Il Foglio del 28/01/2025 pubblica l'intervista di Giulio Meotti a Michaël Prazan, che riprendiamo di seguito. Il problema, come sottolineato più volte, è la difficoltà di riconoscere lo stato palestinese; ma, soprattutto, l'invincibile odio reciproco tra terroristi e guerrafondai. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
Tra woke, slogan e sfumature antisemite:
Hamas e i suoi utili idioti
Dal “Sud del mondo” all’Onu
Il ruolo dell’ideologia woke
Giulio Meotti Michaël Prazan:
“Organizzazioni studentesche, ONG, intellettuali, accademici, partiti: così la nebulosa della Fratellanza musulmana ha organizzato la guerra culturale in occidente”, l'Occidente woke dorme sonni tranquilli all'ombra della Jihad Islamica, il pericolo è dietro l'angolo, le democrazie reagiscano prima che sia troppo tardi!Il giorno in cui è stata annunciata la tregua fra Israele e Hamas, in Francia è uscito il nuovo libro del giornalista Michaël Prazan, “La vérité sur le Hamas et ses idiots utiles”. Quando si tratta di comunicazione, i terroristi sono diventati esperti, padroneggiano sia la guerra culturale sia l’uso delle armi grazie agli “utili idioti” sulla copertina di Prazan. Lo si è visto nella parata organizzata a Gaza per il secondo scambio tra Israele e Hamas. Un grande cartello annunciava: “Il sionismo non vincerà”.
“‘Utili idioti’ è un termine attribuito a Lenin, con cui si indicavano gli intellettuali occidentali e altri ‘compagni di viaggio’ del Partito comunista che servivano la causa dell’oppressione sovietica, sinceramente oppure manipolati da Mosca” dice Prazan al Foglio. “In primo luogo, ci sono le organizzazioni della Fratellanza musulmana, provengono dalle nebulose associazioni della Fratellanza, di cui Hamas è il ramo palestinese, presente in più di ottanta paesi in tutto il mondo, e particolarmente radicata nel mondo studentesco”. In Francia, è stata l’associazione Studenti per la giustizia in Palestina a dare il via alle manifestazioni a Sciences Po, “reclutando schiere di utili idioti tra gli studenti della prestigiosa scuola, destinati a diventare l’élite del paese. Questa associazione, creata negli anni Novanta da Hatem Bazian, un Fratello Musulmano palestinese che insegnava Diritto islamico a Berkeley in California, è stata bandita negli Stati Uniti per aver finanziato Hamas. L’associazione Étudiants musulmans de France, creata nel 1989 e legata a Femyso, è un’altra propaggine della Fratellanza Musulmana specializzata nell’infiltrazione nelle istituzioni europee. È stata all’origine di una campagna che promuoveva il velo islamico e ha la vocazione, come afferma Mohamed Louizi, dirigente pentito della associazione, del proselitismo nelle università. Organizzano distribuzioni di cibo in collaborazione con un’altra associazione, ancora più interessante: Humani’Terre. Questo non è niente di più e niente di meno che il nuovo volto del Palestinian Charity and Relief Committee, un’organizzazione che si definisce umanitaria e agricola; ma di fatto una vetrina per Hamas. Sebbene Humani’Terre fosse nel mirino del Tesoro americano dal 2003, la sua filiale francese continuava a ricevere sussidi pubblici. Oltre a queste associazioni, che hanno animato l’agitazione studentesca tra giovani tanto ignoranti quanto facilmente manipolabili, ovunque in occidente, e in particolare nelle più prestigiose università, abbiamo assistito all’emergere di intellettuali, islamologi, ma anche politici”.
Questi ultimi sono particolarmente forti nella France insoumise, il partito di Jean-Luc Mélenchon: “Tanto per ragioni di clientelismo elettorale (il voto musulmano e il voto dei giovani), quanto per un ruolo sincero e più o meno presunto, ha giocato la carta di Hamas, riprendendone gli slogan e gli elementi linguistici. Il discorso di questa estrema sinistra si è diffuso a macchia d’olio, poiché il suo discorso si è in parte esteso alle file del Partito socialista e ha contaminato alcune dichiarazioni di Emmanuel Macron”.
Dal “Sud del mondo” all’Onu
Allargando il campo d’azione, abbiamo visto numerose ong, governi del “Sud del mondo” e organismi delle Nazioni Unite gettarsi a capofitto. “Queste ong non hanno condannato l’attacco di Hamas, non hanno mostrato alcuna preoccupazione per gli ostaggi, tanto meno per la loro salute, né hanno chiesto il loro rilascio; si precipitano a maledire Israele. Astenendosi dal definire Hamas un’organizzazione terroristica, Amnesty ha proposto di utilizzare la parafrasi di ‘gruppo armato palestinese’, con il pretesto che ‘il terrorismo non esiste secondo il diritto internazionale’, quando non aveva esitato, qualche anno prima, a utilizzare l’aggettivo ‘terroristi’ per descrivere le atrocità di Boko Haram. Da parte sua, Greenpeace ha condannato ‘le uccisioni indiscriminate della popolazione palestinese di Gaza come rappresaglia per gli attacchi di Hamas’, senza una parola di compassione per le vittime israeliane. Per quanto riguarda l’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite che aiuta i palestinesi, che educa i giovani palestinesi nelle sue scuole a odiare gli ebrei e Israele, tremila dei suoi insegnanti hanno esultato lo stesso giorno dei massacri su Instagram, celebrando questa ‘gloriosa mattina indimenticabile’, rallegrandosi che ‘i razzi eliminino i sionisti dalla faccia della terra’. Altrettanto risuonava il silenzio delle femministe, che non sembravano toccate dagli stupri e dalle uccisioni di massa che colpivano donne di tutte le età. La reazione del Segretario generale dell’Onu António Guterres, con ancora i cadaveri in fiamme del 7 ottobre, in cui ha condannato gli ‘atti perpetrati da Hamas’ senza nominarli, aggiungendo nella stessa frase che ‘è anche importante’ riconoscere che essi ‘non si verificano fuori dal contesto’, è tanto disarmante quanto indecente”.
Il ruolo dell’ideologia woke
Vedono Israele attraverso le idee woke. “La France insoumise di Mélenchon non è stato in grado di descrivere i pogrom come ‘atti terroristici’, e alcuni dei suoi rappresentanti, come David Guiraud e Rima Hassan, un’attivista francopalestinese appassionatamente ‘antisionista’ che considera Israele ‘una mostruosità’ e gli orrori del 7 ottobre ‘legittimi’. Le organizzazioni dei Fratelli musulmani che sostengono Hamas, come l’Unione dei giovani musulmani di Francia o le strutture del Collectif Cheikh Yassine, sciolto dopo l’assassinio del professor Samuel Paty [qui - qui] da parte di un islamista che si dichiarava membro dello Stato islamico, manifestano ogni settimana nelle strade di Parigi e altre città francesi, al grido di ‘Israele assassino’ o ‘dal fiume al mare’, trascinano i giovani dell’estrema sinistra nostalgici di lotte sublimate che non hanno mai vissuto. Fondono la lotta contro Israele con la lotta, un tempo legittima, contro il colonialismo e l’apartheid, ignorano la storia del conflitto in medio oriente, così come la natura di Hamas, ma non è riuscita a scrollarsi di dosso il suo odio per Israele, cemento del suo impegno a sinistra. Un impegno apparentemente ‘antirazzista’, con un tocco di woke, mescolato all’indigenismo, le cui sfumature antisemite sono difficilmente messe in dubbio. Questo giovane, presumibilmente amante della giustizia, non sa che lo slogan ‘dal fiume al mare’ riecheggia l’articolo venti della Carta di Hamas, che invoca, tra le altre cose, la distruzione dello stato ebraico? Non ha sentito Ghazi Ahmad, membro dell’ufficio politico di Hamas, dichiarare il 23 ottobre 2023 che ‘Israele è un paese che non ha posto sul nostro suolo’, prima di concludere, in modo che non ci siano ambiguità: ‘dobbiamo eliminare questo paese’?”.
L’antisemitismo era presente ben prima del 7 ottobre all’interno del magma ideologico che chiamiamo “woke”. “Attraverso questa griglia di lettura manichea, basata sulla coppia ampiamente anacronistica del ‘dominato’ contro il ‘dominante’, in altre parole del ‘bianco’ contro il ‘razzializzato’, del ‘povero’ contro il ‘capitalista’; una griglia di lettura creata dalla sociologia negli anni Settanta e guidata da Alain Badiou, ‘l’ebreo’ è stato rapidamente espulso dal campo delle ‘vittime’ per occupare il posto del ‘super dominante’, del ‘super bianco’, riattivando tutta la fantasmagoria antisemita della sinistra della Belle Époque o del negazionismo degli anni Ottanta”.
Non si marcia più al passo dell’oca, ma “dal fiume al mare” e infilando perline nei braccialetti dell’amicizia tra i popoli.
8 commenti:
Nella Parola di Dio (rivelata, piaccia o no… non nostra, piaccia o no) si nasconde una negazione e un oltrepassamento della semplice natura umana che hanno bisogno della disponibilità a non applicare con tracotanza l’umano alla rivelazione.
La fede è un dono di luce, ma quella luce non è per far brillare la nostra mente agli occhi del mondo, ma perchè ci sia luce nella tenebra del mondo che resta tale anche con il dono della fede il cui soccorso sta nella mens Dei e non nella mia!
Ci vedo come può "vedere" un cieco dalla nascita che sa stare a proprio agio nella tenebra che -inutilmente- il vedente vorrebbe rischiarare della luce con cui ragiona mondanamente, in un abuso del dono di Dio offerto per trarne ben altra chiarezza.
La lettura odierna tratta dalla lettera agli Ebrei: “Fratelli, voi non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola. Lo spettacolo, in realtà, era così terrificante che Mosè disse: «Ho paura e tremo». Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova, e al sangue purificatore, che è più eloquente di quello di Abele".
Il mistero parla di sangue purificatore, non di un irenico pacifismo senza spargimenti di sangue. La Santa Messa è l’incedere presso il sacrificio del Calvario, traendone salvezza, fonte di gioia. La festosa assemblea musicata dai cori angelici, non dagli applausi dell’assemblea terrena di chi si bea di appagare l’io nel mondo.
Dove approda la mistica? Il volto di Dio non c’è, perchè Dio è spirito. La luce di Dio avvampa la scena fino a far chiudere gli occhi naturali. Che cosa avverto? Calore, profumi, un sapore interiore, un medicamento che trasforma l’esistere in beatitutine, senza tempo nè noia. Eppure lo conosco, lo ri-conosco, mi so conosciuto… sto nella volontà di bene che mi fa esistere. Non ha un perchè (altrimenti non sarebbe Dio), ma è pura bellezza in cui so di stare, voluto, chiamato e accolto.
... segue
Il vangelo odierno ci presenta il discepolo.
Discepolo: in una disciplina. Disciplinato. Sto essendovi ordinato e vi resto in ordine, al mio posto. In questo consiste il potere sugli spiriti impuri, cioè l’antidoto alla ribellione, al male e alla malattia che ha determinato lo spargimento di sangue, ben peggio di quanto iniziò con l'omicidio fratricida di Abele.
Un bastone, i sandali, una tunica, niente soldi… ed entrare nella casa per testimoniare. Da martiri, scuotendo la polvere di sotto le suole se rifiutati, perchè sia manifesto il rifiuto ricevuto. Perchè non si è discepoli per parlare del più e del meno, ma perchè avvenga una conversione, scacciando i demoni con l’olio dell’unzione.
Cambiare mentalità… Metanoia. Non ragionare secondo il mondo. Comprendere i doni di Dio come doni di Dio. La fede è un dono. La speranza non è la mia: si radica nella fede, non nei miei aneliti o nei miei talenti. La carità… è da Dio. E’ la sua, non il mio fare. E’ talmente la Sua, che resterà passate la fede e la speranza. Il mistero che non ha un perchè. Povero l’uomo che vorrebbe spiegare il perchè di Dio.
Non entra nella grazia, ma si appropria di Dio pensandosi in grado di darne un’immagine migliore. Invece Dio è il segno di contraddizione. In Cristo, fin dalla fondazione del creato, per rivelarsi in carne umana e ricapitolare in sè ogni cosa visibile e invisibile. Povero chi resta senz’olio.
Vergine magari, benintenzionato, ma irrevocabilmente in ritardo, sconosciuto allo sposo. Inutile bussare.
L'attualità ci presenta un gioco di falsificazione in cui l'utile idiota è chi non riconosce in certe idiozie un sapientissimo e diabolico mistificare le parti a danno dell'innocente. Uno schifo in cui molti subentrano facendo finta che no è successo nulla, alimentando odio e vantando meriti mai avuti, oltre a negare il proprio peccato e il rifiuto della grazia, reiterato.
Lì si capisce il segno di contraddizione. Con la luce della fede.
Non con quella dei flash dei media.
Tralcio scrive che "Dio è il segno di contraddizione etc". Ma, secondo i Vangeli, il segno di contraddizione è Cristo, non la Prima Persona della S.ma Trinità.
"E Simeone li benedì poi disse a Maria, sua madre: - Ecco, egli è posto per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione - anzi a te pure una spada trapasserà l'anima - affinché vengano svelati i pensieri di molti cuori" (Lc 2, 34-35).
Per l’uomo Dio sarebbe un’idea se non si rivelasse. La piena rivelazione di Dio e’ il Signore Gesù Cristo, che non è Dio da 2000 anni, ma lo è sempre stato! Eternamente. La rivelazione di Dio in Cristo e’ segno di contraddizione per ogni idea su Dio. Simeone per Grazia lo intuisce sollevando tra le braccia il bambino. Il cristianesimo non è una religione tra le tante e solo in Cristo c’è salvezza. Per lui tutto è stato creato e tutto sussiste in lui per esservi ricapitolato.
Non serve essere woke e di sinistra per capire che Israele ha compiuto uno sterminio in una terra che non gli appartiene.
Se si ragiona in termini biblici quella terra gli appartiene per mandato divino, gli occupanti sono gli arabi, che vi si installarono con la forza togliendola ai bizantini. La Palestina era diventata una provincia dell'impero romano, cioè era stata conquistata con la forza dai Romani dopo due sanguinose guerre conro gli ebrei. Al dominio arabo successe quello ottomano, con l'intermezzo crociato. Dopo il crollo dell'impero ottomano ad opera degli inglesi, gli ebrei hanno cominciato a rioccupare la Palestina, intesa qui ovviamente in senso lato, includendovi cioè Gerusalemme.
I musulmani della fazione palestinese vogliono solo distruggere Israele, che li ripaga della stessa moneta.
Adesso in Europa arriverà un'ondata di "profughi" palestinesi che l'ipocrisia dei governi sarà costretta ad accettare quando le popolazioni non li vogliono per niente. E nemmeno i governi, ma sono prigionieri della loro viltà.
"La rivelazione di Dio in Cristo è segno di contraddizione per ogni idea su Dio"? E perché dovrebbe esserlo? Anche i pagani credevano che la divinità si manifestasse e rivelasse ma in modo sbagliato, naturalistico e superstizioso, panteistico.
Il "segno di contraddizione" che è Gesù Cristo lo si è sempre visto non tanto in relazione all'idea di Dio quanto alla fede dei singoli in Cristo: Cristo avrebbe svelato cioè fatto apparire alla luce del sole ciò che c'è nei cuori, obbligando ogni uomo a prender posizione nei suoi confronti: e chi non avrebbe creduto in Lui sarebbe andato in rovina. Nella profezia di Simeone c'è l'annuncio della divisione finale del genere umano in Eletti e Reprobli, quest'ultimi quei "molti" che sarebbero andati "in rovina". Il Salvatore sarebbe venuto per il bene di tutti ma, accanto al bene di molti, avrebbe provocato la rovina di molti. Avrebbe unito ma anche diviso. E per sempre.
L'idea del Giudizio Universale e della conseguente divisione finale ed eterna dell'umanità in Eletti e Reprobi, predicata da Cristo in persona (Mt 25, 31 ss; Mc 13, 24 ss; Lc 21, 25 ss;) e dagli Apostoli (2 Pt 3, 7), è sparita completamente dalla visione del mondo cattolica dopo il Vaticano II e la pastorale successiva, fondata sullo spirito e sulle direttive di quel Concilio.
Si predica una "ricapitolazione" finale di tutto, anche la natura, in Cristo, quando le fonti neotestamentarie fanno nettamente capire che la "ricapitolazione" riguarda esclusivamente gli Eletti. Vedi il cap. 17 del Vangelo di Giovanni, erroneamente interpretato, a partire dal Concilio, come se l'unità dei credenti che Cristo consegna nella sua preghiera al Padre dovesse essere quella di tutte le confessioni cristiane (o addirittura di tutta l'umanità) quando invece è solo l'unità dei credenti rimasti fedeli alla parola del Signore.
Posta un commento