Senza più mezzi termini, S.E. mons. Carlo Maria Viganò, già nunzio apostolico negli Stati Uniti, pubblica oggi un documento che costituisce un forte atto di accusa nei confronti di papa Francesco e, nello stesso tempo, di ardente amore alla Chiesa. Pubblichiamo il testo integrale. Precedenti qui
Così dice il Signore Dio che crea i cieli e li dispiega,
distende la terra con ciò che vi nasce,
dà il respiro alla gente che la abita
e l’alito a quanti camminano su di essa:
«Io sono il Signore: questo è il mio Nome;
non cederò la mia gloria ad altri,
né il mio onore agli idoli…»
Il Signore avanza come un prode,
come un guerriero eccita il suo ardore;
urla e lancia il grido di guerra,
si mostra valoroso contro i suoi nemici.
Per molto tempo ho taciuto,
ho fatto silenzio, mi sono contenuto;
ora griderò come una partoriente,
gemerò e mi affannerò insieme.
Renderò aridi monti e colli,
farò seccare tutta la loro erba;
trasformerò i fiumi in terraferma e prosciugherò le paludi….
Retrocedono pieni di vergogna
quanti sperano in un idolo, quanti dicono alle statue:
“Voi siete i nostri dèi.” …
Chi abbandonò Giacobbe al saccheggio,
Israele ai predoni?
Non è stato forse il Signore contro cui peccarono,
non avendo voluto camminare per le sue vie
e non avendo osservato la sua legge?
Egli, perciò, ha riversato su di lui
la sua ira ardente e la violenza della guerra.
L’ira divina lo ha avvolto nelle sue fiamme
senza che egli se ne accorgesse,
lo ha bruciato, senza che vi facesse attenzione.
(Isaia 42, 5-17)
* * *
Maria Immacolata Vergine Madre – Acies ordinata, ora pro nobis
“Vi è forse nel cuore della Vergine Maria altra cosa oltre il Nome di Nostro Signore Gesù Cristo? Anche noi vogliamo avere nei nostri cuori un solo nome: quello di Gesù, come la Santissima Vergine.”
La tragica parabola di questo Pontificato avanza con un susseguirsi incalzante di colpi di scena. Non c’è giorno che passi: dal trono più elevato il Sommo Pontefice procede allo smantellamento della Sede di Pietro, usando ed abusando della suprema autorità, non per confessare ma per negare; non per confermare ma per fuorviare; non per unire ma per dividere; non per edificare ma per demolire.
Eresie materiali, eresie formali, idolatria, superficialità di ogni sorta: il Sommo Pontefice Bergoglio non cessa di umiliare pervicacemente la più alta autorità della Chiesa, “demitizzando” il Papato – come magari direbbe l’illustre compagno Karl Rahner. La sua azione mira a violare il Sacro Deposito e a sfregiare il Volto Cattolico della Sposa di Cristo, con il dire e con il fare, con le dissimulazioni e con le bugie, con quei suoi gesti plateali, di ostentata spontaneità, ma meticolosamente ideati e pianificati, attraverso i quali esalta se stesso, in una continua autocelebrazione narcisistica, mentre viene umiliata la figura del Romano Pontefice, oscurata quella del Dolce Cristo in terra.
La sua azione si serve dell’improvvisazione magisteriale, di quel magistero a braccio, liquido, insidioso come le sabbie mobili, non solo ad alta quota, in balía dei giornalisti di tutto il mondo, in quegli spazi eterei che possono evidenziare un patologico delirio di illusoria onnipotenza, ma anche nell’ambito delle più solenni funzioni che dovrebbero incutere sacro tremore e riverente rispetto.
In occasione della Memoria della Vergine di Guadalupe, papa Bergoglio ha dato sfogo ancora una volta, alla sua evidente insofferenza mariana, che evoca quella del Serpente nel racconto della Caduta, in quel Proto-evangelo che profetizza la radicale inimicizia posta da Dio tra la Donna e il Serpente, e l’ostilità dichiarata di quest’ultimo che, fino alla consumazione dei tempi, cercherà di insidiare il Calcagno della Donna e di trionfare su di lei e sulla sua posterità. Quella del Pontefice è un’aggressione manifesta nei confronti delle prerogative e degli attributi sublimi che fanno dell’Immacolata Semprevergine Madre di Dio il complemento femminile al mistero del Verbo incarnato, intimamente associata a Lui nell’Economia della Redenzione.
Dopo averla declassata a “vicina della porta accanto”, o alla migrante in fuga, o alla semplice laica con i difetti e le crisi di una donna qualsiasi segnata dal peccato, o ancora alla discepola, che ovviamente non ha nulla da insegnarci; dopo averla banalizzata e desacralizzata, alla stregua di quelle femministe che stanno guadagnando terreno in Germania con il loro movimento “Maria 2.0”, volto ad ammodernare la Madonna per farne un simulacro, a loro immagine e somiglianza, papa Bergoglio ha ulteriormente infierito sull’Augusta Regina e Madre Immacolata di Dio, che “si meticciò con l’umanità… e meticciò Dio stesso”. Con un paio di battute, egli ha colpito al cuore il dogma mariano e quello cristologico ad esso collegato.
I dogmi mariani sono il sigillo apposto sulle verità cattoliche della nostra fede, definite nei concili di Nicea, Efeso e Calcedonia; sono l’infrangibile baluardo contro le eresie cristologiche e contro lo scatenamento furibondo delle Porte degli inferi. Chi li “meticcia” e li profana mostra di essere dalla parte del Nemico. Attaccare Maria è avventarsi contro Cristo stesso; attaccare la Madre è insorgere contro il Figlio e ribellarsi contro il mistero stesso della Santissima Trinità. L’Immacolata Theotokos, “terribile come schiere e vessilli spiegati” – acies ordinata – darà battaglia per salvare la Chiesa e distruggerà l’esercito del Nemico sciolto dalle catene che Le ha dichiarato guerra, e con lui tutte le pachamama demoniache ritorneranno definitivamente nell’inferno.
Papa Bergoglio sembra non più contenere la sua insofferenza verso l’Immacolata, e neppure riesce a nasconderla sotto quell’apparente quanto ostentata devozione, sempre sotto i riflettori delle telecamere, mentre va disertando la celebrazione solenne dell’Assunta e la recita del Rosario con i fedeli, che riempivano il cortile di San Damaso e la loggia superiore della Basilica di San Pietro con S. Giovanni Paolo II e papa Benedetto XVI.
Papa Bergoglio si avvale della pachamama per sgominare la Guadalupana. L’intronizzazione di quell’idolo amazzonico fin sull’Altare della Confessione in San Pietro è stata niente meno che una dichiarazione di guerra alla Signora e Patrona di tutte le Americhe, che con la sua apparizione a Juan Diego ha distrutto gli idoli demoniaci ed ha conquistato a Cristo e all’adorazione del “Verissimo ed Unico Dio” gli indios, grazie alla sua Mediazione materna. E questa non è una leggenda!
A poche settimane dall’epilogo dell’evento sinodale che ha segnato l’investitura di pachamama nel cuore della Cattolicità, abbiamo appreso che il disastro conciliare del Novus Ordo Missae subisce ulteriori ammodernamenti, tra i quali l’introduzione della “Rugiada” nel Canone eucaristico al posto della menzione dello Spirito Santo, terza Persona della Santissima Trinità.
Si tratta di un ulteriore passo nel senso della regressione verso la naturalizzazione e l’immanentizzazione del Culto Cattolico, verso un Novissimus Ordo panteistico ed idolatra. La “Rugiada”, entità presente nel “luogo teologico” dei tropici amazzonici, – come abbiamo appreso dai padri sinodali – figura come il nuovo principio immanente di fecondazione della Terra, che la “transustanzia” in un Tutto panteisticamente connesso, a cui gli uomini sono assimilati e sottomessi, a gloria di pachamama. Ed eccoci ripiombati nelle tenebre di un Nuovo Paganesimo, mondialista ed eco-tribale, con i suoi demoni e le sue perversioni. Da quest’ennesimo stravolgimento liturgico, la divina Rivelazione decade dalla pienezza all’arcaismo; dall’identità ipostatica dello Spirito Santo si scivola giù verso l’evanescenza simbolica e metaforica propria alla rugiada, che la gnosi massonica ha fatto sua già da tempo.
Ma ritorniamo un istante alle statuine idolatriche, di rara bruttezza, ed alla dichiarazione di papa Bergoglio all’indomani della loro rimozione dalla chiesa in Transpontina e dal loro annegamento nel Tevere. Anche questa volta, le parole del Pontefice hanno il sentore di una colossale bugia: ci ha fatto credere che le statuine furono prontamente esumate dalle luride acque grazie all’intervento dei carabinieri. Ci si chiede attoniti come mai una troupe di VaticanNews, coordinata da Tornielli e Spadaro di Civiltà Cattolica, con reporters e cameramen della stampa di corte, non siano accorsi per filmare le prodezze dei sommozzatori ed immortalare il salvataggio delle pachamama. Ha pure dell’inverosimile il fatto che una simile spettacolare operazione non abbia catturato l’attenzione di qualche passante, munito di un telefonino per filmare e rilanciare poi lo scoop sui social. Siamo tentati di girare la domanda a colui che tale dichiarazione ha proferito. Certamente, anche questa volta, ci risponderebbe con il suo eloquente silenzio.
È da ormai più di sei anni che siamo avvelenati da un falso magistero, sorta di sintesi estrema di tutti le equivoche formulazioni conciliari e degli errori post-conciliari che si sono inarrestabilmente propagati, senza che la maggior parte di noi se ne accorgesse. Sì, perché il Vaticano Secondo ha aperto, oltre che il Vaso di Pandora, anche la Finestra di Overton, ed in maniera così graduale che non ci si è resi conto degli stravolgimenti messi in atto, dell’autentica natura delle riforme, delle loro drammatiche conseguenze, e neppure ci è venuto il sospetto di chi realmente si trovasse alla regia di quella gigantesca operazione sovversiva, che il modernista cardinale Suenens definì “il 1789 della Chiesa Cattolica”.
Così, nel corso di questi ultimi decenni, il Corpo Mistico è stato lentamente prosciugato della sua linfa vitale attraverso un’inarrestabile emorragia: il sacro Deposito della Fede è stato gradualmente dilapidato, i Dogmi denaturati, il Culto secolarizzato e via via profanato, la Morale sabotata, il Sacerdozio vilipeso, il Sacrificio eucaristico protestantizzato e trasformato in Banchetto conviviale…
Ora la Chiesa è esanime, coperta da metastasi, devastata. Il popolo di Dio brancola, analfabeta e derubato della sua Fede, nelle tenebre del caos e della divisione. In questi ultimi decenni, i nemici di Dio hanno fatto progressivamente terra bruciata di duemila anni di Tradizione. Con inaudita accelerazione, grazie alla carica eversiva di questo pontificato supportato dal potentissimo Apparato Gesuitico, si sta sferrando alla Chiesa un micidiale colpo di grazia.
Con papa Bergoglio – come con tutti i modernisti – è impossibile cercare chiarezza, dal momento che il marchio distintivo dell’eresia modernista è proprio la dissimulazione. Maestri dell’errore ed esperti nell’arte dell’inganno, “si adoperano per fare universalmente accettare ciò che è ambiguo, presentandolo dal suo lato innocuo, il quale servirà come passaporto per introdurre il lato tossico, che all’inizio si teneva nascosto” (P. Matteo Liberatore S.I.). Così la menzogna, ostinatamente ed ossessivamente ripetuta finisce col diventare “vera” ed accettata dalla maggioranza.
Tipicamente modernista è anche la tattica di affermare quanto si vuole distruggere, usando termini vaghi ed imprecisi, promuovendo l’errore senza mai formularlo chiaramente. È esattamente ciò che fa papa Bergoglio, con il suo amorfismo dissolutore dei Misteri della Fede, con l’approssimazione dottrinale che gli è propria, mediante la quale “meticcia” e demolisce i dogmi più santi, come ha fatto con quelli mariani della Semprevergine Madre di Dio.
Il risultato di questo sopruso è quello che ora abbiamo sotto gli occhi: una Chiesa cattolica che non è più cattolica; un contenitore svuotato del suo autentico contenuto e riempito con merci d’accatto.
L’avvento dell’Anticristo è inevitabile, esso fa parte dell’epilogo della Storia della Salvezza. Ma sappiamo che è la premessa per il trionfo universale di Cristo e della sua gloriosa Sposa. Quanti fra noi non si sono lasciati ingannare da questi nemici della Chiesa, infeudati nel Corpo ecclesiale, devono unirsi e far fronte comune contro il Maligno, da lungo tempo sconfitto, tuttavia ancora in grado di nuocere e di provocare la perdizione eterna di moltitudini, ma a cui la Vergine Santissima, nostra Condottiera, schiaccerà definitivamente la testa.
Ora tocca a noi. Senza equivoci, senza lasciarci scacciare da questa Chiesa di cui siamo figli legittimi e nella quale abbiamo il sacrosanto diritto di sentirci a casa, senza che l’odiosa orda dei nemici di Cristo ci faccia sentire emarginati, scismatici e scomunicati.
Ora tocca a noi! Il trionfo del Cuore Immacolato di Maria – Corredentrice e Mediatrice di tutte le grazie – passa attraverso i suoi “piccoli”, fragili certamente, e peccatori, ma di segno assolutamente contrario ai membri arruolati nell’esercito del Nemico. “Piccoli” consacrati, senza limite alcuno, all’Immacolata, per essere il suo calcagno, la parte più umiliata e più disprezzata, più odiata dall’inferno, ma che insieme a Lei schiaccerà la testa del Mostro infernale.
San Luigi Maria Grignion de Montfort si domandava: “ma quando avverrà questo trionfo? Dio solo lo sa.” Compito nostro è vigilare e pregare come raccomandato ardentemente da Santa Caterina da Siena: “Oimè! Ch’io muoio e non posso morire. Non dormite più in negligenzia; adoperate nel tempo presente ciò che si può. Confortatevi in Cristo Gesù dolce amore. Annegatevi nel Sangue di Cristo crocifisso, ponetevi in croce con Cristo crocifisso, nascondetevi nelle piaghe di Cristo crocifisso, fatevi bagno nel sangue di Cristo crocifisso” (Lettera 16).
La Chiesa è avvolta dalle tenebre del modernismo, ma la vittoria appartiene a Nostro Signore e alla sua Sposa. Noi vogliamo continuare a professare la fede perenne della Chiesa di fronte al fragore del Male che l’assedia. Vogliamo vegliare con Lei e con Gesù, in questo nuovo Getsemani della fine dei tempi; pregare e fare penitenza in riparazione delle tante offese loro arrecate.
+ Carlo Maria Viganò, Arciv. tit. di UlpianaNunzio Apostolico - 19 dicembre 2019 - Fonte
37 commenti:
Ecco il nostro Atanasio.
Un atto di accusa formale e pubblico. Coraggioso e circostanziato.
Non ignorabile, anche se lo etichetteranno come attacco, mentre riafferma la Verità.
Sicuramente Melloni lo bollerà come attacco clerical nazi-fascista contro il papa(?) e la riforma irrinunciabile della chiesa......tocca a noi e che dovremmo fare? Oltre che ignorarlo come sedicente pontefice e disattendere le sue 'esortazioni' che ci resta, quando ti rovinano la domenica leggendo durante l'omelia i discorsi del tipo? Mai era successo con altri papi prima e, scusate se è poco, erano di tutt'altra pasta e statura morale e dottrinale, attendiamo fiduciosi che qualche altro porporato degno di tale nome abbia lo stesso coraggio e ci metta la faccia e che Dio ce la mandi buona.
Queste parole sono vere e rendono giustizia alla Verità. Voglia il Signore Gesù conservarla e benedirla, voglia darle la forza e il coraggio necessari per la battaglia spirituale che si prospetta molto dura e impegnativa.
Oramai è evidente che la misura è colma.
... “il disastro conciliare del Novus Ordo Missae” ...
Ai bei tempi Berghy andava su tutte le furie quando veniva preso in giro coi manifesti abusivi per Roma. E un po' si arrabbiava pure di fronte alle accuse circostanziate. Ora invece pare fare sempre più orecchie da mercante...
"Eresie materiali, eresie formali, idolatria, superficialità di ogni sorta: il Sommo Pontefice Bergoglio non cessa di umiliare pervicacemente la più alta autorità della Chiesa, “demitizzando” il Papato".
Nessuno, ad oggi, aveva parlato con tanta chiarezza e coraggio.
Spero che Mons. Schneider, Burke ed altri lo seguano a ruota.
Questo intervento di Viganò dimostra che i "dubia", le correzioni fraterne ed i vari interventi non sono stati affatto inutili.
Chi ha a cuore le sorti della Chiesa deve cogliere a volo questa grande opportunità.
Sia lodato Gesù Cristo
Antonio
Solo una domanda: ma mons. Viganò celebra in COMUNIONE con Bergoglio?
http://m.ilgiornale.it/news/politica/migranti-papa-vuole-i-porti-aperti-dio-ce-ne-chieder-conto-1801373.html
Ormai ha rotto tutto quello che poteva rompere, soprattutto agli italiani!
Con tutto rispetto, non è che Mons. Viganò sta parlando molto?
Aspettavamo parole chiare. Basta resoconti da postribolo. Basta melensaggini. Torniamo ad uno schietto, onesto, veritiero parlar cattolico.
Grazie!
Anonimo 16:32
La celebrazione è in comunione con Cristo, l'unico e autentico protagonista del Rito, a cui si chiede (è solo in Lui che può esserci) la comunione per e nella Sua Chiesa, ovviamente compreso (e lo si nomina) il vescovo del luogo e il papa in carica fino a prova contraria.... E se c'è o non c'è comunione col papa e con chiunque dipende dal "rimanere" o meno nel Signore e questo non dipende né dal celebrante né dai fedeli... ma dalla effettiva 'fedeltà' di ognuno, papa compreso.
Domanda per (soprattutto) i cardinali Burke, Müller, Sarah, Pujats, ecc. e per i vescovi Peta, Schneider, Lenga, ecc.
Come si può salvare (= rispettare) il papato insegnando il contrario di quello che insegna il Papa?
Non è questo esattamente ciò che fanno da decenni i neo-modernisti?
Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI insegnano A e i neo-modernisti non accettano l’insegnamento papale (nessuno dei neo-modernisti mette in discussione che siano Papi).
= per loro l’insegnamento del Papa non vale praticamente niente.
“Francesco” insegna B e un gruppetto non accetta l’insegnamento papale (ma Bergoglio è per loro il Papa).
= per loro l’insegnamento del Papa non vale praticamente niente.
Di più: in quest’ultimo caso viene veicolato anche il perché non vale praticamente niente. Il motivo è che non esiste legame tra l’insegnamento del Papa e la Tradizione (Fede/Verità).
In sintesi, l’errore dei “cattolici” post-conciliari sembra essere sempre e per tutti lo stesso: il rifiutarsi di fare ciò che si è sempre fatto e cioè non condannare soltanto l’errore ma anche l’errante.
Nella storia della Chiesa, gli eretici/apostati sono sempre stati condannati per le loro false dottrine e allontanati.
Da troppo tempo, invece, prima di Dio vengono il dialogo, le buone maniere, il volemose bene, l’ottimismo “ingenuo”,… In altre parole, l’apostasia è in nuce da tempo ed è oggi, probabilmente, più ampia di quanto ci si renda conto.
https://voxnews.info/2019/12/19/bergoglio-sostituisce-gesu-con-salvagente-la-croce-eretica/
I papi precedenti insegnano A e Bergoglio insegna B. Se i papi precedenti avessero veramente insegnato A, Bergoglio non insegnerebbe B. Quale B più clamoroso della riforma liturgica, che ha distrutto la vera liturgia cattolica, decomponendosi alfine nel culto degli idoli?
Giulio Meotti:
Una croce con un salvagente dei migranti. È stata posta e benedetta dal Papa all’ingresso del Palazzo Apostolico. Ormai non capisco più niente. Il cattolicesimo è sempre di meno una religione seria.
L’Europa sarà greco-romana-cristiana o sarà islamica.
Bene, ora la dichiarazione di eresia formale è stata fatta pubblicamente, ora si deve allontanare dal posto che non gli compete. Abbiamo avuto un insegnamento ortodosso pre-concilio (comportamento non sempre ortodosso, anzi: ciò che è avvenuto è il castigo di Dio peggiore di una guerra predetto da Fatima, La Salette, Cornacchiola e non solo), poi abbiamo avuto il magistero post-concilio fino al 2013, ed ecco il magistero post.cattolico con l'invenzione mostruosa del doppio papato, già di per sé post-cattolico. La Chiesa, a somiglianza del Capo,è stata messa da sé medesima nel Sepolcro: ora e stata tirata fuori, è risorta nel momento che mons.Viganò ha affermato la Verità; si cacci chi non è cattolico, è elementare.
Vedere Il VdR che NON benedice i bambini, ma un giubbotto salvagente posto su una croce di stoffa (?), al posto di Nostro Signore, è terrificante.
L’unica giustificazione possibile è che sia completamente andato di testa. Ma purtroppo ne dubito.
incredibili parole. davvero. scorrono veloci, come tutto quello che è chiaro e vero. non pongono alcuna incertezza o titubanza.
Ma ora mi sovviene un dubbio: è del tutto evidente che dovrà essere il prossimo Papa a ristabilire la Verità. potrà farlo mentre avrà Bergoglio come papa emerito? perché assisteremo oramai a questo scempio del doppione... (ahi Ratzinger cosa hai combinato, che disastro...).
con un nuovo Papa, sarà possibile tornare indietro? è possibile per un nuovo Papa rinnegare il magistero di quello precedente, oggi che il mondo valuta i papi per il loro apparire?
Come faremo? siamo spinti sempre più ai margini, e nello stesso tempo abbracciamo singolarmente sempre più la Verità che ci viene oscurata come nel gioco del nascondino...
Ce la faremo?
In fondo a che serve il papa nel Cattolicesimo? A porre il più alto muro di cinta a difesa della fede e del dogma.
Bene, oggi vediamo che la funzione papale non è più di difendere ma di offendere, ossia di porre in attacco la fede e il dogma.
Se non vediamo oggi che il nemico è giunto al vertice non lo vedremo più!
Oggi il papato non è a servizio di Cristo ma dei poteri forti del mondo e, in definitiva, del Principe di questo mondo.
"...È da ormai più di sei anni che siamo avvelenati da un falso magistero, sorta di sintesi estrema di tutti le equivoche formulazioni conciliari e degli errori post-conciliari che si sono inarrestabilmente propagati, senza che la maggior parte di noi se ne accorgesse. Sì, perché il Vaticano Secondo ha aperto, oltre che il Vaso di Pandora, anche la Finestra di Overton, ed in maniera così graduale che non ci si è resi conto degli stravolgimenti messi in atto, dell’autentica natura delle riforme, delle loro drammatiche conseguenze, e neppure ci è venuto il sospetto di chi realmente si trovasse alla regia di quella gigantesca operazione sovversiva, che il modernista cardinale Suenens definì “il 1789 della Chiesa Cattolica”.
Così, nel corso di questi ultimi decenni, il Corpo Mistico è stato lentamente prosciugato della sua linfa vitale attraverso un’inarrestabile emorragia: il sacro Deposito della Fede è stato gradualmente dilapidato, i Dogmi denaturati, il Culto secolarizzato e via via profanato, la Morale sabotata, il Sacerdozio vilipeso, il Sacrificio eucaristico protestantizzato e trasformato in Banchetto conviviale...
Con papa Bergoglio – come con tutti i modernisti – è impossibile cercare chiarezza, dal momento che il marchio distintivo dell’eresia modernista è proprio la dissimulazione. Maestri dell’errore ed esperti nell’arte dell’inganno, “si adoperano per fare universalmente accettare ciò che è ambiguo, presentandolo dal suo lato innocuo, il quale servirà come passaporto per introdurre il lato tossico, che all’inizio si teneva nascosto” (P. Matteo Liberatore S.I.). Così la menzogna, ostinatamente ed ossessivamente ripetuta finisce col diventare “vera” ed accettata dalla maggioranza..."
"... Sì, perché il Vaticano Secondo ha aperto, oltre che il Vaso di Pandora, anche la Finestra di Overton, ed in maniera così graduale che non ci si è resi conto degli stravolgimenti messi in atto, dell’autentica natura delle riforme, delle loro drammatiche conseguenze, e neppure ci è venuto il sospetto di chi realmente si trovasse alla regia di quella gigantesca operazione sovversiva, che il modernista cardinale Suenens definì “il 1789 della Chiesa Cattolica”...Con papa Bergoglio – come con tutti i modernisti – è impossibile cercare chiarezza, dal momento che il marchio distintivo dell’eresia modernista è proprio la dissimulazione..."
Indietro al momento non si può tornare (purtroppo).Avanti si può andare ,solo per un brevissimo tratto,e col rischio sempre più incombente della risata planetaria che travolgerà tutto e tutti.E' una situazione di stallo che il Signore risolverà al momento opportuno ,alla sua maniera…..
Il Concilio Vaticano Secondo, generato dal Modernismo Dissimulatore e nutrito dall'Errante Comunismo, è stato sia Vaso di Pandora, sia Finestra di Overton, riversandosi con violenza unita a mielosa dosata ipocrisia sull'umanità, così da innestare ed ostinatamente perseguire, per più di un secolo, la Gigantesca Sovversione di cui l'umanità, quella per grazia non contaminata, è testimone.
per Anonimo del 19 dicembre ore 16:28
Nessuno, ad oggi, aveva parlato con tanta chiarezza e coraggio.
Spero che Mons. Schneider, Burke ed altri lo seguano a ruota.
Probabilmente molti taceranno, forse qualcuno di loro troverà il modo di fare una sorta di "distinguo" dal testo di Viganò, come fece ad esempio Mons. Schneider attorno al 10 novembre scorso in occasione della lettera di protesta di 100 studiosi contro gli atti sacrileghi di Bergoglio, quando - pur definendo quell'iniziativa un atto di carità per i fedeli - non si associò ad essa, giudicandone alcune parti "poco rispettose" verso Bergoglio ...
E quali erano, le parti "poco rispettose"? Forse queste?:
Chiediamo rispettosamente a Papa Francesco di pentirsi pubblicamente e senza ambiguità, di questi peccati oggettivamente gravi e di tutte le trasgressioni pubbliche che ha commesso contro Dio e la vera religione, e di riparare questi oltraggi
Mah!
Dico questo con rammarico ...
Continuo ancora a confidare in Schneider, però è dura ...
Matteo 22,58. Bergoglio può dire e fare quel che gli pare, ma Dio non è con lui e non convalida, quindi la sua è carta da mandare al macero: la nostra Religione è Divina, non è questione di farcela o non farcela, di farsi applaudire dal mondo o no,si tratta semplicemente di rispetto per la Religione che non cambia "passeranno il cielo e la terra ma le MIE Parole mai".Fossero anche 10 emeriti non ci interessa, basta cacciarli in quanto "non esiste l'emerito" nella Religione.
quello che non sopporto in queste critiche, anche coraggiose, è l'idea implicita in esse della fallibilità del papa ( e della Chiesa insieme). Idea nient'affatto cattolica.
l'idea implicita in esse della fallibilità del papa
Ma il papa è fallibile, quando non parla ex cathedra come dottore privato...
Nel caso di Bergoglio, purtroppo, si configura l'eresia e anche l'apostasia....
Eresia, apostasia e anche maleducazione. Qualcuno deve fermarlo. Al più presto !
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2019/12/21/l%E2%80%99ultimo-discorso-del-papa-ai-cardinali-ha-un-antefatto-che-doveva-restare-segreto/
""È da ormai più di sei anni che siamo avvelenati da un falso magistero, sorta di sintesi estrema di tutti le equivoche formulazioni conciliari e degli errori post-conciliari che si sono inarrestabilmente propagati, senza che la maggior parte di noi se ne accorgesse. Sì, perché il Vaticano Secondo ha aperto, oltre che il Vaso di Pandora, anche la Finestra di Overton, ed in maniera così graduale che non ci si è resi conto degli stravolgimenti messi in atto, dell’autentica natura delle riforme, delle loro drammatiche conseguenze, e neppure ci è venuto il sospetto di chi realmente si trovasse alla regia di quella gigantesca operazione sovversiva, che il modernista cardinale Suenens definì “il 1789 della Chiesa Cattolica”.
Così, nel corso di questi ultimi decenni, il Corpo Mistico è stato lentamente prosciugato della sua linfa vitale attraverso un’inarrestabile emorragia: il sacro Deposito della Fede è stato gradualmente dilapidato, i Dogmi denaturati, il Culto secolarizzato e via via profanato, la Morale sabotata, il Sacerdozio vilipeso, il Sacrificio eucaristico protestantizzato e trasformato in Banchetto conviviale…""
Cara Mic,
l'inarrestabile emorragia di cui parli suggerisce che si tratti del segno della Passio del Corpo Mistico.
L'apparenza, il "tangibile", pare travolto dagli eventi: ma il corpo mistico rimanda non al "misterioso" caro a certi potentati dalle simpatie luciferine, bensì in quel mistero che chiede il doveroso abbandono da Dio proprio di chi vive di fede in Lui. Una fede rivelata, eppure sempre più grande di noi, come l'amore che ci è stato dato incorporandoci a Lui.
Gesù nell'ultima cena indicò che il vino che benediceva era il Suo Sangue versato.
Nostro Signore sudò sangue al Getsemani.
Poi fu percosso e contuso durante la notte, da chi lo condusse ai vari processi, detenendolo tra un interrogatorio e l'altro.
Pilato lo fece flagellare, ferendolo orribilmente.
Gli misero sulla testa una corona di spine, facendolo grondare sangue.
Altre ferite accompagnarono la salita al Calvario: le cadute, la croce sulle spalle.
Poi i chiodi, forandone mani e piedi. E infine il colpo di lancia al costato.
Dissanguato: tutto quel sangue è il prezzo e il mezzo della nostra redenzione.
Non è finita lì. Anche la Chiesa dissanguata non finirà lì.
Possono infatti martoriare il corpo, per un misterioso volere del Padre.
Lo spirito, se è saldo, ne rimane addirittura purificato.
Con quello il corpo, lì dove Dio prende carne e versa sangue, risorge per glorificare Dio.
Perciò, come scrive Don Elia sulla sua "scure" "dobbiamo quindi avere occhi capaci di scorgere quest’opera nascosta di fecondazione che, silenziosamente, procede indisturbata".
Affidiamoci al Padre e restiamo lì, come la Beata Sempre Vergine, nostra corredentrice.
Caro Tralcio, citavo, per richiamare l'attenzione, il nostro efficace e coraggioso mons. Viganò.
E, naturalmente, è lì che vogliamo essere e siamo..
Mons. Viganò e la sua "dichiarazione di amore per la Chiesa".
"I dogmi mariani sono il sigillo apposto sulle verità cattoliche della nostra fede, definite nei concili di Nicea, Efeso e Calcedonia; sono l’infrangibile baluardo contro le eresie cristologiche e contro lo scatenamento furibondo delle Porte degli inferi. Chi li “meticcia” e li profana mostra di essere dalla parte del Nemico. Attaccare Maria è avventarsi contro Cristo stesso; attaccare la Madre è insorgere contro il Figlio e ribellarsi contro il mistero stesso della Santissima Trinità. L’Immacolata Theotokos, “terribile come schiere e vessilli spiegati” – acies ordinata – darà battaglia per salvare la Chiesa e distruggerà l’esercito del Nemico sciolto dalle catene che Le ha dichiarato guerra, e con lui tutte le pachamama demoniache ritorneranno definitivamente nell’inferno."
Aggiungo qui il mio ringraziamento a mons. Viganò, parole sante!
Il lato positivo delle eresie di Bergoglio e dei suoi fedelissimi è questo.
Facciamogli sentire la nostra vicinanza e il nostro sostegno.
Questa si che è una reazione in difesa di Gesù, di Maria e della Chiesa intera.
Bene così, terribilis ut castrorum acies ordinata.
Speriamo che altri pastori, grandi e piccoli, trovino il coraggio di fare come mons. Viganò, che accusa senzi mezzi termini gli errori conciliari e post conciliari.
L'anno scorso accusare il CVII e il suo post era ancora un tabù.
Ma ora si vedono in tutta la loro crudezza gli errori ed orrori che ne sono derivati.
Chi sminuisce la Madonna non è cattolico.
Prendiamo esempio dal coraggio di questi eroici Prelati. Preghiamo per loro e per quanti sono ancora esitanti. Incoraggiamoli e facciamo loro sentire la nostra vicinanza spirituale. Exempla trahunt. Riscoprire l’orgoglio dell’appartenenza al nome cristiano darà slancio all’azione dei buoni e confonderà lo schieramento avversario, che conta proprio sulla nostra pavidità e sul nostro silenzio per imporsi.
Siamo chiamati a combattere su due fronti: quello spirituale e quello civile. Su entrambi dobbiamo dimostrare valore, coraggio, onore e lealtà. Ma il piano spirituale - esattamente com’è avvenuto con la rivoluzione conciliare e sociale - deve essere il motore della rinascita civile e politica della nostra Patria e dell’intero consesso civile, poiché è impossibile che Cristo regni sulle società se prima non è Re dei nostri cuori. Ed è altrettanto impossibile che Egli restauri le Nazioni se la Chiesa per prima, anzitutto nella sua Gerarchia, non piegherà il ginocchio dinanzi alla divina Maestà, ma continuerà a prosternarsi agli idoli antichi e moderni. (CB)
Io, invece, non capisco una cosa: perché ci si ostina a leggere con malevolenza tutto quello che fa o dice il Papa Bergoglio? Anche se altri vogliono farlo, non è mica obbligatorio!!! Propongo una riflessione: non si potrebbe, invece di vedere la deposizione in chiesa degli idoli amazzonici, come una sfida o addirittura un atto di guerra, leggere l' atto come un omaggio? sapete, come un ex voto: noi deponiamo i simboli della nostra passata credenza ai piedi di un altare, dove oggi riconosciamo il nostro vero Dio. Francamente non so cosa abbia mosso il cuore del Papa nel fare questa scelta, ma io vi dico, ricordando le parole di Gesù: "non giudicate". Poiché neppure voi lo sapete, ma molto più perché è uno degli insegnamenti di Gesù e di Maria SS. che ha detto più volte a Medjugorie, ma credo anche in altre occasioni, che noi fedeli non dobbiamo giudicare l' operato dei nostri pastori, tanto meno dunque del Papa. Criticare il Papa è come criticare Dio che ce lo ha dato. Lasciate che Vescovi o sacerdoti dicano la loro, noi siamo responsabili solo di quello che diciamo, non di quello che altri dicono; a meno che, non glielo abbiamo suggerito o insegnato noi.
Perché parlare di malevolenza nei confronti della persona se non si fa altro che ribadire la verità, in riferimento a ciò che fa e dice, che non vi corrisponde?
Il resto lo lascio cadere. Dimostra quanto non abbia saputo o voluto recepire ciò che siamo nella Chiesa, nel Signore, in base a quanto ricevuto...
Il tentativo può concludersi qui.
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