Ancora una volta un'efficace analisi di Veneziani su un'Europa in crisi apparentemente irreversibile. Fa eccezione il recente discorso, coraggioso ed equilibrato di Giorgia Meloni alla Convention dei conservatori di Washington. Un passaggio: "Perché, amici miei, io credo ancora nell’Occidente. Nell’Occidente non come luogo fisico, ma come civiltà. Civiltà nata dall’incontro tra la filosofia greca, il diritto romano, e i valori cristiani. Civiltà costruita, e difesa, nei secoli con il genio, le energie e i sacrifici di moltissimi. Con la parola Occidente definiamo un modo di concepire il mondo nel quale la persona è al centro, la vita è sacra... La mia domanda per voi è: può questa civiltà difendere i principi e i valori che l’hanno contraddistinta, a essere fiera di sé stessa e consapevole del ruolo che ha? Io penso di sì. E allora dobbiamo dire chiaramente e con forza, a chi attacca l’Occidente da fuori, e a chi cerca di sabotarlo dall’interno con il virus della cancel culture e dell’ideologia woke, che non ci vergogneremo mai di quello che siamo. Noi rivendichiamo la nostra identità, e lavoriamo per rafforzarla, perché senza quella identità profonda non possiamo tornare grandi." Il resto è abile realismo politico.
L’Europa malata di coazione a ripetere
La Verità – 19 febbraio 2025
La malattia del Vecchio Mondo e dei suoi dignitari si può riassumere in un’espressione che è poi il segno della sua patologia senile: coazione a ripetere. Non riescono a uscire da quello schema fisso e datato, da quella recita teatrale, e continuano a ripetere il copione anche se il mondo è cambiato e quello precedente era clamorosamente fallito in tema di pace, equilibri e dissuasione.
La coazione a ripetere si è palesata nel vertice insensato e inconcludente da Macron, nell’insistenza cronica e ostile di Mattarella in funzione antipace trumpiana-putiniana, nel coro di prefiche in loro lode e supporto, e naturalmente nell’evocazione continua del nazismo che sbuca da ogni parte, a est, a ovest, dell’interno e dall’esterno, dalla Russia, dall’America di Trump e di Musk, dal cuore antico dell’Europa, dalle elezioni in Germania.
La coazione a ripetere è la malattia di un mondo che sragiona sulla base degli errori precedenti, come se non fosse stato smentito vistosamente dalla realtà e dai nuovi assetti; coazione a ripetere è l’incapacità corale di produrre soluzioni, preferendo rimanere attaccati alla permanenza dei problemi. Il film è ai titoli di coda e alle soluzioni diplomatiche, ma i coatti della ripetizione sono ancora alla fine del primo tempo, e pensano ancora di far la guerra a Putin, di mandare truppe, di farsi guidare da quella stella della sciagura che è Zelenskij. E se la linea bellicosa sull’Ucraina, combinatasi agli effetti del Covid, ha prodotto morti, distruzioni, disastri economici e sociali e danni incalcolabili all’Europa, per i coatti a ripetere del Vecchio Mondo non resta che insistere sui propri errori, continuare a farsi del male, seguire la linea old America di Biden e del Vecchio Pentagono. Non era un solo leader, dunque, che aveva perso il ben dell’intelletto.
Inutile continuare a dire dell’Europa che non c’è, dell’Occidente che non c’è; lo diciamo tutti da anni, ma la cosa assurda e maligna dei nostri giorni è che quest’assenza vistosa e penosa dell’Europa, questo farsi trainare dai partner e dalla storia, che succede ormai da anni, da decenni, per certi versi dalla nascita dell’Unione, viene ora attribuita all’arrivo di Trump alla Casa Bianca appena un mese fa. Il sottinteso di questi deliri è: stavamo così bene, eravamo così compatti e decisi, noi europei, gliela stavamo facendo vedere a Putin e al mondo; poi è arrivato Trump e non si capisce più niente.
No, signori, l’Europa è una caricatura di se stessa già da prima di Trump, e il modo con cui c’imbarcammo spinti da Biden e Zelenskij in quell’avventura senza uscita, lo comprovava. Poi, non è solo arrivato Trump: ma la Russia stava vincendo, e lo stesso Zelenskij ha ipotizzato soluzioni e cedimenti territoriali che se fossero stati oggetto di negoziato dall’inizio, avrebbero con ogni probabilità risparmiato la guerra, l’aggressione, il martirio del popolo ucraino, la morte di centinaia di migliaia di soldati russi e ucraini, la distruzione di città e strutture vitali.
Sin da allora non ci voleva molto a capire che se l’Ucraina fosse rimasta territorio neutrale tra i due blocchi, zona libera senza pretesa di diventare una grande base Nato puntata sulla Russia, e se avesse restituito la Crimea alla Russia (fu “affidata” all’Ucraina solo dal presidente dell’Urss, l’ucraino Kruscev), trattando magari sul Donbass, e sulla volontà di autodeterminazione del suo popolo, si sarebbe arrivati a una soluzione, molti anni fa, evitando il conflitto e l’invasione. Invece no, fu rifiutato ogni negoziato, dagli Stati Uniti e dal loro ometto a Kiev, e si denunciò l’invasione ancor prima che fosse avvenuta, quasi a sollecitarla per poi suonare le trombe della guerra. E noi europei al seguito, come ausiliari del traffico mondiale o peggio come ascari, truppe coloniali di supporto. Ci siamo bevuti pure in questi anni, l’idea che la Russia volesse prendersi l’Europa e che l’Ucraina fosse solo l’aperitivo, ignorando che per i russi l’Ucraina da tre secoli era Russia, e che all’invasione dell’Europa non ci avevano pensato nemmeno ai tempi del comunismo. Bastava la spartizione di Yalta, che quest’anno ha compiuto ottant’anni, che permetteva loro di asservire, soggiogare, invadere stati e popoli veramente europei, come l’Ungheria, la Polonia, la Cecoslovacchia, finiti nella loro orbita, che osavano ribellarsi al Blocco Sovietico e noi, quelli del mondo libero e democratico, dei diritti umani, zitti e mosca. Per decenni abbiamo patito nel nome della realpolitik quei soprusi, e d’un tratto, a comunismo finito e mondo mutato, abbiamo ripudiato la realpolitik e ci siamo messi a fare i nazionalisti filo-ucraini per non dire gli imperialisti filo-americani.
Ora dobbiamo sorbirci pure i sermoni di chi rimpiange la guerra russo-ucraina e non vuole arrivare a una pace, e passa per grande testimone della pace e della verità. Ma finitela con questa ipocrisia parruccona, con questa menzogna di Stato che capovolge la realtà dei fatti. Insopportabile che un ceto servile di maggiordomi per antica indole e mestiere che capeggiano l’Europa e molti suoi stati, debba oggi denunciare il “servilismo” verso Trump e fingersi al servizio della libertà e della sovranità dei popoli…
La realtà cambia, ma i personaggi di cui sopra, consapevoli del resto di aver fabbricato le loro carriere all’ombra dell’establishment precedente, si ostinano a reiterare all’infinito la loro posizione, incuranti delle “dure repliche della realtà”. Da qui la coazione a ripetere di un ceto che annuncia solo sciagure, e per prevenire sciagure altrui preferisce procurarsele di proprie, non prevedendo che le une non elimineranno le altre, ma vi si accumuleranno.
Marcello VenezianiLa Verità – 19 febbraio 2025
10 commenti:
Très, très important :
https://www.aldomariavalli.it/2025/02/24/dichiarazione-di-monsignor-vigano-impedire-che-la-gerarchia-progressista-assicuri-un-successore-di-bergoglio/
Ripeto.Siamo davanti ad un crollo spirituale, culturale, economico, politico nazionale ed internazionale. Causa prima il crollo della chiesa; causa seconda il crollo della famiglia; causa terza il crollo della cultura Italiana umanistica e scientifica; causa quarta aver puntato tutto sulla tecnica ignorando le Arti ed i Mestieri che ancora 50 anni fa erano in grado di generare Maestri; causa quinta aver abbandonato la politica di partito, che insegnava, per consegnare il popolo alla propaganda altrui ed a politici quaquaraqua servi della plutocrazia. In estrema sintesi popoli interi sono stati annichiliti sia tra l'alta che tra la bassa gente. In questo periodo ho guardato con piacere alcuni documentari sull'Italia, territorio, città, cultura, tradizioni, fiumi laghi ed altro, prediligendo quei documentari di sole immagini, voci fuori campo e colonne sonore...e qui avrei sbattuto la testa al muro, la maggior parte delle colonne sonore erano e sono canzoni anglo / americane!!!!! Ormai siamo colonia, e sì che eravamo, di nostro, un popolo poeta, canterino!
m.a.
https://www.ilpoliticoweb.it/lavrov-apre-ai-negoziati-pronti-a-trattare-con-ucraina-ed-europa/
Se si tratta di una proposta seria, dimostra che anche i Russi non se la passano tanto bene e sarebbero contenti di chiudere questa guerra che va avanti all'infinito e non riescono a risolvere sul campo. L'esercito ucraino ancora tiene, nonostante tutto. Gli ucraini possono negoziare sul Donbass, visto che ancora riescono a tenerne una parte. Ma la Crimea la devono lasciar andare.
Meloni fa del suo meglio, certo. Però su alcuni temi, come il gender che continua a dilagare nelle scuole, il governo è latitante, a dispetto delle promesse elettorali.
Ora Pro Vita e Famiglia sta diffondendo una petizione da inviare al governo per destarlo dal torpore. Il tema è molto importante per il presente e il futuro della nostra società.
Il governo di CD non fa nulla nemmeno contro la pornografia, che sarebbe da estirpare compleetamente dalla "rete". Se non con leggi ad hoc, forse difficili da far passare, almeno con dei regolamenti che obblighinno i "fruitori" dei siti porno a dare le proprie generalità, per verificare che non siano minori di 18 anni. Una politica di questo genere, applicata in diversi Stati americani, non ha estinto il fenomeno però ha fatto crollare l'audience di vari importanti porno-hubs. Almeno questo.
La corruzione woke ha nella pornografia uno strumento importante.
Bisogna uscire dall’Euro. E’ la priorità per il bene dell’Italia. Ovviamente facendo finire l’associazione a delinquere dell’UE. I politici si dividono in due sole categorie: d’accordo o non d’accordo. Nel secondo caso sono inevitabili genderismo, lavaggi del cervello, vaccinazioni coatte e ogni sorta di nefandezza antisovranista e anticristiana.
Bisogna riconoscere che FDI qualcosa sta facendo sul tema della morale.
E' di oggi la notizia, pubblicata su NBQ, che è stata presentata un'interrogazione parlamentare da alcuni eurodeputati di FDI, come Paolo Inselvini e Carlo Fidanza, circa il continuo e ripetuto sostegno finanziario erogato dalla Commissione Europea a Plannet Parenthood (organizzazione abortista molto potente). Sono soldi nostri, soldi pubblici che non dovrebbero finire nelle mani di organizzazioni dedite ad aborto, traffico di tessuti fetali (vicenda che sollevò un polverone nei mesi scorsi), pratiche di educazione sessuale deviata nelle scuole.
Riflettendo su G.M. e simili. Pur riconoscendo le sue doti, la sua strenua militanza politica in gran parte coerente, si notano tuttavia dei vuoti nella sua formazione interiore. Vuoti che incidono sul suo giudizio quando questo da politico si fa personale, che inevitabilmente, per una persona pubblica, ritorna ad essere politico. Ricordo che Berlusconi, mentre lei era in gravidanza avanzata, le consigliò di dedicarsi al suo bambino, diradando il suo impegno politico. Questo consiglio può essere letto in modi molto diversi, ma veniva da un padre, pur stravagante, che aveva cinque figli di cui si curò non solo economicamente. Questo consiglio a G.M. scivolò sulle spalle e viceversa si mise in sintonia con il suo tempo, che era anche quello del suo contesto sociale. Questo adattamento al proprio tempo ed anche al proprio contesto sociale è, nei fatti, generatore, negli anni, di vuoto di formazione che tutti abbiamo più o meno attraversato. I più fortunati appena si sono accorti che il loro tempo non li aiutava e non li migliorava si sono volti a religioni, a filosofie e alcuni anche al Cattolicesimo per formarsi interiormente. Oggi vediamo intorno a noi che la maggior parte delle persone si son lasciate formare dal loro tempo e dal loro contesto sociale, pur cambiando spesso il contesto sociale per adeguare se stessi alle esigenze del mondo in cui vivono. Dietro questo movimento umano globale, regna il mito anglosassone del " uomo fatto da sè ". Che è diverso dall'essere umano che viene formato e si forma sul dovere compiuto davanti a Dio, davanti a se stesso e davanti al prossimo. Su questa strada ardua viene in soccorso la Grazia divina, che sostiene, incoraggia, protegge. Se la chiesa avesse evitato di farsi da sè, come i tempi le hanno indicato, le moltitudini non sarebbero cadute nelle illusioni nelle quali noi tutti siamo caduti, come G.M. A lei auguriamo di trovare la via stretta dell'autentica, vera libertà interiore davanti a Dio, davanti a sua figlia, ai suoi cari ed agli italiani che sta guidando.
m.a.
La Commissione Ue dà ragione all’Italia e non si opporrà al diritto del Governo di decidere in quali Paesi gli immigrati possano essere rispediti con procedura accelerata.
Cosa faranno adesso le toghe rosse? Si scaglieranno contro l’Europa o ammetteranno che i loro tentativi di arginare le politiche di contrasto all’immigrazione clandestina, per pura ideologia, stanno miseramente fallendo?
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