difende l’amor patrio ma non un autore, non un testo che difenda le radici, le tradizioni, le identità è citato e confutato. Il nemico è solo disprezzato ma non è degno neanche di essere nominato e magari letto, prima di esecrarlo. Se ne fa la caricatura, senza confronto. Dunque, applicando il codice di Hammurabi o il codice mafioso, restituiamo omertà all’omertà e citiamo le tesi senza degnarci di citare l’autore e l’opera.
La seconda ragione è che non ha senso citare l’autore perché i suoi argomenti sono la ripetizione infinita di quello che che abbiamo letto mille volte, ogni giorno, contro la patria, l’identità, le radici, in articoli, testi, prediche varie. Perciò parliamo di Autore Unico, Uniforme o Conforme, variante aggiornata dell’Intellettuale Collettivo. Il libro in questione, per catturare i lettori sensibili al tema, finge in copertina di sposare la critica alla modernità che ci vuole tutti sradicati; ma poi si svolge contro ogni patria e radice, secondo il Canone Stabilito.

Gli argomenti li conosciamo tutti perché dappertutto ci vengono somministrati: ciascuno ha tante radici, ognuno ha variabili identità, patrie multiple in origine e in transito; si è tutti un po’ meticci e nomadi. Siamo tutti espatriati, mescolati, globalizzati; un luogo vale l’altro, le patrie come le identità si possono costruire e disfare seduta stante; sono invenzioni, falsità. Altro che solidi principi e saldi fondamenti. L’Autore Unico si sporge a dire che per la sua generazione (parla a nome del Collettivo) il tricolore era solo “l’infame stemma del neofascismo”. Più della patria, scrive, a loro interessava il Vietnam, le Guardie rosse, il Black power, ecc.

Siamo tutti sradicati, ripete l’omelia dell’Autore Unico, ma ciascuno in modo diverso, perché dietro il Collettivo resta l’individualismo. I confini sono buoni solo se sono un passaggio, sono cattivi se sono barriere: ma la funzione dei confini è duplice, servono come protezione e come luogo di scambio, marcano una linea e insieme un passaggio di frontiera. Citando come di rito Umberto Saba, l’Autore Conforme ripete: “patriottismo, nazionalismo e razzismo stanno tra loro come la salute, la nevrosi e la malattia”. La stessa frase si potrebbe recitare, senza perdere valore e vigore, applicandola alla comunità, al socialismo e al comunismo: stanno tra loro come la salute, la nevrosi e la malattia. Ma questo l’Autore Unico non lo contempla. Anzi, il colpo finale è da duo Boldrini-Fiano: “ragionare in termini di noi e loro è l’anticamera del razzismo”: ecchelà, direbbe il romanesco, il solito teoremino secondo cui si comincia a riconoscere un valore al noi, alla comunità, all’amor patrio e si finisce diritti ai campi di sterminio, o in alternativa alle leggi speciali che prevengono il passaggio funesto, uccidendo quei germi allo stato di opinioni.

Ora, finito il catechismo, proviamo a ragionare. Il mondo non si divide tra il Bene e il Male; non credo che chi ama o dice di amare la propria patria sia per questo un eroe o una persona per bene. Né il contrario. Le canaglie stanno da tutte le parti, persino sotto la tonaca. E non tutti gli argomenti qui sbrigativamente sintetizzati (ma l’Autore tratta ancor peggio quelli di chi non la pensa come lui) sono grossolani, sbagliati, falsi.

Amare la propria patria, coltivare l’identità e le radici, tenere alla sovranità, riconoscere valore alla tradizione, non significa negare che in tutti noi ci sono radici plurime, esperienze varie, attraversamenti, sintesi e tutto il resto. Folle e impraticabile ogni rigida autarchia, ogni idea del patriottismo come tribù, etnia chiusa. Ma ciascuno di noi si riconosce in un’origine, come si riconosce in una paternità e una maternità. Può rielaborarla, ridiscuterla, vivere esperienze diverse, ma quel fondamento resta. E proprio in una società globale e spaesata come la nostra si avverte il bisogno di un luogo protettivo, comunitario, caldo ed evocatore. Non per negare il globale ma per darvi un solido contrappeso, per bilanciare il divenire con l’essere, la fuga con la radice. Non andrò più in fondo nel tema, a cui ho dedicato saggi. L’amor patrio è un bene, una virtù, non è una malattia, non è un crimine, non è un atto ostile verso nessuno. È senso comunitario, diritto/dovere civico ma anche amore per la storia e la memoria, per l’infanzia e il paesaggio, per la cultura e per l’arte, a partire da quella del tuo paese. E questo vale sempre, ma ancor più vale in epoca di globalizzazione. E non solo: vale ancor più nel tempo della pandemia, del contagio globale. È una forma di sicurezza, un rifugio affettivo non infettivo, comunitario non immunitario. La nostra umanità passa da quei legami naturali e culturali, civili e religiosi, territoriali e linguistici, come ci hanno detto fior d’autori, poeti e pensatori. Proteggere un’identità, una società, un’economia, seguendo il principio di prossimità, è un atto positivo, pensato a fin di bene.

Il dialogo tra ciechi finisce qui. Resta vivo il dialogo con chi ascolta, pensa, dubita. Ognuno ha bisogno di un luogo che sente come la sua casa, la sua patria, la sua origine. Non mi convincerà nessuno che quel delicato eppur intenso amore sia una male da sradicare o un virus da isolare.
Marcello Veneziani, La Verità 4 marzo 2020

18 commenti:

Fabio Riparbelli ha detto...

Alla vostra cortese attenzione,

Riguardo la crescita di consensi di Giorgia Meloni e FDI, che rispetto per alcune cose ma di cui non condivido l'ideologia, voglio solo far notare che chi ci ha messo la faccia per primo in tutte le iniziative del centrodestra, è sempre stato solo Matteo Salvini, che ha sempre fatto da ariete di sfondamento, con tutti i rischi che ciò comporta in odio e impopolarità, e non a caso è solo lui che rischia la galera per le sue idee.
Si dice che chi non fa non sbaglia e Salvini è sempre stato il primo a prendere l'iniziativa ed è facile poi per altri, a cose fatte, fare i distinguo su come si dovevano fare le cose, come se loro al posto di Salvini avessero fatto meglio e non peggio e senza errori, perché nessuno è perfetto.
Quindi ritengo che Giorgia Meloni viva di luce riflessa, luce che non è il Duce, ma nel caso lo sia, è Matteo Salvini, e questo a riprova del fatto che passata la festa gabbato lo santo.

Distinti Saluti,
Fabio Riparbelli.

Anonimo ha detto...

Leggendo Fusaro emerge chiaro e tondo quel che ormai è evidente a chiunque, la finanza è la padrona mondiale, senza pesi ed oneri, che , nel suo etereo essere nel mondo senza localizzazione di riferimento, scarica sullo stato il ricatto del suo mantenimento sempre e comunque se per giochetti di azzardo divertenti si ritrova senza liquidi. Lo stato sinistro è una maschera per poter essere sempre ed ovunque ed in nessun luogo, dopo aver ridotto a schiavitù la plebe del mondo. Il sovranismo dunque è il peccato che potrebbe ledere i loro interessi con i confini e l'etico, quindi guerra col pensiero unico, onde macellare quel poco di cervello restato a qualche schiavo non allineato.

Anonimo ha detto...

Comincio ad affezionarmi alla pandemia italiana, tutti i nodi sta portando al pettine. Sta portando al pettine tutte le contraddizioni politiche, sociali, personali. Siamo forse l'unico popolo che guarda il suo lato oscuro con tanta serena attenzione, senza ridere e senza piangere e nel mentre lavora. Gli Italiani che passano per scansafatiche, nei fatti faticano e lavorano; se gli italiani fossero andati dietro al mutar dei governi, delle sorti, dei governanti al soldo dello straniero, da tempo di noi non sarebbe restata memoria. La nostra storia, la nostra semplice mentalità contadina, peschereccia, artigiana ed autodidatta per genuina passione artistica, ha insegnato alle generazioni italiane a camminar dritto per la via, al di là dei potentati stranieri in cerca di un giardino temperato. E questo abbiamo imparato nei secoli: a pregare, a curare i nostri bambini ed i nostri vecchi, a lavorar sodo e star allegri. Tutto cominciò a cambiare con le due guerre mondiali, poi mai finite, quando scientemente si cominciò a mettere figli contro padri, mariti contro mogli e pian piano tutti contro tutti. Riusciremo a ritrovar noi stessi? Non lo so. Nel mio piccolo, ora benedico il virus/mirato, che tiene a casa gli studenti in una sorta di homeschooling d'emergenza, al riparo dalla corruzione di stato; una generazione che, evidentemente, deve imparare a far da sola perché gli adulti istituzionali, in cattiva parte, son diventati insufficienti nel loro compito di onesti educatori.

Anonimo ha detto...

Comunque Fusaro è un insegnante di filosofia, non un filosofo, si badi bene, e di stampo fondamentalmente post-marxista da ricollegarsi alla scuola di Francoforte e ad Habermas, anche se dice cose giuste, non è come quello che si vuol far passare, il virus purtroppo ci metterà in gravissime difficoltà, forse finiremo come la Grecia, l'unico auspicio è che ci ricompattiamo e troviamo il coraggio di essere un popolo unito e di tirare fuori l'orgoglio, come stanno facendo loro, quanto all'autore del libro, sono ormai 60 anni che ripetono le stesse cose, che loro sono comunque superiori a tutto e a tutti, e poi non era Il Migliore colui che dichiarava di vergognarsi di essere italiano ed aveva preso la cittadinanza sovietica? E alloraaaaaa........

Anonimo ha detto...

Sono una persona che ha un ruolo delicato in una scuola. Voi non potete immaginare quante volte quest'anno, di fronte alle "proposte" di soggetti interni ed esterni (pro droga, pro genere, pro aborto, pro ateismo e chi più ne ha più ne metta) ho pregato ad alta voce: "Signore, ferma tutto questo scempio! Solo la Tua mano potente può farlo!" Certo tutto questo non è arrivato per la mia preghiera; resta il fatto che, forse, come me, piccola pulce insignificante, hanno pregato tante altre piccole pulci insignificanti...le nostre voci sono arrivate a Dio.

Anonimo ha detto...

Io, da sempre credente e praticante, mi sono visto costringere a esonerare mio figlio da Religione. Il motivo? L'insegnante, anche se indegno di questo termine, parlava solo di frontiere da abbattere, immigrati da accogliere, gender da moltiplicare a piacimento, islamismo da diffondere (in Italia!) Benissimo, trovati altri alunni. E come me, hanno deciso altre famiglie, nauseate da questo losco figuro (appartenente a S. Egidio).

Marisa ha detto...

Sui contagi da Coronavirus italico (2.704 a ieri) c'è qualcosa a mio avviso che non torna.
Pare non ci sia stata una vittima straniera neanche a cercarla col lanternino.
Eppure la popolazione straniera residente in Italia era (Istat 2018) di 5.144.440 unità, 8,5% della popolazione totale.
Il dire che gli stranieri non hanno gli anziani - vittime privilegiate del Coronavirus - che abbiamo noi italiani è vero solo in parte. Ci sono comunità straniere come quella marocchina, albanese, romena, cinese ... che sono da noi da decenni, e che in più si sono portati qua con i ricongiungimenti familiari anche gli anziani dai paesi loro (lo so anche per esperienza pratica).

Per i cinesi il fenomeno si spiega da sè visto che essi si curano, partoriscono e anche muoiono in loro circuiti paralleli e misteriosi (nessun italiano ha mai assistito a un funerale cinese..., non dico altro).
Ma tutti gli altri?
Dobbiamo pensare che i malati stranieri, soprattutto extracomunitari, non vengano 'indagati' sanitariamente come gli altri e vengano licenziati dal pronto soccorso con diagnosi 'semplici' per evitare che vadano ad aumentare il numero dei contagiati?



Marisa ha detto...

La parola al virologo per fare chiarezza

""Ci sono due epidemie - racconta il virologo del Policlinico San Matteo, il professo Fausto Baldanti - una reale e una virtuale. Quella reale può generare una pandemia, quella virtuale sta creando il pandemonio". Una descrizione lucida di quanto sta succedendo in Italia e nel mondo.

(...........) Una cosa è chiara, racconta il professor Baldanti citando un collega virologo: "Un virus intelligente non uccide chi lo ospita". Questo significa che il virus in generale si adatta all'organismo e adattandosi perde di virulenza.

(da swissinfo.ch - https://gallery.mailchimp.com/551d6517fecc66e9168d3d01a/images/10193b26-f7e1-4384-b2b8-204cb3988d53.png)

Anonimo ha detto...

Ho visto un video postato da coraggiosissima giornalista indipendente iraniana che mostrava immagini di camion che scaricavano in obitori improvvisati decine e decine di cadaveri chiusi in sacchi di plastica, è riuscita a far passare il video, ma chi l'ha girato è stato arrestato e chissà che fine farà, anche la Germania ammette che trattasi di pandemia, fino a quando mentiranno e racconteranno indecenti bugie?

Spadaro colpisce ancora ha detto...

“E ora, l’autorevole editore del quasi ufficiale giornale gesuita vaticano La Civiltà Cattolica torna a confrontare la diffusa paura del coronavirus con le paure che lo portano al nazionalismo. In questo nuovo articolo, Spadaro mette insieme un accozzaglia di analogie tese a sostenere che, così come ci si allontana dal potenziale contatto con chi è portatore di un virus, cosi le diffuse insicurezze europee stanno portando a quella più pericolosa di tutte le malattie: una rinnovata attenzione all’identità nazionale. Dobbiamo quindi dispiegare tutti i nostri anticorpi cattolici contro questa minaccia pandemica.

Davvero?”

https://www.catholicculture.org/commentary/our-real-pandemic-is-loss-christian-identity/

Anonimo ha detto...

Solamente nella prima giornata dopo la pubblicazione del bando per la mobilitazione di professionisti della cura sono giunte oltre 30 candidature. Molti infermieri hanno già preso servizio nei reparti degli ospedali colpiti dall’emergenza Coronavirus, dando sollievo ai colleghi stremati dalla cronica carenza di personale e dallo straordinario afflusso di pazienti.

Sono stati anche molti i medici andati in pensione negli ultimi anni che si sono offerti volontariamente di lavorare gratuitamente presso le strutture dell’Asst cremasca, fino a quando la situazione non sarà completamente risolta. In arrivo anche alcuni specialisti provenienti dagli ospedali di Bergamo e Varese.

Anonimo ha detto...

Non sono mai stato complottista, ma questo “coronavirus” non mi convince in quanto alla sua genesi naturale.
Sono convinto che si tratti di un arma batteriologica ed i fatti lo dimostrano sempre più!
Attenzione! Si tratta di un virus subdolo che tende a farne ritenere la scarsa viralita’ e mortalità. Non è così! I medici brancolano nel buio e la potenzialità infettiva muta e si evolve in vari ceppi, diversi l’uno dall’altro che lascia andare a considerazioni ed a ricette diverse e contrarie.
Si tratta, quindi, di un arma ben studiata e creata per creare una situazione strisciante di malessere e mortalità, con danni irreversibili alla civiltà, alla ricchezza ed all’economia di interi paesi.
La domanda che dobbiamo farci è: a chi giova tutto questo???
La risposta è da ricercare nelle molte menti malate e potenti che albergano nel pianeta!
A pagarne le conseguenze sarà come sempre il popolo!
Chi ha ideato tutto questo è già in possesso dell’antidoto e già si prepara ad accaparrarsi a prezzi stracciati le migliori ricchezze del pianeta!
Dobbiamo essere consci del fatto che l’Italia è il paese più appetibile, per le sue ricchezze e per le sue eccellenze che non sono replicabili!
Sono anche certo che, con le persone giuste (che purtroppo non sono quelle che attualmente ci governano) tutti insieme saremo in grado di superare anche questo e sapete perché??
Perché chi ha ideato tutto questo non ha tenuto conto di un ostacolo insormontabile: gli italiani! I veri italiani!
Cit. Aniello Govetosa

Anonimo ha detto...

In questo momento tutte le compagnie aeree al mondo sono già tecnicamente fallite, e cosa fanno quei geni al governo? Svendono Alitalia!
Entro il 18 marzo!!!
"Servono soldi per i reparti di terapia intensiva" diranno.
L’abbiamo tenuta quando non aveva senso
La vendiamo quando non ha senso
Poi ditemi se non siamo originali e controtendenza...
La pandemia scoppia quando la Germania accusa le prime conseguenze di una crisi economica interna pesantissima.
E stranamente, si prepara a fare "shopping".
L'Italia al momento è il Paese più solvibile che ci sia in Europa, anni di avanzo pubblico, debito pubblico ampiamente nelle mani delle nostre banche.
Ed allora, ecco il MES, ecco l'unione bancaria che imporrà alle nostre banche di svendere 42 miliardi di nostri titoli di Stato, ecco le svendite a partire da Alitalia, il tutto mentre ci chiudono in casa e trasmettono 24h bollettini su ogni starnuto.
Si dai, ma io sono complottista.

Ancora Rossella Fidanza

mic ha detto...

E nel grattempo hanno soffocato ogni energia di ribellione sia nel popolo mentre vanificano l'azione dei politici non allineati...

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=v_3kjAXr1sM

Le 8 lezioni che il coronavirus ci ha insegnato sull'Europa e sul neoliberismo - Francesco Amodeo

Anonimo ha detto...

Considerazioni cattoliche:
La decisione di sospendere le Messe con popolo è figlia della cultura del "rischio zero", una pericolosa utopia. Ma il Coronavirus non è l'unica infezione contagiosa che porta anche la morte, e quindi la decisione dei vescovi diventa un pericoloso precedente
(L. SCROSATI) su
https://www.lanuovabq.it/it/a-che-soglia-di-rischio-si-devono-sospendere-le-messe
E' un fatto che i cattolici sono divisi circa la Messa e il cosiddetto "bene comune" cfr.:
https://www.lanuovabq.it/it/messa-e-bene-comune-cattolici-divisi

Anonimo ha detto...

SORRIDIAMO UN PO'

https://gloria.tv/post/UsPETYs9bK7c2mNgzZquyBrzB

Anonimo ha detto...

Anonimo
6 marzo 2020 19:32

Grazie!