Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 28 febbraio 2025

Non è giusto sopprimere la Messa in Rito antico

Qui l'indice dei precedenti.
Non è giusto sopprimere la Messa in Rito antico

“Ricevere i sacramenti e celebrarli è più importante che unificare i riti della Chiesa, che sono più di 20. I fedeli del rito antico non esprimono una distanza o una separazione dalla Chiesa e Vescovi e sacerdoti debbono concentrarsi sul fatto che la gente venga in chiesa piuttosto che su un’unica forma del rito latino, quella ordinaria. Papa Benedetto XVI aveva trovato una ottima soluzione, parlando di una forma “extraordinaria” del rito romano. [sulle 'due forme' vedi] Non è giusto per un pastore sopprimere la Messa in rito antico perché ci si vuole presentare come esecutori di un ordine che viene dall’alto. L’obbedienza e la disciplina hanno per scopo la purezza della Chiesa, non l’uniformità. La Chiesa non è una caserma con obbedienza militare, ha una dimensione spirituale. L’unificazione dei riti non favorisce la vita religiosa e sopprimere un’attività religiosa non è nello spirito cattolico”.
Cardinale Gerhard Ludwig Müller

4 commenti:

Laurentius ha detto...

La solita musica conservatrice ratzingeriana. Le due forme dello stesso rito: balle e e veleni! Basta rileggere con attenzione la Bolla Quo primum tempore di San Pio V per accorgersi della ribalderia del modernismo in veste conservatrice.

Areki44 ha detto...

Capisco le precisazioni di Laurentius, tuttavia il ragionamento del Card. Muller pur partendo da premesse che possiamo non condividere, arriva a dire cose che possono aiutare i modernisti accecati dalla loro ideologia a riflettere.
Lo so non ci servono permessi per celebrare la Messa di Sempre, io stesso la celebro senza aver chiesto il permesso a nessuno, perché san Pio V è chiaro nella sua bolla. L'argomento del Card. Muller serve per coloro che per motivi ideologici perseguitano la Messa di Sempre. Se ne convinceranno? Non lo so, ma almeno tutti capiranno che la posizione di quanti avversano la Messa Tradizionale è indifendibile. Almeno vengono svelati nella loro mala fede.

Catholicus ha detto...

Concordo pienamente; da sempre vado ripetendo che i conservatori conciliari sono più pericolosi degli sfegatati ultramodernisti, perché questi ultimi si riconoscono facilmente, fanno subito scattare i nostri anticorpi contro i veleni del neomodernismo conciliare e postconciliare, mentre i primi sono più ambigui, subdoli, insidiosi, ci trascinano a nosra insaputa dove non vorremmo andare a finire.... già San Pio X ci metteva in guardia dai modernisti moderati della prima ora, poi ci ha avvertiti mons. Léfèbvre, lasciando un chiaro avvertimento ai suoi successori (nessun accordo con Roma se prima non ridiventa carrolica), non sempre rispettato, purtroppo; infine di recente ce lo ha detto molto chiaramente mons. Viganò (confesso di essermi ingannato e di essere stato ingannato, per decenni, non credevo, come molti onfratelli nel sacerdozio, che volesserfo distruggere la Chiesa Cattolica, che stessero attentando all'integrità della fede cattolica bimillenaria, per rivoltarla come un calzino, nelle sue basi (dottrina), nei suoi strumenti (liturgia), nei suoi obiettvi (maiorem Dei gloriam et salus animarum, cioè missionarietà, proselitismo, conversione di tutte le henti, fino ai confini della terra).

Anonimo ha detto...

Se in questo mondo non ci fossero le croci,
non ci sarebbe di che meritarsi il paradiso.

Le croci, sia interiori che esteriori, sono indispensabili.

L’essenza dell’amore scambievole non consiste nel fatto che nessuno ci rechi dispiaceri ma che impariamo a perdonarci l’un l’altro in modo sempre più perfetto.

Rimaniamo certi che Dio permette ogni cosa in vista di un bene maggiore.

(San Massimiliano Maria Kolbe)