Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 25 marzo 2020

Corruptio optimi pessima. Un parallelo inquietante con il comportamento dell'Autorità

Recordare, Domine, testamenti tui,
et dic Angelo percutienti:
Cesset jam manus tua, et non desoletur terra,
et ne perdas omnem animam viventem.

(2 Reg. 24, 16)
Il diffondersi della pandemia in tutto il mondo mi induce a formulare alcune riflessioni: esse vanno ad aggiungersi ad altre precedenti e agli interessanti contributi di molti osservatori degli eventi cui assistiamo, quasi impotenti, in questi giorni. Il Lettore vorrà quindi accordarmi un po’ di tempo e seguire con attenzione quel che intendo condividere con lui.
Oggetto di queste considerazioni sarà il parallelo - che non esito a definire inquietante - che si può rilevare da parte dell’Autorità civile nei riguardi dei cittadini e dell’Autorità ecclesiastica verso i fedeli. Un comportamento apparentemente irresponsabile, e che a mio parere dev’essere altresì giudicato connivente ad un piano preordinato. Chi vi sia dietro a questo piano sarà facile intuirlo: per il momento vorrei soffermarmi sulla consentaneità dell’azione di Stato e Chiesa rispetto ad esso, e sulle conclusioni necessarie che da questo è doveroso trarre. 

Lo spunto del presente scritto mi viene dal lucido articolo Whistleblowers of Covid-19 and clerical sex abuse di Gene Thomas Gomulka, pubblicato ieri su Church Militant. L’aspetto più interessante di questo articolo risiede in un illuminante parallelo tra la sottovalutazione del virus da parte dei funzionari del Governo cinese e quella degli abusi sessuali da parte della Gerarchia cattolica: in entrambi i casi, il danno arrecato ai cittadini da un lato e ai fedeli dall’altro è stato comunque molto grave, e causato dal venir meno di quella ricerca del bonum commune che costituisce la ragione dell’esistenza stessa dell’Autorità: «Tutte le istituzioni potenti sembrano raggiungere un punto in cui lavorano piuttosto per proteggere se stesse che non le persone per le quali le istituzioni sono state create». Io non ritengo tuttavia che si tratti di una sottovalutazione, ma di un deliberato occultamento. 

Mi permetterei di aggiungere che l’esplodere della pandemia pare aver ulteriormente aggravato questa constatazione, al punto che si può affermare che le istituzioni sono giunte a sovvertire le finalità loro proprie, dimostrando di perseguire lo scopo opposto a quello che le legittima: i Governanti perseguono con sistematica efficacia il male dei cittadini, mentre la Gerarchia fa altrettanto sul fronte spirituale nei riguardi dei fedeli. È ormai evidente che queste istituzioni stanno vivendo una sorta di disturbo bipolare, secondo cui i loro vertici sono allo stesso tempo gli artefici della distruzione e i grotteschi autori di inefficaci rimedi ad essa. Pare insomma che chi detiene il potere operi per distruggerlo, chi è preposto a proteggere i membri della società sia lì per attaccarli, chi dovrebbe garantire il benessere materiale e morale dei sudditi si adoperi per ottenere quanto più possibile la loro dissoluzione economica, civile, sociale, politica, spirituale. E forse anche fisica. L’unica cosa che omette, è dircelo apertamente. 

Nello stesso soggetto sono compresenti - o meglio: sussistono, per usare un’espressione quantomai appropriata - l’autorità legittima dell’istituzione e l’abuso del potere di chi quell’istituzione rappresenta ed incarna hic et nunc, tanto nella sfera civile quanto nella sfera ecclesiastica. Nello stesso soggetto, ripeto: in colui che detiene gli strumenti per esser obbedito anche con la forza delle leggi, delle sanzioni e delle armi, ma che abusa dell’autorità usurpata e degli strumenti ch’essa gli offre.

Non voglio soffermarmi sull’aspetto teorico di questo sovvertimento diventato ormai innegabile: discettare sulla legittimità del comportamento di chi detiene l’Autorità sarà materia di speculazione futura, a guerra finita. Quel che è indispensabile è comprendere la gravità inaudita della situazione presente per potervisi opporre con tutti gli strumenti di cui il suddito dispone. Poiché ormai è pure evidente che l’ossessionante ritornello democratico è totalmente inconsistente e sconfessato dai tiranni che, dopo aver rovesciato i legittimi sovrani in nome del popolo, si sono ben guardati dal consegnare al popolo il potere, riservandolo a sé con un’arroganza ed un’improntitudine che trova i suoi precedenti nelle epoche di maggior crisi politica e morale. 

Per renderci conto di questo sovvertimento globale è sufficiente dare uno sguardo alle cronache dei fatti più recenti, che rappresentano comunque l’epilogo di un processo costante e coerente in opera da decenni, se non da secoli. E se le Nazioni sono state attaccate per prime con la Rivoluzione, una non meno efficace rivoluzione ha travolto il corpo ecclesiale con quello che i suoi stessi protagonisti hanno definito significativamente come «il 1789 della Chiesa». Ancora una volta abbiamo sotto gli occhi gli effetti nefasti di un progetto a lungo termine, che «s’affretta e s’adopra di fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba»: un’alba che il Cristiano sa esser certissima, ma che è preceduta da una notte oscura e terribile ormai alle porte. Il Lettore mi scuserà i toni apocalittici, ma credo che mai come in questi giorni ognuno di noi senta il peso opprimente di una minaccia che incombe maligna, che serpeggia indefinita ed invisibile come un virus.

Questo sdoppiamento del potere trova la sua manifestazione della grottesca farsa offerta da un Presidente del Consiglio che, dopo esser stato eletto in una già precaria alleanza tra Lega e Movimento Cinque Stelle miseramente naufragata, è stato riesumato dal Quirinale, senza elezioni, come espressione dello schieramento opposto, in cui lo stesso Movimento si è alleato con il Partito Democratico che fino alla vigilia combatteva. Parodia di homo novus che ha poi rivelato un penoso curriculum nelle retrovie della sinistra e del cattolicesimo progressista, l’Avvocato Conte ha dato prova - secondo alcuni - di totale inadeguatezza nella gestione dell’epidemia, tenendo al proprio fianco un personaggio assurto alla notorietà grazie ad uno dei più discutibili format televisivi, il Grande Fratello. Ma quella che apparentemente può esser considerata come la sciagurata incompetenza di un egocentrico senza capacità è altresì il frutto di una scelta strategica pianificata nei minimi dettagli [quiqui - qui], in cui l’inetto, l’inesperto, il vanesio occupa il posto cui è destinato non per un errore di valutazione, o per la soverchiante imprevedibilità di una sciagura presente, ma perché proprio quella inettitudine, quella mancanza di esperienza, quella vanità inane lo rendono perfetto per portare a compimento un programma stabilito fin nei minimi dettagli. Prendendo a prestito l’espressione che Aldo Maria Valli impiega nel qualificare per antifrasi le nomine di Prelati in seno ai vertici della Gerarchia, ci troviamo dinanzi all’uomo giusto al posto giusto. Poiché lo scopo del Presidente del Consiglio non è più quello per il quale esiste questa carica, ma il suo esatto contrario, ossia la distruzione del tessuto sociale, la rovina dell’economia nazionale, la diffusione del disordine tramite l’invasione di clandestini senza senso civico, senza rispetto delle leggi ed assolutamente alieni alla nostra cultura e religione e - non ultima - la propagazione dell’epidemia come strumento grazie al quale rendere inevitabile la limitazione delle libertà dei cittadini, la loro schedatura col pretesto del vaccino reso obbligatorio e la totale sudditanza alla superiore tirannide europea, sotto il gioco politico ed economico franco-tedesco. 

E a sua volta quella infame sudditanza ad un’Unione Europea di burocrati senza volto al soldo dell’alta finanza e delle multinazionali è espressione di un governo mondiale che prelude all’instaurazione dell’Anticristo in modo così evidente, da seguire pedetemptim anche il marchio della Bestia di cui parla la Sacra Scrittura, oggi sponsorizzato dalla Bill Gates Foundation, peraltro teorizzatrice delle politiche di controllo delle nascite e promotrice delle vaccinazioni di massa. Un intrico di scandalosi legami tra politica, amministrazione pubblica, banche e società finanziarie, case farmaceutiche, informazione e propaganda che viene oggi chiamato deep state

È curioso che quello che fino a ieri veniva semplicisticamente liquidato proprio dalle élites come complottismo trovi conferma oggi nelle notizie che vanno diffondendosi su internet, specialmente dopo la rimozione degli algoritmi di censura di Google, i cui vertici si sono guarda caso dimessi proprio recentemente, assieme ad una miriade di altri CEO e Presidenti delle più importanti multinazionali mondiali. Così la conspiracy theory che screditava i suoi sostenitori qualificandoli come fanatici si va via via palesando ed è rafforzata dai dossier di Wikileaks e dai provvedimenti giudiziari cui sono sottoposti, in numero sempre maggiore, gli autori del complotto. 

Ma occorre ricordare che fu proprio Wikileaks a svelare, assieme ad altri scandali, lo scambio di email con cui Hillary Clinton e John Podesta teorizzavano una primavera della Chiesa che, dopo aver costretto Benedetto XVI alle dimissioni, riuscisse ad imporre l’elezione di un Papa gradito al mondialismo e a cambiare la Fede e la Morale adeguandole all’agenda massonica. Oggi vediamo che quel progetto, del quale superficialmente ridevano in molti, ha trovato la sua realizzazione puntuale in Jorge Mario Bergoglio, giunto con la Dichiarazione di Abu Dhabi [qui] a riconoscere la legittimità di tutte le religioni, con Amoris Laetitia [qui] la liceità dell’adulterio e del concubinato, con Querida Amazonia [qui] la deroga al Sacro Celibato e la possibilità di ammettere le donne agli Ordini Sacri. E con il Sinodo lo scandaloso, vergognoso e immondo culto dell’idolo della Madre Terra, tanto caro agli ambientalisti e alla cosiddetta Greta Inc.

Ed è evidente che la cosiddetta Mafia di San Gallo [qui - qui], composta da Prelati ben noti per le proprie posizioni ultraprogressiste - ammesse anche in pubblico e mai censurate dalla Santa Sede - non solo costituisce una conferma della terribile congiura contro la Chiesa ad opera dei suoi stessi vertici, ma non è estranea nemmeno al turpe intrico di vizi e ricatti e crimini che accomuna personaggi come il Card. McCarrick a tanti, tantissimi esponenti della politica, dell’alta finanza, delle multinazionali, della società civile, del mondo dello spettacolo e dell’informazione. Una vera e propria cloaca che va inesorabilmente scoperchiandosi grazie ad un’opera perseguita con tenacia da chi, in quelle stesse istituzioni, è rimasto onesto, fedele al giuramento prestato e - significativamente - animato da un ideale morale e spirituale. 

Ma torniamo alle miserie del nostro Paese. Abbiamo appreso, con dovizia di prove inequivocabili, che il Governo non solo era stato informato dai servizi di intelligence dell’imminente diffusione del Coronavirus, ma che con Delibera del 31 Gennaio aveva dichiarato lo stato di emergenza sanitaria, senza che alcun provvedimento venisse assunto per garantire né il blocco delle frontiere, né la fornitura di presidi sanitari in vista dell’epidemia, né l’allestimento di strutture ospedaliere per il ricovero dei contagiati, né la protezione dell’economia nazionale tramite la chiusura della Borsa per evitare speculazioni internazionali. Al contrario, abbiamo visto e sentito politici, personaggi pubblici, sedicenti esperti ed altre comparse della pièce deridere ed accusare di razzismo o fascismo chi, pur all’oscuro degli allarmi ancora tenuti nascosti, giustamente chiedeva tutele e provvedimenti efficaci. Abbiamo visto e sentito Conte rassicurare gli Italiani, salvo poi correre ai ripari - o piuttosto: fingere di farlo - promulgando vere e proprie gride contraddittorie, confuse, inefficaci e atte a seminare un senso di insicurezza e di panico tra i cittadini. Si sono fatti annunci di provvedimenti ancora non emanati, diffuse bozze di decreti di là da venire, tenute conferenze stampa in cui non si diceva nulla di utile. Si sono lasciati aperti i porti e gli aeroporti, le stazioni e i traghetti, e quando mezza Italia si era spostata lungo la Penisola si sono chiusi i negozi, gli uffici, le scuole, le chiese, gli stadi, i teatri, i musei. E in tutto questo caos si è lasciata crollare la Borsa, si sono promessi fondi ancora non disponibili, si sono lasciati i medici e gli infermieri senza mascherine e senza protezioni. Per giungere ad ottenere il risultato voluto: l’aver cioè creato scientemente le premesse per rendere inevitabile il ricorso al MES, il Meccanismo di Stabilità Europeo, sulla falsariga di quanto già avvenuto nel recente passato - con identiche modalità - in Grecia. Tema: come ottenere i risultati di una guerra senza usare le armi. Svolgimento. 

Chi osservasse lo svolgersi dei fatti in modo imparziale e scientifico dovrebbe riconoscere che le iniziative prese dal Governo, nella totale latitanza del Presidente della Repubblica e dell’Unione Europea, acquista una sua logica solo se si parte dal presupposto che esse siano state programmate esattamente in questo modo e per ottenere esattamente questo risultato: una Nazione confinata in casa, il blocco delle attività produttive e commerciali, l’aggressione finanziaria da parte di speculatori internazionali, l’assoggettamento dell’Italia ai vincoli economici della Troika, il controllo delle masse addirittura con l’intercettazione dei cellulari e delle carte di credito e l’uso di droni, la militarizzazione del territorio, la liberazione dei detenuti dalle carceri e, per finire, lo spadroneggiare di orde incontrollabili di immigrati clandestini nelle città ormai deserte, per conseguire il quale la stessa Unione Europea ha raccomandato che le frontiere fossero chiuse a tutti, fuorché a costoro. 

Ovviamente vi sono stati i profeti di sventura, gli allarmisti, i fascisti come Salvini, Meloni, Bagnai, Borghi ed altri che hanno gridato al tradimento, inascoltati Laocoonti mentre si brindava lungo il Naviglio, si abbracciavano i Cinesi, si postavano selfie con gli involtini primavera, si scaricavano carrettate di profughi senza controlli con l’incoraggiamento di Santa Marta. Ma chi lanciava l’allarme - deplorato da chi oggi latita terrorizzato e si rivolge alle cliniche private dopo aver distrutto la sanità pubblica - ricorda in questo angosciante parallelo altri Laocoonti in filettata, che non dissimile allarme lanciarono per la Chiesa, all’interno della Chiesa, denunciando un’epidemia ben più grave. Faccio notare ancora una volta l’analogia tra Stato e Chiesa perché mi pare che sia ormai innegabile non solo nei principi generali, ma anche nei provvedimenti specifici. 

Sconcerta che, dinanzi all’epidemia, la Gerarchia di tutto il mondo - chiaramente sull’esempio emblematico della Sede Apostolica - si sia prodigata nell’assecondare, ed anzi quasi nell’anticipare questa corsa ai ripari proibendo la celebrazione pubblica delle funzioni in tutte le chiese, con la immediata conseguenza di privare i fedeli del necessario, indispensabile soccorso dei Sacramenti proprio nel momento di maggior bisogno. Come scrivevo in un mio articolo precedente, abbiamo avuto l’impressione che questa decisione possa esser paragonata ad una vera e propria diserzione di massa della Gerarchia, lasciando basso Clero e fedeli senza le loro guide: «E se è considerato indegno un medico che neghi l’epidemia ed anzi la propaghi, cosa si dovrà pensare del medico dell’anima che tace dinanzi alla peste morale, si adopra per diffonderla tra quanti ricorrono a lui e che chiude non uno, ma tutti gli ospedali?» 

L’atteggiamento dell’Episcopato italiano (e non solo) si qualifica da sé, se solo lo si compara con quanto fecero i Sacri Pastori del passato in presenza di epidemie e pestilenze. Senza mai sottovalutare i pericoli concreti di contagio, ma anzi considerando la peste come un flagello inflitto da Dio al Suo popolo per punirlo delle sue colpe, i Papi ed i Vescovi di una Chiesa ch’era ancora Cattolica chiamavano alla penitenza e al digiuno il loro gregge, ed invocavano dal Cielo di risparmiarlo: Parce Domine! Parce populo tuo! E ai regnanti della terra intimavano, con l’autorità di Dio e sprezzando lo spirito del mondo, di inginocchiarsi anch’essi e riconoscere la divina Maestà offesa dai peccati del loro popolo. Voti solenni per implorare la cessazione della pestilenza fecero erigere i templi più belli, gli altari più fastosi, a testimonianza di una Fede non solo dei singoli, ma anche delle Nazioni, dei Re, dei Principi, dei Senati e dei Magistrati, delle Università e delle Corporazioni. 

Oggi ci siamo ridotti a dover guardare qualche sacerdote che celebra attraverso il computer, come mendicanti che scrutano dalle vetrine di un ristorante chi è seduto a tavola, ad immaginare non il profumo di una bistecca per illuderci di sfamarci, ma il Pane degli Angeli ch’è negato anche ai moribondi. I pochi che hanno la grazia di un sacerdote che li assista nel travaglio della morte non compensano i molti costretti a chieder perdono a Dio senza potersi confessare, a desiderare un Viatico che è lasciato chiuso nel tabernacolo. Onore ai buoni Ministri che mettono a repentaglio la propria vita per non tradire il mandato ricevuto il giorno della loro Ordinazione; ma vergogna, mille volte vergogna per i Vescovi che temono più la morte corporale di quella dell’anima. Discedite a me maledicti in ignem aeternum, qui paratus est diabolo, et angelis ejus: esurivi enim, et non dedistis mihi manducare: sitivi, et non dedistis mihi potum. […] Amen dico vobis: Quamdiu non fecistis uni de minoribus his, nec mihi fecistis. (Mt 25, 34-35 e 45)

Maledetti, sì. Maledetti perché se è importante il pane che nutre il corpo, è ben più importante e necessario il Pane eucaristico che nutre l’anima e la fortifica nel momento della prova; se è importante l’acqua che bagna le labbra inaridite, ben più dissetante è la parola del sacerdote che assolve l’anima, la consolazione della sua mano che benedice. 

Ed ancor più maledetti perché temete il carcere inflitto dai potenti della terra, ma non la dannazione eterna; perché vi prostrate ad adorare l’idolo immondo della Pachamama e osate affermare che la terra si vendica, mentre negate a Dio il diritto di far Giustizia e insieme Misericordia, tacciando di paganesimo i Prelati che invece ribadiscono quel che la Chiesa ha sempre insegnato, anche nella sua liturgia, a proposito dei flagelli. «Incendi, terremoti... la natura sta mostrando la sua collera in modo che ci prendiamo cura di lei»: non sono le parole di uno stregone dell’Amazzonia, né i farneticamenti di uno sciamano adoratore del vento e della folgore, ma quanto ha affermato colui che siede sul Soglio del Principe degli Apostoli. E costui, nel delirio dell’hybris più sciagurata, lungi dal chieder perdono per il sacrilegio compiuto nella Basilica Vaticana, si innalza ebbro di notorietà nella deserta piazza di San Pietro, novello Simon Mago: «Ho speranza nell’umanità, negli uomini e nelle donne, ho speranza nelle nazioni. Sono molto fiducioso. Persone che trarranno lezioni da questa crisi per ripensare la propria vita». Non una volta ha parlato di Dio, dei peccati pubblici, del vizio eretto a modello, né dei sacrifici umani che, nel blocco totale delle attività di tutto il pianeta, continuano ad esser offerti nelle cliniche in cui si abortisce, in cui bambini innocenti sono smembrati ed uccisi senza che costui si senta in dovere di condannare questo massacro. E se in Laudato si’ [qui] egli chiede di ascoltare «il grido della terra e il grido dei poveri», chi ascolterà il grido dei piccoli e degli indifesi? la sua Pachamama? l’ONU, intorno alla quale scodinzola, sperando di rimediare la presidenza della Religione dell’Umanità? 

E di nuovo: dobbiamo credere che questi gerarchi, che stanno alla Chiesa di Cristo come Conte sta alla Repubblica Italiana, siano lì per il bene dei fedeli? Che siano divorati dallo zelo per la gloria di Dio e la salvezza delle anime? No: essi sono parte integrante della Sinagoga di Satana, ed allo stesso tempo siedono come capi della Chiesa, loro nemica giurata, che umiliano e demoliscono con la sola loro presenza. 

Ma mentre nella cosa pubblica vi è chi sta muovendosi per combattere l’invisible enemy che infesta il mondo, nella compagine ecclesiastica non sembra esservi ancora alcuno che osi opporsi energicamente alla dittatura che unisce - rispondendo costoro allo stesso infernale mandante - deep state e deep church. 

Ci apprestiamo a combattere una guerra epocale contro chi schiera carri armati e portaerei, ma lo facciamo con la fionda, quando potremmo disporre - se solo lo volessimo - dell’arma invincibile della Grazia di Dio. Un esercito terreno non è nulla, in confronto alle milizie celesti alla guida dell’Arcangelo Michele; nulla, se paragonato alle falangi terribili che militano sotto il manto della Regina delle Vittorie. Rivolgiamoci a loro, a loro chiediamo di suscitare santi governanti e santi Pastori, perché ci attende una battaglia tremenda, ma la cui vittoria è già scritta. - Fonte
24 Marzo 2020
San Gabriele Arcangelo
Vigilia dell’Annunciazione di Maria Santissima

25 commenti:

tralcio ha detto...

Concordo sul fatto che certe "sottovalutazioni", ad opera di persone molto competenti, siano sospettabili di costituire dei deliberati occultamenti. La ragione di tali silenzi non è banalmente riconducibile all'aver interesse nel nascondere un fatto (il vantaggio risiederebbe nel non far sapere che...), perché più probabilmente il vantaggio consiste nei fatti che necessariamente conseguono alla sua (inevitabile) scoperta tardiva.
Il nostro problema principale è che ci compete soltanto di giudicare i fatti, mentre non è nostro compito giudicare i cuori (lì può entrare soltanto Dio).
Quindi per evitare giudizi temerari sulle persone, non mi sento di esprimere una condanna sull'intenzione che anima i responsabili.
I conti, eventualmente, li faranno con Dio quando -e non scappa nessuno- toccherà affrontarne il giudizio e non ci sarà possibilità di nascondere alcunché.

Dai fatti si nota tuttavia che da qualche tempo si manifestano una serie di comportamenti (non riconducibili ai singoli, ma orchestrati da più parti all'unisono) in cui ogni voce pare aver modificato il timbro e il tono che gli sono propri, vuoi politico, spirituale, laico o confessionale, sacro o profano.
A questa stranezza si accompagna un tentativo evidente di distogliere l'attenzione (in tempo di pandemia si direbbe di abbassare le difese immunitarie della gente), in modo che molti siano distolti da aver la capacità di distinguere e perciò siano indifferenti nel confondere. In questo e per questo sono state usate armi di distrazione di massa.

Dal momento che la cosa è palese, ma dirlo creerebbe una coscientizzazione non voluta, si usano anche strumenti volti a delegittimare la voglia di capire e chi tenta di farlo. Nel far sfoggio di aperture, ponti e misericordia chi non riga dritto è messo nel cantuccio.

L'errore più grave che può commettere chi cerca di uscire da questa strana nebbia è di scadere nel giudizio temerario, scadendo nelle logiche del nemico: infatti le singole persone potrebbero essere coinvolte a titolo differente (ricatto, minaccia, codardia, carriera, stupidità, ignavia, tentativo di evitare guai peggiori, strategia...).

Resta un fatto che la cosiddetta "democrazia" non lo sia più e che tutta questa grande libertà di opinione e di coscienza sia ormai una mistificazione per pesci in barile incapaci di nuotare controcorrente, anche in ambito religioso dove, privi di vera spiritualità e trascendenza, i vitelli d'oro cari al bigottismo (che idolatra vuoi la legge, vuoi la misericordia) fanno di certi credenti secolarizzati un'opaca immagine dell'uomo che crede in Dio.

Il disegno, che evidenzia una regia e il concorso di apparenti alternative che si contendono il posto d'onore dietro al pifferaio, in un concerto di strumenti diversissimi ma attenti a non stonare nell'unico spartito ammesso, descrive rapidissime convergenze globali, misteriosamente acritiche e consenzienti.

Se il Padre lo permette è perché deve andare così. Come accadde il venerdì santo. Tutti d'accordo o comunque impossibilitati a fare diversamente. Ma con un cuore diversissimo, se pensiamo a quello della Madre Santissima, di Giovanni, di Pietro, di Giuda, di Caifa, di Pilato, di Erode o del Cireneo, di Longino o della Veronica, del ladrone che guadagna il paradiso e di chi invece non coglie l'opportunità... Il Padre permette che accada e noi possiamo scegliere in quale cuore identificarci.

Il problema non è più che accada (lo dice la Scrittura, lo dice il catechismo), ma come ci poniamo noi. Non è il momento di maledire un fato crudele o il volto del crocifissore comandato a conficcare i chiodi dentro la carne di Gesù che lascia fare.
E' il momento di vedere Oltre. Perché satana ha già perso.

C'è un luogo, umile e nascosto, che oggi specialmente, festeggiando la "mutazione genetica" che ha inserito la salvezza nella carne e nella storia, l'Incarnazione, dove dovremmo raccoglierci e condurci: il calcagno di Maria.

Anonimo ha detto...

Angelus domini nuntiavit Mariae, et concepit de Spiritu Sancto.

Happy Feast of the Annunciation.

Anonimo ha detto...

Leggendo molti articoli ed commenti su 'Chiesa e post concilio' questo è l'arazzo che se ne ricava, ordito e trama. E' stato bene che qualcuno abbia tolto l'arazzo dal telaio e l'abbia messo in mostra. Articolo dunque da conservare con cura per poi rimetterlo sul telaio per completarlo con gli intrecci finali. Il doppio/gioco delle autorità è senza vergogna; mi chiedo a chi devono rendere conto. Chi è che le ha corrotte fino alle midolla? E quando? E' un piano diabolico. Siccome abbiamo a che fare con le Potenze dell'aria diventa di importanza vitale il comportamento di ognuno. Dico questo perché vedendo e ascoltando certe cose, da ieri sera a questa mattina, ho notato che ancora perdo facilmente calma e serenità. Bisogna migliorare, chiedere aiuto ché il Signore ci migliori, visto che da soli poco siamo migliorati. Bene, benissimo! Speriamo che molti leggano e rileggano il parallelo descritto e narrato apertamente, il quadro è vicino alla realtà al 99%.

Anonimo ha detto...

“Parafrasando le parole di Gesù Cristo potremmo chiederci cosa serve all’uomo trovare il vaccino contro il coronavirus per salvare il proprio corpo, se poi perde l’anima?
Il punto è che l’uomo moderno ha perso di vista questa prospettiva, perché ha smarrito il senso del peccato.
Lo aveva lucidamente preconizzato uno dei più grandi Papi del XX secolo, Pio XII, quando il 26 ottobre 1946 nel radiomessaggio trasmesso a conclusione del Congresso Catechetico degli Stati Uniti, tenutosi a Boston, annunciò che «forse il più grande peccato del mondo oggi è che gli uomini hanno cominciato a perdere il senso del peccato». (Discorsi e Radiomessaggi, VIII, p. 288). “

Anonimo ha detto...

Annotazione tecnica:

La Fonte di questo articolo!? Cliccando non mi si apre. Anzi, almeno dal telefonino, non è indicato alcun link.

Anonimo ha detto...

Il 25 marzo 1991 si spegneva mons. Lefebvre, il Vescovo Cattolico che ha salvato il Sacerdozio e la Santa Messa di sempre.
Ut in omnibus glorificetur Deus! Merci ...
Intercede pro nobis!

Ireneo ha detto...

Non facciamo come loro, bisogna essere previdenti ed attrezzarsi.
Bisogna creare in ogni città e paese dei Cenacoli Cattolici, di persone che come ai santi inizi, prima del 313, pregavano, si sostenevano, vivevano insieme.
Il 2020 è l'inizio, per loro della persecuzione, per noi del glorioso ritorno alla Fede della Chiesa delle Catacombe, più sarà ritardata questa consapevolezza e questo avvio, più stragi farà il Nemico ed i suoi servi.

Pietro da Cafarnao ha detto...

Vi sono due virus spirituali innescati dai pastori ai vertici della chiesa che hanno innescato i castighi divini, che nelle apparizioni ai mistici o santi sono sotto forma di guerre, epidemie, carestie e ora ne sta subentrando un terzo:
1. Idolatria promossa dai pastori a Pachamama o dea Madre Terra
presente anche nel documento della chiesa Querida Amazzonia;
2. Riconoscimento della chiesa
patriottica cinese di stato o di
partito, e tradimento della vera
chiesa cattolica cinese sotterranea;
3. Soppressione dei sacramenti conseguentemente a epidemie e consegna della guida spirituale della chiesa allo stato per l'instaurazione della chiesa statale filo-cinese.

mic ha detto...

Ho controllato. Il link alla fonte funziona.

Pietro da Cafarnao ha detto...

Vi sono due virus spirituali innescati dai pastori ai vertici della chiesa che hanno innescato i castighi divini, che nelle apparizioni ai mistici o santi sono sotto forma di guerre, epidemie, carestie e ora ne sta subentrando un terzo:
1. Idolatria promossa dai pastori a Pachamama o dea Madre Terra
presente anche nel documento della chiesa Querida Amazzonia;
2. Riconoscimento della chiesa
patriottica cinese di stato o di
partito, e tradimento della vera
chiesa cattolica cinese sotterranea;
3. Soppressione dei sacramenti conseguentemente a epidemie e consegna della guida spirituale della chiesa allo stato per l'instaurazione della chiesa statale filo-cinese.

Anonimo ha detto...

E' un vero peccato che il primo Dantedì (720° anniversario dell'inizio del viaggio ultraterreno del Sommo Poeta) si svolga in circostanza tanto oscure.
Ma se è vero che la Commedia è una metafora della vita del cristiano questa grave traversia ci renda tutti più " puri e disposti a salire a rivedere le stelle"

Anonimo ha detto...

MENO DI UNA SIGARETTA
È quanto vale Nostro Signore Gesù Cristo al tempo del coronavirus. Leggere per credere

Non fumo. La sigaretta non mi ha mai attirato, forse perché mio padre è morto per il troppo fumo. Ma da quando lo Stato ha dettato restrizioni alla libertà di culto, con l’accettazione ultrarestrittiva della Chiesa, comincio a riconsiderare la cosa.

Accade, infatti, che, domenica mattina, nel mentre mi reco nella chiesa vicino casa mia, venga fermato per il controllo da due agenti di polizia. Avevo il foglio del permesso debitamente compilato e alla voce «lo spostamento è determinato da» avevo scritto: «Accesso a luogo di culto». Lo consegno all’agente, il quale strabuzza gli occhi e mi fa: «Sono basito. Che significa?». Rispondo: «Che sto andando in Chiesa». E lui, di rimando: «Ma le Messe sono proibite». E qui il primo colpo al cuore. E la sensazione di essere osservato quasi fossi un pericoloso criminale; peggio, uno che non si rende conto della gravità del momento.

Riprendo: «Non si possono celebrare le Messe con la partecipazione dei fedeli, ma le Chiese possono rimanere aperte per chi vuole accedervi». Il nostro, poco convinto, mi fa: «Verificheremo». Ecco, penso fra me e me, cosa significa avere considerato le celebrazioni religiose al pari di qualsiasi altra «manifestazione ludica, sportiva o fieristica». Pazienza, mi dico.

Ma è proprio la pazienza a essere messa a dura prova, quando, al cospetto della carta di identità, lo zelante poliziotto, mi fa, non nascondendo la sorpresa: «Ah, lei è un magistrato!». Eh lo so, nessuno è perfetto, mi viene quasi da dire. Ma preferisco evitare lo humour: potrebbe essere frainteso. E allora opto per la modalità seria. «Mi rendo conto che le può sembrar strano che un magistrato senta la necessità di recarsi in Chiesa. Ma, veda, è proprio in questi momenti che, soprattutto chi ricopre incarichi istituzionali, cerca il conforto di Dio, che è l’unico che può davvero tirarci fuori da questa sventura».

E qui la conversazione si fa davvero interessante, perché il nostro obietta: «E non è la stessa cosa pregare a casa? Che bisogno c’è di andare in Chiesa?». Osservazione tutt’altro che peregrina, in effetti, perché la disposizione parla di ragioni che «determinano» lo spostamento. Gli rispondo: «Veda, sono fatto di carne e per sentirmi confortato ho bisogno di mettermi, quando posso, al cospetto di Dio. Ed è per questo che sento la necessità di andare a pregare dinanzi al tabernacolo, dinanzi a Gesù. Tutto qui». «Vabbè, dottò, vada pure», mi fa, oramai deposto il piglio inquisitorio iniziale, il bravo poliziotto.

Faccio per andare via, ma lo sguardo si posa su una bella «T» che giganteggia sul tabaccaio poco distante e mi viene spontaneo interpellare ancora il mio “controllore”. «Mi tolga una curiosità. Ma se io le avessi detto che stavo andando al distributore di sigarette, cosa mi avrebbe detto?». «Che era tutto a posto, dottò. E che dubbio c’è». E invece, il dubbio, anzi la certezza, è che per questo nostro mondo malato nel corpo e nello spirito, Nostro Signore Gesù Cristo valga meno di una sigaretta. Ed è davvero messo male se uno come me è chiamato a testimoniare che Ne abbiamo invece un bisogno tremendo.
Domenico Airoma
Mercoledì, 25 marzo 2020

Viator ha detto...

http://www.korazym.org/39947/domus-sanctae-marthae-la-residenza-di-papa-francesco-a-rischio-quarantena/

C'è la possibilità che debba spostarsi o nell'appartamento che ha sempre rifiutato o a Castel Gandolfo che ha trasformato in un museo...

Anonimo ha detto...

Questo trasloco sarebbe una bellissima notizia in questo periodo che di buone notizie è così avaro.Un trasloco meraviglioso.Vorrebbe dire che le cose cominciano a tornare al loro posto.

Anonimo ha detto...

Ci sono Stati in cui l'Annunciazione è festa nazionale.
Noi, invece, dato che siamo più avanti, abbiamo inventato il Dantedì

RR ha detto...

Bravo, Anonimo 23.12

RR

Valeria Fusetti ha detto...

Grazie monsignore, ogni tanto che ci sia qualcuno a cui il Signore ha dato la capacità di fare il quadro complessivo con precisione e chiarezza,è una vera benedizione. In questi giorni, in cui le ore di lavoro si dilatano continuamente, ed è necessario rassicurare, confortare, organizzare settori della vita propria ed altrui, in un mondo che ha perso le coordinate normali, mi sono ritrovata a ritagliarmi, ogni tanto, un po' di tempo per riflettere su alcuni degli elementi del quadro. Ma senza la possibilità, o forse la capacità, di dare un senso soddisfacente e completo al puzzle. Trovarmi davanti tutto il lavoro fatto è stato un bel regalo,che mi permette di prendere i miei pensieri, che sino a mezz'ora fa mi impedivano di dormire, piegarli al fine in ordine e, spero, persino di dormire !

Japhet ha detto...

Io invrce mi sono svegliata con un pensiero che è una domanda: come mai muoiono tanti italiani, giovani e vecchi, e indiani pakistani magrebini e compagnia no?

Anonimo ha detto...

Giacomo Rocchi
Ecco: ci siamo arrivati!
Il precedente decreto legge e i conseguenti decreti del Presidente del Consiglio imponevano la sospensione delle cerimonie religiose e prescrivevano ai responsabili delle chiese di adottare misure atte ad evitare assembramenti delle persone: ma le chiese restavano aperte. Il Governo sembrava consapevole che la chiusura delle chiese non è equivalente a quella delle palestre o degli impianti sciistici, perché c'è di mezzo la libertà religiosa, quella garantita dall'art. 19 della Costituzione, in base al quale ciascuno ha il diritto di professare la propria fede religiosa "in qualsiasi forma, individuale ed associata" e di esercitarne "in privato e in pubblico il culto", con l'unico limite del buon costume.
Questa prudenza comportava l'utilizzazione di espressioni generiche che, peraltro, i vescovi italiani si sono affrettati a riempire di contenuto, vietando la celebrazione delle messe.
La pavidità dei nostri Pastori, evidentemente, ha fatto capire al Governo che il momento è quello giusto per dare una bella botta a questa miserevole usanza di molti italiani di recarsi in chiesa per adorare il Signore e chiedere aiuto: e siccome - nella logica sia del governo che dei vescovi - il popolo non conta nulla, sono iniziate le manovre di intimidazione, tipiche di uno stato di polizia.
Risultato? Nessuna reazione dei vescovi (o, quanto meno, del vescovo interessato dall'abuso della polizia), ma un eloquente silenzio.
E allora: è giunto il momento. Se la bozza del decreto legge che circola sarà confermata (abbiamo compreso che prima si fanno circolare le bozze, poi si vedono le reazioni e, infine, si scrive il provvedimento ...) il Presidente del Consiglio dei Ministri avrà il potere di limitare l'accesso alle chiese e addirittura di ordinarne la chiusura!
Pensate sia davvero un caso che questa possibilità sia data in vista della settimana santa, quella nella quale perfino i cattolici non più abituati a frequentare la messa "capitano" in chiesa?
Staremo zitti? Beh, mi sembra quasi certo che i nostri vescovi - l'8 per mille! - staranno zitti o, forse, ci diranno di comprendere la nostra sofferenza ma ci esorteranno a sopportarla.
In realtà, l'esercizio del culto è un diritto individuale, né il Governo, né i vescovi ce lo possono togliere!
Dobbiamo protestare pubblicamente e prepararci anche ad una battaglia legale contro i DPCM che saranno (se lo saranno) emanati!

Anonimo ha detto...

L’Italia può spegnere Internet se lo vuole
https://ilmanifesto.it/litalia-puo-spegnere-internet-se-lo-vuole/

https://www.maurizioblondet.it/chiesto-alle-procure-loscuramento-di-byoblu/

Anonimo ha detto...

Lo confesso: ci sono anch'io tra le migliaia di inoltratori del famoso filmato del TG3 Leonardo del 2015. Spero chi legge sia così clemente da non bannarmi o togliermi dalle amicizie...

Anche perchè ho solo condiviso il filmato (basato su un articolo di Nature, la prestigiosa rivista scientifica), sine glossa, ispirandomi al mantra che gira in questi giorni -vedi TG5- secondo il quale ci si deve fidare solo dell'informazione che, dietro di sè, ha testate, direzioni e editori 'affidabili' (non entro nel merito di cosa si debba intendere con il termine 'affidabili', ma credo che, in tale ottica, il TG3 lo sia).

Questo stesso sistema mediatico 'affidabile' ha ieri reagito come un sol uomo precisando, ribadendo e puntualizzando che il Covid-19 non è un virus militarizzato, ma ha origini 'naturali'.

Non vedo il motivo per non crederci.

Peccato che l'unica voce scientificamente autorevole proveniente dalla Cina che afferma l'altissima probabilità che il virus sia nato a Wuhan dai... pipistrelli che 'in natura' a Wuhan non ci sono mai stati, sia stata espunta dal web dal regime di quel Paese, notoriamente molto 'aperto' al dibattito e 'liberale'... Vedi links:
https://it.bitterwinter.org/si-il-virus-e-venuto-da-wuhan/
https://www.wired.it/scienza/medicina/2020/02/18/coronavirus-errore-umano/

A Wuhan cinesi e americani, forse con le migliori intenzioni, forse no, facevano applicazioni chimeriche sugli animali, impiantando linee di genoma e proteine da pipistrelli a topi (o, forse, viceversa) per far 'girare' il virus della Sars e i suoi derivati e valutarne le mutazioni.

Forse qualcosa 'è sfuggito' da quei laboratori e ha avuto 5 anni per 'mutare naturalmente'. Forse no.

In ogni caso, questa vicenda c'insegna che non esiste nè mai esisterà nessun dogma d'infallibilità della Scienza, piombata di nuovo nel caos fra accuse e repliche, strumentalizzata dalle oscure vie della propaganda (e del cuore umano), come ogni cosa umana.
Sebastiano Mallia su Fb

tralcio ha detto...

Dio, che è bontà e amore, ha dato libertà.
Amare come lui ama è l'ordine del creato.
La libertà che caratterizza l'amore, prevede un rifiuto.
Il rifiuto dell'amore e della bontà induce a malvagità.
C'è una volontà diversa, falsa e omicida dal primo rifiuto.
Il virus viene da cattive intenzioni.
Il peccato è disordine.
Il virus è un castigo di Dio?
Il castigo non viene da Dio.
Il castigo viene dal disordine.
Dio lo permette.
Ci ha anche avvertiti (Gv 5,1-16).
Gesù, da un sì di Maria, ha preso carne peer guarirci.
Ha donato se stesso, innocente, consegnandosi alla croce.
L'ha fatto per molti. Per tutti non può.
Non dipende da Lui, ma dalla libertà.
Perciò anche a chi ha guarito, dice:
Eccoti guarito; non peccare più affinché non t'avvenga di peggio.

Anonimo ha detto...

Sono due i principi generali da tener presente per confortare autenticamente, specie in questo momento, a mio modesto avviso:

1) la vita terrena è essa stessa un dono di Dio quindi a nessuno è lecito sostenere, seppur implicitamente, forme, per quanto velate, di "suicidio di massa". E qui si collega la validità del principio della salute pubblica e la validità della preghiera per la salute del corpo. Relativamente a questa sorta di "suicidio sociale" (velato catarismo, in certi casi) si applicano le parole di San Tommaso d'Aquino circa lo stesso suicidio individuale:

IIª-IIae q. 64 a. 5 co.
"RISPONDO: ... per natura ogni essere ama se stesso; e ciò implica la tendenza innata a conservare se stessi e a resistere per quanto è possibile a quanto potrebbe distruggerci. Perciò l'uccisione di se stessi è contro l'inclinazione naturale, e contro la carità con la quale uno deve amare se stesso. E quindi il suicidio è sempre peccato mortale, essendo incompatibile con la legge naturale e con la carità."

2) La vita e la salvezza eterna è però più importante della vita terrena (Attenzione: c'è una gradualità e non un annullamento reciproco, c'è relatività e subordinazione della vita terrena alla vita eterna). Circa questo punto amo riflettere sulle parole di San Francesco nel Cantico delle Creature dove il patrono d'Italia dice appunto quello che sto affermando anche io: più pericolosa è la morte spirituale (la morte secunda):

"Laudato si' mi' Signore per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò scappare: guai a quelli che morrano ne le peccata mortali;

beati quelli che trovarà ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male."

In conclusione: lavoriamo per la vita terrena ma sempre in modo tale da subordinarla alla vita eterna, temendo l'inferno aspirando al Paradiso.

Da Mario Paolo Maria Padovano

Anonimo ha detto...

Stessa domanda che mi continuo a porre. Ma sembra che quasi nessuno lo noti. A me invece fa venire i brividi

Domande.. ha detto...

Prosegue Scoglio: “Com’ possibile che un virus che si dice il più contagioso della storia, salti dalla Cina, aggirano interi continenti, e si abbatta in due piccole città italiane, Bergamo e Brescia? …Com’è possibile che non abbia infettato altrettanto massicciamente Milano? A Bergamo e Breascia vi furono 800 morti attribuiti al Covid-19 prima che l’Italia procedesse al lockdown; nelle 3 settimane trascorse fra l’inizio della presunta infezione e il blocco, com’è possibile che Milano, una complesso urbano di 5 milioni di persone, che è praticamente unita a Bergamo da una serie di città che le collegano, dopo un mese dall’infezione, invece di decine di migliaia di infetti e le migliaia di morti aveva solo 1000 infetti e nemmeno 100 morti? Quindi questo virus è così intelligente da essere contagioso quando vuole e non contagioso quando non vuole (a proposito la domanda più fondamentale: come può un pezzo di RN coperto da una proteina volere qualcosa? Si continua a trattare i virus come fossero vivi: non lo sono, sono un composto molecolare”.
https://www.maurizioblondet.it/sospetti-sul-virus-creato-per-salvare-il-mercato-globale/?utm_medium=push&utm_source=onesignal