Chiesa, Apostolica e poi “Romana” o “Diocesana”?
Il 15 febbraio 2022, è entrato in vigore il “motu proprio” Competentias quasdam decernere [qui], con il quale Papa Francesco trasferisce ai vescovi locali competenze finora assegnate dal Codice di Diritto Canonico alla Santa Sede. D’ora in poi, infatti, gli ordinari diocesani potranno istituire Seminari, decidere in materia di formazione del clero, pubblicare Catechismi e intervenire in tanti altri settori. In tutti questi casi, non sarà più necessario attendere l’approvazione della Santa Sede, ma basterà solamente una “conferma”, quasi una semplice presa d’atto. Secondo la Santa Sede questo decentramento risponde allo spirito dell’Esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”, e vuole favorire lo sviluppo di azioni pastorali più prossime alle realtà e ai bisogni delle chiese locali.
Considerata la delicatezza delle competenze trasferite ai vescovi diocesani, molto diversi tra loro in quanto a sensibilità e orientamenti pastorali, anche su questioni cruciali, c'è da chiedersi se il recente “motu proprio” non metta ulteriormente a rischio l’unità della Chiesa cattolica, già profondamente lacerata e divisa (vedi sinodo della Chiesa tedesca). È la fine dell’unità del Cattolicesimo? Nasceranno tanti cattolicesimi locali con a capo i loro rispettivi "pontefici" tutt'altro che sommi? Il senso di smarrimento aumenta.
Non sfugge l'analogia con quanto accaduto nelle Confessioni cristiane protestanti e la drammatica frammentazione dottrinale e di prassi, con evidente snaturamento della vita spirituale.
11 commenti:
18 FEBBRAIO. Da Padre Pio
Come le api, che senza esitare attraversano talvolta le ampie distese dei campi, pur di raggiungere l'aiuola prediletta, e poi stanche, ma soddisfatte e cariche di polline, tornano al favo per ivi compiere in feconda opera silenziosa la sapiente trasformazione del nettare dei fiori in nettare di vita: così voi, dopo averla raccolta, tenete ben chiusa nel vostro cuore la parola di Dio; tornate all'alveare, cioè meditatela con attenzione, scanditene gli elementi, ricercatene il significato profondo.
Essa vi apparirà allora nel suo luminoso splendore, acquisterà la potenza di annientare le vostre naturali inclinazioni verso la materia, avrà la virtù di trasformarle in ascensioni pure e sublimi dello spirito, di avvincere sempre più strettamente il vostro al Cuore divino del vostro Signore
(GF, 196s.).
Pensavo che la competenza di istituire seminari ci fosse già: nel 2011 a Trieste (che non ha più un seminario diocesano dal 1996: c'è quello interdiocesano di Pagnacco per Udine, Gorizia e Trieste) c'è quello dei NC che è stato istituito dalla Diocesi.
Dalla descrizione della portata del motu proprio sembra uno scivolamento vero un ordinamento episcopaliano, come la parte americana della Chiesa Anglicana che si staccò da essa al momento dell'indipendenza.
Spero che i timori siano esagerati.
Eppure un sacerdote, e a fortiori un vescovo, non può però concelebrare con un ministro di una chiesa o comunità non in piena comunione con la Chiesa cattolica: trattasi di violazione del can. 908. Se poi tale concelebrazione avviene insieme «ai ministri delle comunità ecclesiali che non hanno la successione apostolica e non riconoscono la dignità sacramentale dell’ordinazione sacerdotale», come nel caso in questione, allora ci troviamo di fronte ad uno dei delicta graviora contro il sacrificio e il sacramento dell’Eucaristia, riservati al giudizio del Dicastero per la Dottrina della Fede, secondo quanto disposto dalle Normæ de Gravioribus delictis (15 luglio 2010), confermate nelle più recenti Normæ de delictis Congregationi pro Doctrina Fidei reservatis (7 dicembre 2021).
Impossibile non chiedersi come sia possibile che un vescovo, la cui diocesi è stata da poco elevata dalla Santa Sede ad arcidiocesi, possa arrivare a compiere un filotto del genere, che distrugge l’insegnamento cattolico sull’unità della Chiesa, sull’Eucaristia, sul sacerdozio; e pensi poi di cavarsela con una dichiarazione nella quale sminuisce un fatto gravissimo, ritenendolo un incidente involontario e derubricandolo ad una semplice violazione delle norme liturgiche, quasi si sia trattato di cantare l’Alleluja in Quaresima. Dicastero per i vescovi, per la Dottrina della Fede, per il Culto Divino e la Disciplina dei sacramenti, per la Promozione dell’Unità dei Cristiani: tutti coinvolti.
https://lanuovabq.it/it/brasile-tra-i-concelebranti-spunta-la-pretessa-anglicana
Tanto per essere chiari!!
Altro che semplice violazione involontaria delle norme liturgiche! Ad aggravare ulteriormente la posizione dell’Arcivescovo è il fatto che il ministro in questione non solo appartiene ad una comunità ecclesiale che non ha alcuna successione apostolica, né un sacerdozio valido, né un’adeguata comprensione dell’Eucaristia come sacrificio e come sacramento, ma è altresì una donna. Scandalo nello scandalo, perché la presenza “concelebrante” della signora de Oliveira favorisce nei fedeli l’idea che la Chiesa cattolica accetti l’ordinazione di una donna.
Inoltre, la donna, non essendo sacerdote, non poteva comunicarsi da sé all’altare e, non essendo cattolica e mancando le condizioni previste dal can. 844 per la comunione ai non cattolici, non poteva nemmeno riceve l’Eucaristia.
Ricapitolando, l’Arcivescovo ha commesso un delitto grave contro l’Eucaristia per aver concelebrato con un ministro non cattolico di una comunità che non ha un vero sacerdozio; ha permesso che sotto i suoi occhi si compisse una tentata azione liturgica da parte di chi non è ordinato sacerdote, reato canonico colpito dal can. 1379 § 1; ha accettato che una donna, che non può mai ricevere l’ordinazione sacerdotale, di fatto compisse atti sacerdotali; ha ammesso che un non sacerdote si auto-comunicasse all’altare.
"non sarà più necessario attendere l’approvazione della Santa Sede, ma basterà solamente una “conferma”, quasi una semplice presa d’atto."
Siamo al "silenzioassenso" di fresca memoria.
Vuoi costruire? Aspetta l'autorizzazione ma se gli uffici competenti non ti rispondono ritieni il tutto come affermativo: costruisci.
-Desideriamo essere salvati, ma non dai nostri peccati-
Molte anime temono che Nostro Signore voglia fare precisamente ciò che è implicito nel Suo nome "Gesù", ossia "Colui che ci salva dai nostri peccati". Desideriamo essere salvati dalla povertà, dalla guerra, dall'ignoranza, dalle malattie, dall'incertezza economica: salvezze, queste, che non investono le nostre passioni e concupiscenze individuali.
Ecco una delle ragioni della grande popolarità del cristianesimo "sociale", ecco perché molti affermano che il cristianesimo non dovrebbe fare altro che contribuire al ripulimento dei bassifondi o allo sviluppo delle relazioni internazionali. Questa specie di religione è, in verità, assai comoda, perché lascia tranquilla la coscienza individuale.
La prima tentazione di Satana sulla Montagna fu di cercare d'indurre Gesù Nostro Signore a rinunciare alla redenzione e salvezza delle anime per dedicarsi alla salvazione sociale trasformando le pietre in pani, in base al falso assunto che agli stomachi affamati e non già ai cuori corrotti si doveva l'umana infelicità.
Alcuni uomini, perché avvertono un maggior bisogno di religione, sono disposti ad associarsi ad una setta cristiana sempre che questa si dedichi alla "elevazione sociale" o alla eliminazione del dolore, senza investire la necessità individuale di espiare i peccati. (...)
A tavola, generalmente, gli uomini non si oppongono a parlare di religione, purché la religione non abbia niente a che vedere con la redenzione dal peccato e dalla colpa. Così molte anime impaurite rimangono tremanti sulla soglia della Beatitudine e non osano entrare "per paura che avendo Lui non abbiano nient'altro".
(Fulton J. Sheen, da "La Pace dell'Anima" edizioni Fede e Cultura)
"Marco 3,13-19. 13 Salì poi sul monte, chiamò a Sé quelli che Egli volle ed essi andarono da Lui."
Viste le folle, visto che c'e' molto da fare, cosa si fa? Si prega!
Don Morselli - Beati voi - Omelia del 16 febbraio 2025 trasmessa da Dogma TV
https://www.youtube.com/watch?v=MOmAXAuBBnU
Scuola Ecclesia Mater IPC
Omelia del 9 febbraio 2025
S.E.R. Cardinal Raymond Leo Burke
https://www.youtube.com/watch?v=InSSwjNfK5k
Abbiamo la Grazia divina per resistere alle menzogne di Satana e rimanere vivi in Cristo
Grandioso Padre Pio.
Chi segue il rito Antico non lo abbandonerà mai, potrà ascoltare una catechesi interessate, non per questo passerà al novus ordo
È il fine del dibatito sul potere papale parlato dal Cardinale Zen?
Bergoglio, ultimo atto. La distruzione della Chiesa per parcellizzazione protestantica.
Con i catechismi diocesani, la formazione del clero non più uniforme ma decisa in loco, la morale "di situazione" vescovile, ogni ambizioso vescovello si farà la sua chiesuola, più o meno eretica a seconda dei casi ma comunque non più universale. È un ritorno annunciato al caos del pre-Trento.
Povero padre Pio e poveri tanti altri amanti della Vera Chiesa Una Santa Cattolica ed Apostolica...
"una sepsi sarebbe difficile da curare"
Ecco, dopo sessant'anni siamo ancora incapaci di risolvere questo problema : la sepsi ospedaliera; ma dal momento che siamo piu' intelligenti dei pregressi ci affanniamo a come demolire al meglio il sistema immunitario -leggi covid-
https://lanuovabq.it/it/il-papa-non-e-fuori-pericolo-e-tra-i-papabili-spunta-grech
Inoltre:
In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
https://lanuovabq.it/it/terrore-in-congo-decapitati-70-cristiani-e-rapinato-un-vescovo
E nessuno ne parla di queste terre da macello.
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