Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 5 febbraio 2025

Trump mette in crisi i vertici della Chiesa

Martina Pastorelli intervista Don Samuele Cecotti, vicepresidente dell’Osservatorio Card. Van Thuân: «Il progetto di restaurare l’ordine e la natura delle cose si scontra col pensiero debole del “nuovo” cattolicesimo». Su La Verità del 3 febbraio. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Trump mette in crisi i vertici della Chiesa

Oscurato dai moralismi progressisti sui rimpatri di clandestini e delinquenti stranieri, tra i provvedimenti di Donald Trump ce n’è uno che merita attenzione per le sue implicazioni etiche fondanti e universali: l’impegno a tutela della vita nascente, concretizzatosi da un lato con un ordine esecutivo che taglia i fondi federali destinati a finanziare gli aborti selettivi e toglie sostegno alle organizzazioni che promuovono l’aborto all’estero, nonché con la grazia concessa agli attivisti pro-vita condannati per aver bloccato l’accesso a cliniche abortive; dall’altro con il supporto alla Marcia per la Vita di Washington. Al corteo Trump ha mandato un video messaggio promettendo che difenderà “con orgoglio le famiglie e i diritti dei nascituri”, mentre il vice Vance ha tenuto un appassionato discorso sulla ricchezza della nazione, che risiede “non nel suo PIL ma nella capacità di formare e crescere famiglie prospere e felici.”
Oltre al tema della vita umana è tornato sulla scena anche quello della complementarità sessuale e quello del gender, con la revisione della politica del Pentagono sulle truppe transgender, il ritiro di fondi pubblici alle scuole che insegnano gender e teoria critica della razza, e con leggi contro la transizione di genere per i minori.

Nonostante questo impegno pro-life, anti-gender e a difesa della famiglia, l’Osservatorio Cardinale Van Thuân sulla Dottrina Sociale della Chiesa – di cui lei, don Samuele Cecotti, è vicepresidente – ha scritto qui che le scelte politiche del tycoon metteranno in difficoltà i vertici della Chiesa cattolica. Perché?
Proprio perché pro-life, anti-gender e a difesa della famiglia. Sembra un paradosso ma non lo è se si conoscono le dinamiche interne alla Chiesa odierna e il processo di radicale trasformazione teologica-ideologica in atto. Oggi la Chiesa, almeno nei suoi vertici, vive di pensiero debole, teologia narrativa a-dogmatica, fluidità e una grande sintonia con il mondo liberal. Il progetto di Trump di restaurare l’ordine a partire dalla natura delle cose, di ritornare al buon senso e di imprimere una svolta identitaria alla politica USA non può che scontrarsi con il paradigma del “nuovo” cattolicesimo.

Sulla grande sintonia di parte del mondo cattolico con Biden, che aveva rafforzato il “diritto all’aborto”, influiva forse la generosità della sua amministrazione che, come riporta il sito LifeSite, in quattro anni ha fatto avere quasi tre miliardi di dollari alle organizzazioni cattoliche per servizi collegati all’immigrazione?
A pensar male… Purtroppo si è data una saldatura tra “nuovo” cattolicesimo e liberal-progressismo: ciò ha ribaltato le priorità morali e ha dato vita a una nuova morale neo-cattolica, molto simile all’umanitarismo liberal. Così si comprendono anche gli elogi a Pannella e alla Bonino e la simpatia per Biden.

Si sente obiettare che le politiche anti-immigrazione americane smentiscono questo impegno a favore della vita: è così?
Vedremo come saranno concretamente attuate. Certamente rientra nei compiti legittimi di un Governo garantire la sicurezza e il rispetto della legge, dunque anche individuare, fermare e rimpatriare coloro che si trovano clandestinamente nel Paese. Il tutto però deve essere sempre fatto nel rispetto della dignità delle persone.

Quale insegnamento trarre da questa svolta?
Al problema delle migrazioni l’Osservatorio Van Thuân dedicò nel 2016 il Rapporto “Il caos delle migrazioni – le migrazioni nel caos”. Già allora in molti ambienti di Chiesa si proponeva una visione dell’immigrazione come diritto, da cui la condanna di respingimenti e rimpatri. Questa però non è mai stata la risposta della Dottrina sociale della Chiesa, né simile pretesa trova radici nella grande tradizione morale cattolica. La DSC, per prima cosa afferma il diritto di ciascun essere umano a non emigrare, ovvero a vivere in patria. Vi è poi il diritto a emigrare per cercare fortuna, ma non vi è un diritto a immigrare, ovvero a entrare nel Paese altrui. Anzi è dovere dell’autorità politica vigilare sui confini e regolare l’ingresso degli stranieri. Spetta all’autorità politica di ogni Paese decidere se e chi far entrare.

Ha ragione Trump che ha stoppato le politiche green chiamandole “nuova truffa” o chi – Vaticano incluso – le sostiene in nome della salvaguardia dell’ambiente?
Le politiche green con la salvaguardia dell’ambiente hanno poco a che fare essendo concentrate sulla decarbonizzazione: lo sanno anche i bambini che l’anidride carbonica non è un inquinante. L’agenda green si basa sulla teoria del riscaldamento globale per causa antropica, che è da dimostrare. La DSC insegna che vi è un preciso dovere di custodire il creato, tutelare l’ambiente ed evitare o limitare l’inquinamento, non dice che si devono impostare politiche globali fortemente impattanti sulla vita degli uomini sulla base di teorie discutibili, magari elaborate per dare forza a ideologie neomalthusiane. Che la Santa Sede abbia sposato acriticamente la teoria sulla CO2 e l’agenda green mi spaventa non poco. Pensi al discredito in cui cadrebbe tutta la Chiesa se tra qualche anno si dimostrasse che avevano ragione Franco Prodi e Carlo Rubbia e che era tutta una truffa!

La presidenza Trump apre nuovi spazi per una presenza cattolica meno timida nella vita pubblica?
Mi piacerebbe rispondere che la Chiesa coglierà l’opportunità offerta e lavorerà per gettare le basi per una rinascita della società cristiana. Ma realisticamente temo che nei prossimi quattro anni ci sarà uno scontro tra Trump e le Gerarchie cattoliche.
Gli spazi però si aprono e chi coglierà l’opportunità sarà quel laicato cattolico militante, preparato e motivato, riconducibile al mondo pro-life pro-family e all’arcipelago della Tradizione: un mondo cattolico molto solido dottrinalmente, lontano dal neo-cattolicesimo fluido-liberal, indipendente da logiche clericali, abituato ad essere mal visto dalle Gerarchie, dunque cattolicissimo nel pensiero e laicissimo nella libertà di movimento.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

"I legami tra Usa e Israele sono indistruttibili". Lo ha detto Donald Trump in una conferenza stampa con Benjamin Netanyahu sottolineando che negli ultimi due anni "i rapporti sono stati messi a dura prova". "Ma con me e te saranno più forti che mai", ha aggiunto. "Gli Stati Uniti prenderanno il controllo di Gaza, un controllo a lungo termine che porterà stabilità al Medio Oriente, Gaza sarà la rivière del Medio Oriente" ha detto Trump ribadendo che "i palestinesi devono lasciare Gaza e vivere in altri Paesi in pace, Gaza è un simbolo di morte e distruzione per decenni, i palestinesi vogliono tornarci perché non hanno alternative". "Dall'attacco del 7 ottobre stiamo combattendo i nostri nemici e cambiando il volto del Medio Oriente. Abbiamo devastato Hamas, abbiamo decimato Hezbollah" ha poi dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyhau. "Israele non è mai stato così forte ma per assicurare il nostro futuro dobbiamo finire il lavoro", ha concluso, precisando "Israele finirà la la guerra vincendola. La vittoria di Israele sarà la vittoria dell'America". Infine Netanyahu ha detto: "La pace tra Israele e Arabia Saudita non solo è fattibile, ma ci sarà". Immediata la replica di Ryad: " Non ci sarà alcuna normalizzazione delle relazioni con Israele senza la creazione di uno stato palestinese indipendente".

mic ha detto...

Trump spara alto ,(c'è chi pensa che lo faccia per alzare l'asticella come negoziatore) ma anche in questo caso dovrà fare i conti con la realtà. Il problema è la mancanza di un'autorità palestinese, diversa dai terroristi di Hamas, con cui trattare non solo per Gaza ma anche per realizzare l'auspicabile formula dei 'due paesi due stati'. Resta da vedere quanto inciderà la prevedibile resistenza di Egitto e Giordania e la posizione dei paesi arabi.
Per quanto riguarda il ripristino del buon senso comune non possiamo che sperare che l'onda si allarghi...

Anonimo ha detto...

La liquidazione dell'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) è un evento la cui importanza è quasi impossibile da sopravvalutare. Quando l'Unione Sovietica abolì il Comintern (Terza Internazionale) e poi il Cominform, le strutture che difendevano gli interessi ideologici dell'URSS su scala mondiale, ciò segnò l'inizio della fine del sistema sovietico internazionale. E sebbene il Consiglio di mutua assistenza economica (CMEA) e l'Organizzazione del Patto di Varsavia (WPTO) siano esistiti fino al 1991, la loro fine era sostanzialmente predeterminata sotto Krusciov, ha osservato il direttore dell'Istituto Tsargrad, Alexander Dugin:

"Qualcosa di simile sta accadendo in America oggi, perché l'USAID era la principale struttura operativa per l'implementazione dei progetti globalisti. In sostanza, era la principale cinghia di trasmissione del globalismo come ideologia volta all'istituzione mondiale della democrazia liberale, dell'economia di mercato e della ideologia dei diritti umani con l'abolizione degli Stati sovrani e il rovesciamento dei regimi capaci di resisterle su scala mondiale.

Con l'aiuto di questa agenzia, il globalismo fu introdotto in tutti i paesi. Per questo motivo, l'USAID è stato finanziato da percentuali significative del bilancio federale degli Stati Uniti: circa l'1%, ovvero 50 miliardi di dollari all'anno. Allo stesso tempo, i sussidi provenienti da altre strutture globaliste permettono di parlare di un aumento di questa cifra di almeno due volte. Si può solo immaginare le risorse materiali di cui disponeva questa organizzazione. Inoltre, essendo strettamente integrato con un certo segmento della CIA.

Dopo aver disperso la precedente leadership politica statunitense, i super-globalisti, Donald Trump ha iniziato a epurare la CIA dai rappresentanti di questa struttura globale. E il divieto imposto all'USAID è un passo fondamentale e molto importante che, ripeto, non può essere sopravvalutato. Anche perché è proprio da questa agenzia che dipendono “stati” come l’Ucraina, finanziata in gran parte attraverso l’USAID. Tutti i media ucraini, tutte le ONG, tutte le strutture ideologiche erano nel bilancio dell'USAID. Come quasi tutta l'opposizione liberale nello spazio post-sovietico, nonché i regimi liberali di vari paesi, tra cui il regime moldavo di Maia Sandu e molti regimi politici europei, anche loro rientravano nel bilancio dell'USAID.

E all'improvviso tutto crolla. Naturalmente, alcuni liberali ideologici continueranno ad agire spinti dalla convinzione, ma si tratta di una percentuale molto piccola. Fondamentalmente, il liberalismo e tutte le reti liberali globali esistono sul principio del “per soldi, sì”. Ma a chi sono i soldi a cui i liberali dicono "sì"? Questi sono soldi dell'USAID. Di conseguenza, se non esiste l'USAID, ed Elon Musk ha dichiarato che si tratta di "un'organizzazione criminale, colpevole di morte", allora da ora in poi non ci saranno più soldi per questa attività sovversiva. Di conseguenza, si tratta di un duro colpo per l'intero ambiente mondiale. In sostanza, un attacco missilistico al quartier generale del globalismo mondiale. Ed è quello che hanno fatto Trump e Musk.

Anonimo ha detto...

Un'osservazione : la distinzione fra diritto ad emigrare e diritto ad immigrare non convince. Un diritto ad emigrare non può esistere.

Giusto dire che uno ha il diritto di vivere nel Paese dove è nato. Ma l'emigrazione/immigrazione non può essere un diritto. Se c'è un diritto deve esistere un "dovere corrispondente" il che vorrebbe dire che lo Stato dove Tizio vuole emigrare avrebbe il dovere di accoglierlo. Ma questo è assurdo. Se vuoi andare a vivere in un altro Stato, un'altra nazione, devi bussare alla porta e non cercare di entrare dalla finestra del pian terreno o scassando la porta, come fanno i clandestini. Devi bussare alla porta rimettendoti alla discrezionalità delle autorità dello Stato dove vuoi andare a vivere. Le quali non hanno nessun obbligo di accoglierti: è una valutazione loro assolutamente libera e discrezionale, che deve tener conto di tanti fattori e in primo luogo del benessere materiale e morale del popolo governato. Le autorità in questione possono forse avere un obbligo morale ma non giuridico, a meno che non abbiano sottoscritto qualche trattato che le obbliga legalmente ad accogliere.
Ma che esista anche un obbligo morale ad accogliere non è affatto certo. Bisogna recuperare il dato di fatto imposto dalla storia e cioè che esistono i popoli con la loro lingua, tradizione, cultura, mentalità, religione, odii e pregiudizi. Essi costituiscono ciascuno un tutto unico, un'individualità che non può impunemente travasare da un territorio ad un altro, abitato da un altro popolo.
Nessuno di noi nasce cittadino del mondo, questa era una visione ideale degli stoici, mirante ad affermare il principio dell'uguaglianza degli uomini ma più che altro in senso spirituale, culturale. Ciò significava solo che si dovesse render più umano il modo di vivere (p.e. meno sanguinari i giochi del circo), non significava approvare le mescolanze e migrazioni più increndibili. E difatti l'impero romano si difese da esse con la forza fino a quando ne ebbe la forza.
Giova notare che esiste anche il non-detto, l'obbiettivo tacito ma essenziale che viene taciuto dall'ideologia dominante, intesa come falsa struttura culturale per coprire uno scopo del tutto diverso. Lo scopo, lo sappiamo, è quello di sommergere la corrotta Europa con l'immigrazione musulmana al fine di conquistarla all'Islam in un domani che si avvicina sempre di più.
Per le élites woke è quello di procurarsi manovalanza sottoproletaria da utilizzare per mantenere il loro stile di vita dispendioso e depravato e tanto meglio se tutta questa massa straniera e ostile distruggerà gli Stati europei ed anzi le società europee sino alle fondamenta, con tutti i loro valori. Questa massa distruggerebbe alla fine anche loro, le élites, che comunque non avrebbero problemi a farsi maomettane da un giorno all'altro, purché possano continuare a vivere come prima. Non si può pretendere che il ragionare woke sia logico e razionale....
La gerarchia cattolica attuale si è resa complice di questa invasione, avendo perso la fede sin dai tempi del Concilio. Quando il prete perde la fede, è capace di tutto. Anche dei peggiori tradimenti e corruzioni.
Politicus

Anonimo ha detto...

"I palestinesi, dice Trump, dovranno lasciare Gaza e vivere in altri paesi (arabi) in pace etc.". Il piano di Trump appare velleitario. Tra l'altro, i palestinesi non li vuole nessuno, a cominciare dai paesi arabi, in teoria "fratelli" degli abitanti di Gaza, ai quali devono sganciare fior di dollari in aiuti. Non li vuole nessuno perché dove arrivano loro cominciano i disordini e il terrorismo. Ormai i palestinesi e il terrorismo sono diventati una cosa sola.

Anonimo ha detto...

In questo clima euforico di cambiamenti e traslochi coatti, mi sembra che si sorvoli sul che fare dell'essere umano.   Il mito dell'uomo che si fa da sé ha imperato da almeno tre secoli in un cresendo di violenza scientifica e manipolazione. Forse di questo bisognerebbe parlare. Ora che il Presidente Trump auspica che la striscia di Gaza diventi una perla tra le perle rivierasche del Mediterraneo, mi chiedo cosa accadrà  dei palestinesi scampati al genocidio? Indubbiamente il turismo gode di grande stima nel PIL  dell'universo mondo. Certamente si auspica che le moltitudini mondiali diventino  turiste a tempo pieno, palestinesi compresi? Non si sa con certezza. Intanto per i turisti si allestiscono, in ogni dove, musei sugli antichi mestieri. Gli antichi  mestieri erano ancora miei contemporanei nella mia giovinezza. Ricordo un proverbio in proposito: contadini, scarpe grosse, cervello fino. Che vale anche per le mani. Perché l'antico mestiere, ben fatto, aguzzava ed aguzza l'intelligenza. Oggi la macchina veloce lo ha sostituito e l'intelligenza ne ha fatto le spese.Turisti a vita saranno forse anche i palestinesi, per loro è  previsto un turismo lento, a piedi, nel deserto, tutto per loro, dove potranno raccogliere vari ricordi di sabbia da portare con sé  nell'altro mondo, quello a loro destinato dai padroni del mondo.
m.a.

Anonimo ha detto...

Trump è stato pritetto dalla Madonna ( 13 Fatima), sta facendo scelte morali, alcune cose forse ci sembrano strane ( Gaza) ma noi non conosciamo tutta la realtà, non abbiamo la sua visuale più ampia. Qui non c'è nazione ct nazione, nella stessa nazione c'è il buono ed il cattivo, il deep state non è solo Biden Zelenski e Netanyau ... il deep state c'è ancora in Italia come in America come in Russia ... e la guerra oggi è ibrida e non convenzionale. Kennedy combatterà, si spera, un aspetto di questa guerra e così altri.

Anonimo ha detto...

Roberto Speranza mente su tachipirina e vigile attesa
https://www.youtube.com/shorts/Ah6o1malDaE
Della serie : "Io non c'ero e se c'ero dormivo!"