Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 2 dicembre 2019

Liberare la persona dai personalismi da Maritain a Rahner. Il IV Convegno di Montefiascone.

Sabato 23 novembre 2019 si è tenuto a Montefiascone (Viterbo) il IV Convegno “San Tommaso e la Dottrina sociale della Chiesa” sul tema “DIFENDERE LA PERSONA DAI PERSONALISMI” [vedi il programma]. Nella magnifica Sala della Rocca dei Papi, i lavori sono stati moderati da don Samuele Cecotti, vicedirettore dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân, che ha portato i saluti dell’arcivescovo Giampaolo Crepaldi e di Giordano Faccincani presidente dell’Osservatorio, presente anche Massimo Paolini, sindaco di Montefiascone, comune che ha concesso il patrocinio all’iniziativa culturale.

Stefano Fontana, direttore dell’Osservatorio, ha introdotto i lavori con un breve intervento su la “PRESENZA DEI PERSONALISMI NELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA POSTCONCILIARE”. Egli ha invitato ad approfondire il tema su due versanti. Da un lato il rapporto dei personalismi del Novecento (per esempio di Mounier e di Maritain ma non solo) con San Tommaso, dato che molti di essi si presentano in continuità con il tomismo classico. Dall’altro l’influenza di queste filosofie sul Concilio e sul Postconcilio. Si nota infatti che nelle encicliche preconciliari non si parla della persona come fondamento e fine della società, come avviene invece nel Concilio e nel Postconcilio. Il Relatore ha poi indicato il nesso tra i personalismi degli anni Trenta e Quaranta del Novecento – periodo considerato cruciale a questo proposito – e la “svolta antropologica” di Karl Rahner.

Giovanni Turco, docente all’Università di Udine, ha tenuto una relazione su SEMANTICA DELLA DIGNITÀ DELLA PERSONA (UMANA) NEL PENSIERO DI SAN TOMMASO. Il Relatore ha dapprima parlato della dignità come realtà, tanto nell’ordine dell’essere (ex natura, ex officio) che in quello dell’agire (ex actu, ex virtute). La dignità è perfezione intrinseca, adeguatezza, espressione del bene che conferisce onore e autorità. Il termine persona indica soggetti costituiti in dignità e si riferisce massimamente a Dio (S Th, I, q. 29. a 3). La dignità è ricevuta, non si identifica con l’attività o con la libertà.

Il Relatore ha poi spiegato che la dignità è un concetto analogo, indica la dignità di Dio e poi di tutte le creature al rispettivo livello, per cui la dignità di Dio è la causa di ogni dignità. Ha quindi parlato di dignità ontologica e di dignità etica, distinguendo tra avere dignità ed essere degno. Quest’ultima dipende dai meriti morali e, soprattutto, dall’essere in grazia. Infine il Relatore ha parlato del rapporto tra dignità e responsabilità dato che più alta è la dignità e maggiore è la responsabilità. La dignità non è un fine in sé ma ha per fine il bene comune e quindi richiede conformità all’ordine dell’universo creato.

Danilo Castellano, dell’Università di Udine, ha parlato de “IL PERSONALISMO GIURIDICO CONTEMPORANEO COME IMPOSSIBILITÀ DEL DIRITTO”. Il personalismo contemporaneo è dottrina liberale, in quanto fondato su un concetto di libertà come libertà negativa, gnostica e luciferina: la libertà come unico criterio (o meglio non-criterio) dell’agire umano. Lo si vede nella verità come sistema (Hegel), come opinione e agire condiviso (Habermas), come autenticità (Heidegger). La democrazia diventa così un metodo per ogni scelta. La persona diventa la sua volontà e i suoi diritti non vanno solo rispettati, come nel liberalismo classico, ma realizzati.

Il prof. Castellano ha quindi analiticamente distinto tra un profilo classico della persona e un profilo moderno. Secondo questo secondo profilo, la persona è essenzialmente autodeterminazione, sicché il diritto si riduce a porre confini, a garantire la convivenza delle volontà. Secondo Castellano, la Costituzione della Repubblica italiana ha assunto questo secondo profilo della persona e lo testimoniano molte leggi parlamentari e sentenze della Corte che il Relatore ha elencato con precisione.

Padre Arturo Ruiz Freites, dell’Istituto del Verbo Incarnato, ha quindi tenuto la sua relazione su “LA CREATURALITÀ DELLA PERSONA UMANA: IMPLICAZIONI ETICO-POLITICHE”. Il Relatore ha presentato l’aspetto creaturale della persona, la sua dignità di origine, di natura e di destinazione e, contemporaneamente, l’aspetto creaturale della società, in quanto la creazione dell’uomo e della donna, la loro socievolezza riguardo a Dio e la procreazione come “creazione” di persone umane esprimono una teleologia della persona e della società avente Dio come causa efficiente e come causa finale. La libertà umana è una “creatività partecipata” (Cornelio Fabro) e la società è l’ordinamento virtuoso della libertà in dipendenza da Dio come fine. Le leggi umane hanno come fine il bene comune subordinato al fine ultimo. L’autorità deve ordinare al bene comune ma anche evitare un uso cattivo del libero arbitrio anche tramite la forza coattiva. La Chiesa ha il dovere e il diritto di proclamare il Vangelo in ordine ad una civiltà cristiana.

Il Relatore ha quindi evidenziato come nei personalismi si dia una negazione della creaturalità della persona. Ciò è avvenuto a tre livelli: a) il personalismo di Maritain teso ad una nuova cristianità pluralista; b) il personalismo di Karl Rahner; c) il pastoralismo attuale inteso come accompagnamento dell’autonomia morale della coscienza.

Padre Andrés Bonello, Provinciale dell’IVE per l’Italia, ha tenuto la sua relazione sul tema “IL PERSONALISMO CRISTIANO CONTEMPORANEO E SAN TOMMASO D’ACQUINO”. Il Relatore ha messo radicalmente in questione il “tomismo” di Maritain. La sua concezione della persona è kantiana e non tomista. L’originaria impostazione liberale del suo pensiero non fu poi più abbandonata. L’analisi di Padre Bonelllo si è incentrata soprattutto sulla famosa distinzione maritainiana tra individuo e persona, presente già nell’opera Tre Riformatori, che caratterizza a fondo e in modo duraturo il suo personalismo. L’individuo sarebbe il polo materiale che non si distingue dal resto ed è come un punto di una rete. La persona sarebbe il polo spirituale, non sottomessa a niente, non parte ma un tutto indipendente che si può riferire solo ad un altro tutto. Ne consegue la concezione della libertà come autonomia: rendere consapevole l’uomo della sua superiorità e indipendenza. Più egli si allontana dalle istituzioni (sia sociali che ecclesiali) e più afferma tale libertà, ordinandosi solo alla Visone Beatifica. Ne consegue la separazione tra Chiesa (polo spirituale) e Stato (polo materiale), sicché la persona viene privata dell’aiuto in ordine al fine ultimo che le potrebbe derivare dal bene comune politico. Negare la separazione tra Stato e Chiesa sarebbe stato l’errore della cristianità medievale. La Chiesa ha una missione solo spirituale e non deve mescolarsi alla politica. Il Vangelo deve essere visto come fermento animatore della speranza temporale in una società pluralistica. La società non deve essere “una” in virtù della professione dell’unica fede.

Rudi di Marco, dell’Università di Udine, ha concluso i lavori del Convegno con la sua relazione su “AUTODETERMINAZIONE E BIOGIURIDICA: LA QUESTIONE DELLE QUESTIONI”. Oggi l’autodeterminazione è intesa come un diritto. A patto che ci sia facoltà di intendere e di volere, ogni atto diventa autodeterminazione senza responsabilità morale e politica. Si tratta del nuovo diritto all’esercizio della libertà negativa, senza criterio e senza responsabilità. Il diritto soggettivo diventa il diritto volitivo. Mounier, del resto, diceva che la persona è autocreazione, un movimento di personalizzazione. Questa nuova concezione del diritto scardina anche il positivismo, secondo il quale l’ordinamento è comunque perfetto e completo. Da qui la “agiuridicità” dei nuovi diritti che occorre liberare dalla regola, utilizzando a questo scopo le regole stesse a favore di un vitalismo soggettivo. Sul piano effettivo l’autodeterminazione è smentita: non si può usare la propria auto secondo autodeterminazione, non ci si può autodeterminare nel pagamento delle tasse e così via… Qui però entra in gioco una nuova funzione dello Stato, quella di essere “trasformatore normativo”. Lo Stato non sparisce ma diventa strumento di questa trasformazione agiuridica.
Giuseppe Tires - Fonte

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Novena all'Immacolata concezione
QUARTO GIORNO

Preghiera iniziale
Vergine purissima, concepita senza peccato, tutta bella e senza macchia dal primo istante, Ti venero oggi sotto il titolo di Immacolata Concezione. Il Tuo Divino Figlio mi ha insegnato, attraverso la Sua stima, rispetto e sottomissione a Te, quali onori e omaggi io Ti dovrei prestare. Tu sei il rifugio sicuro dei peccatori pentiti e per questo ricorro a Te, attraverso questa novena. Sei la Madre di Misericordia cui presento le mie miserie e ti chiedo di aiutarmi, poiché, dopo Gesù, sei tutta la mia speranza. Con la Tua intercessione materna, Madonna piena di bontà e potere presso il Signore, Ti supplico di farmi ottenere … (esporre la grazia richiesta). Se ciò che Ti chiedo non è per la gloria di Dio ed il bene della mia anima, fammi avere quello che sia più conforme a entrambi. Amen!

Orazione del giorno
O Immacolata Concezione, Madre mia, prendimi per mano, conducimi a Gesù, per scoprire, ascoltare e comprendere senza deformazione e in tutta purezza, verità e chiarezza, la Parola di salvezza, così come il Tuo Divino Figlio l’ha rivelata. Sii il mio soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la grazia di …(esporre la richiesta). Amen!
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre

Preghiera finale
O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te! O Dio, che con l'Immacolata Concezione della Vergine, hai preparato al tuo Figlio una degna dimora e, in previsione della morte di Lui, l'hai preservata da ogni macchia, concedi anche a noi, per Sua intercessione, di giungere fino a Te, in purezza di spirito. Noi Te lo chiediamo per il Nostro Signore Gesù Cristo. Così sia!

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=-ElRR4-C7Qo

Da Maritain a papa Francesco: la corruzione delle teologia cattolica - Guido Vignelli

Perchè oggi anche nella Chiesa cattolica si parla tanto di dialogo, di diritti umani, e così via?

In questa bella conferenza il professor Guido Vignelli mette in luce come una concezione sbagliata dell'uomo e della società, chiamata personalismo, abbia portato i teologi e persino i pontefici cattolici degli ultimi decenni a sposare posizioni sempre più lontane dalla sana dottrina cattolica.

Matteo D'Amico

Anonimo ha detto...

Esiste, nella nostra lingua o in inglese o francese, un buon libro sul Concilio di Trento, paragonabile per esempio a quello di De Mattei sul Vaticano II?

Anonimo ha detto...

"...Le leggi umane hanno come fine il bene comune subordinato al fine ultimo..."

Sacrosanto ma, oggi impazza il cupio dissolvi qui e nella visione dell'aldilà. Se non prenderà piede in Occidente una seria ri/evangelizzazione, affonderà la chiesa, affonderà lo stato, affonderanno le moltitudini, affonderà l'essere umano. Se il Signore non invierà una manciata di Sacerdoti credenti, siamo già arrivati al capolinea...sbagliato purtroppo!

Anonimo ha detto...

Giulio Meotti:
14 cristiani uccisi in un attacco islamista a una chiesa di Hantoukoura, nel Burkina Faso. Tra le vittime, molti bambini. Ogni giorno ormai siamo chiamati ad aggiornare questa già infinita contabilità dei cristiani uccisi. Sfido ad aver letto o sentito della notizia sui nostri media. Quanti altri cristiani dovranno essere massacrati prima che diciamo “basta”? Che sgomento vedere il silenzio dei leader cristiani occidentali.

Florita Caroli ha detto...

Io c'ero! È stato interessantissimo!!!!

Anonimo ha detto...

“L’amore della patria deve essere superiore all’amore verso la Chiesa e la legge del Paese è superiore alle regole canoniche” è quanto avrebbe affermato mons. Fang Xingyao In raduno che mirava a sviluppare “un sistema ideologico religioso con caratteristiche cinesi in linea con le richieste dei tempi”, secondo la linea della “sinicizzazione” voluta dal presidente Xi Jinping

http://www.asianews.it/notizie-it/Mons.-Fang-Xingyao:-La-patria-prima-della-Chiesa;-la-legge-cinese-prima-delle-regole-canoniche-48702.html

Anonimo ha detto...

Mi spiace di non conoscere seriamente Confucio, lessi da giovane un libro su di lui e nella età pienamente adulta i Detti, comunque sia ne ho avuto sempre un'ottima impressione. Certamente a ben conoscere Confucio, che fu pensatore ed uomo di stato, le sue regole non si discosteranno molto dalle regole canoniche. Quindi, a mio parere, ne discende che mons. Fang Xingyao conosce solo la dottrina comunista/capitalista attuale e poco sa di Confucio e delle regole canoniche della fu chiesa cattolica, parimenti tutti coloro che sono andati in rappresentanza della fu Santa Sede non avevano studiato Confucio e forse poco il dritto canonico. Questo per dire che coloro che si muovono su un elevato piano morale possono trovare punti di incontro, se la morale è lassa ed unidirezionale, cioè ideologica, è difficile trovare punti di contatto e prevarranno sempre e solo i punti di forza di uno sull'altro.

Anonimo ha detto...

Il gesuita padre James Martin su Twitter ha preso le difese della giudice lesbica, sposata con una persona dello stesso sesso, alla quale è stato fatto l’invito da padre Nolan a non presentarsi per ricevere l’Eucarestia. In alcuni tweet padre Martin ha fatto commenti che hanno fatto sbottare padre Dwight Longenecker tanto da fargli dire: “Martin è o stupido, o ignorante (e sappiamo che non è vero perché è molto intelligente e una persona erudita) o sta deliberatamente offuscando la verità, distorcendo la fede Cattolica e portando fuori strada le persone”.