Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 15 settembre 2021

Deriva autoritaria, delegittimazione delle voci scomode. Convegno senato. Opposizione fantasmatica

Abbiamo già parlato della psichiatrizzazione del dissenso [qui]. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica. Di seguito alcune riflessioni dalla cronaca attuale.

La dittatura non è altro che l'accentramento di poteri in un unico soggetto politico e la sua definizione prescinde da eventuali derive autoritarie, che in genere sono successive al suo affermarsi. I dittatori del passato sono spesso stati accolti in patria come dei salvatori perché, guarda caso, il copione tipico è appunto quello di uno stato emergenziale che, per essere affrontato, necessita della sospensione delle normali prassi di governo, dell'accentramento di poteri e della sospensione del diritto. Una dittatura può godere, e in genere gode, di un ampio margine di consenso, perché di solito si sostituisce a un vuoto di autorità o di competenza.
La deriva autoritaria si presenta invece quando appare ovvio che lo stato emergenziale è venuto meno, e chi si è arrogato il potere non intende restituirlo, ma normalizzare e rendere permanente la crisi.
A definire la dittatura non è la quantità di libertà che vengono lasciate ai cittadini, ma il metodo di governo e il modo in cui si acquisisce il potere.

Ratzinger: "La Vera Europa Identità e Missione"

Ancora una volta Joseph Ratzinger rompe il silenzio dal 'recinto di Pietro'. Si tratta di un libro edito da Cantagalli che uscirà domani, 16 settembre, col titolo: "'La Vera Europa Identità e Missione'. 
Rispetto ai precedenti scritti, il libro presenta la novità della prefazione di Francesco; il che rende difficile sostenere che Ratzinger non ne riconosca l'autorità. Pur non conoscendo il contenuto, che ovviamente non può essere desunto dalle scarne citazioni del lancio di agenzia riportato di seguito, mi viene in mente quel che si dice a Roma: È una sòla! (sòla=imbroglio/fregatura). E sapete perché? Perché è attendibile che la prefazione di Francesco serva solo a consolidarne l'autorità in declino su tutti i fronti e a ribaltare le voci che insistentemente danno per incerta l'abdicazione di Benedetto. Su questo abbiamo scritto a iosa [vedi] senza star lì a riprendere le ultime fitte e articolate analisi di Cionci e aggregati vari [tranne questa per la cronaca e qui E.M. Radaelli]. 
La ragione della sòla è semplice. Se può interessare lo scritto di Ratzinger, come si fa a pensare che possano avere la stessa visione di Europa, lo studioso di Tubinga (il titolo dell'AGI sotto riportato è fuorviante) e il fautore della conversione ecologica [qui - qui - qui] in chiave tecnocratica  con aperture al transumanesimo [qui - qui - qui - qui], dell'immigrazionismo senza rete e del meticciato? [vedi] E si è mostrato un campione dell'ambiguità sui principi non negoziabili? [vedi]. Qui l'indice di tutti gli scritti di Ratzinger successivi alla rinuncia. (M.G.)

Ratzinger: "Serve un'ecologia dell'uomo per proteggere la sua natura"
In un testo inedito che uscirà giovedì 16 settembre in un volume delle Edizioni Cantagalli il Papa Emerito affida l'ultimo accorato appello affinché l'Europa riscopra e riaffermi la sua vera origine e identità che l'hanno resa grande e modello di bellezza e umanità
AGI - "Il concetto di 'matrimonio omosessuale' è in contraddizione con tutte le culture dell'umanità che si sono succedute sino a oggi, e significa dunque una rivoluzione culturale che si contrappone a tutta la tradizione dell'umanità sino a oggi".

Mercoledì 29 settembre. San Michele Arcangelo. Messa Antiquior in San Pietro

All’arcangelo San Michele, già dall’VIII secolo, era dedicato un piccolo oratorio posto tra la rotonda di S. Petronilla e l’antica Basilica. Oggi all’Arcangelo è dedicata la cappella più antica della nuova basilica. Tale cappella conserva anche la memoria del più antico culto di San Michele (V secolo) del santuario dell’Arcangelo sulla via Salaria.

Mercoledì 29 settembre 2021 - ore 7:00
(ingresso in Basilica da Piazza S. Pietro alle ore 6,45)
Festa di S. Michele Arcangelo
Santa Messa solenne della Festa
Cappella di S. Michele
Basilica di S. Pietro in Vaticano
Celebra Mons. Marco Agostini
“Non è sanza cagion l'andare al cupo:
vuolsi ne l'alto, là dove Michele
fé la vendetta del superbo strupo”.
Il fatto che andiamo (Dante e Virgilio) nella profondità infernale non è senza ragione; ciò è voluto dal Cielo, là dove l’Arcangelo Michele punì giustamente la superba violenza degli angeli ribelli. (DANTE ALIGHIERI, Divina CommediaInferno VII,10-12).

martedì 14 settembre 2021

Visita ad limina dei vescovi francesi: “basta” alla messa tridentina

Una notizia dolorosa ma non sorprendente, viste le premesse, dalle parole di Bergoglio ai vescovi francesi sulla Messa dei secoli. Le riprenderò in un apposito articolo perché, oltre ad essere dure e sprezzanti, sono false (la Messa antiquior  - stiamo parlando della riattualizzazione del Sacrificio di Cristo - non è un'attrazione liturgica né copre posizioni ideologiche) e non devono restare senza confutazione coram populo... Intanto, di seguito, la cronaca, che riguarda anche Parigi. Qui l'indice dei precedenti sulla TC.

I vescovi francesi stanno attualmente compiendo la loro visita ad limina, abbreviazione di ad limina apostolorum che significa "sulla soglia [delle basiliche] degli apostoli". Con questo termine si designa la visita che ogni vescovo deve fare periodicamente alla Santa Sede. I vescovi europei fanno questo pellegrinaggio ogni 5 anni.
La visita ad limina è un pellegrinaggio sulle tombe degli apostoli San Pietro e San Paolo. Ma è stato istituito per rafforzare i legami con la Santa Sede. Durante la visita ad limina, i vescovi incontrano il Papa e i capi dei dicasteri e delle congregazioni della Curia romana.

Così Papa Francesco ha ricevuto una prima delegazione di vescovi francesi, in visita ad limina, venerdì 10 settembre 2021. Come riporta la rivista online Famille Chrétienne, nell'edizione dello stesso giorno, si è discusso per più di due ore "di politica, del motu proprio Traditions Custodes o del sinodo sulla sinodalità" [vedi].

14 settembre - Esaltazione della Santa Croce

Ogni anno, il 14 settembre, ricordavamo l'entrata in vigore del Summorum Pontificum...
Questa festa, che in Oriente è paragonata a quella della Pasqua, si collega alla dedicazione delle basiliche costantiniane costruite sul Golgota e sul Sepolcro di Cristo e in ricordo del ritrovamento della Croce di Gesù da parte di sant'Elena, madre dell’imperatore Costantino, avvenuto, secondo la tradizione, il 14 settembre del 320. Sant’Elena portò una parte della Santa Croce a Roma. La ripose nel Sessorium, il suo palazzo, parte del quale, dopo avervi sparso della terra del Calvario, aveva riadattato a cappella privata. Passata alla celeste gloria, suo figlio Costantino fece dono di tutto il palazzo alla Chiesa Romana nella persona di papa San Silvestro I. Sono le origini della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme che ancora custodisce le preziose reliquie.

Dal Commento al Vangelo di Giovanni 
di Sant’Agostino
Nessuno è salito in cielo, fuorché colui che dal cielo discese, il Figlio dell'uomo che è in cielo (Gv 3, 13). Egli dunque era qui ed era anche in cielo: era qui con la carne, era in cielo con la divinità; o meglio, con la divinità era dappertutto. Egli è nato dalla madre, senza allontanarsi dal Padre. Sappiamo che in Cristo vi sono due nascite, una divina [generazione ab aeterno], l'altra umana; una per mezzo della quale siamo stati creati, l'altra per mezzo della quale veniamo redenti. Ambedue mirabili: la prima senza madre, la seconda senza padre. Ma poiché aveva preso il corpo da Adamo, dato che Maria proviene da Adamo, e questo medesimo corpo avrebbe risuscitato, ecco la realtà terrena alla quale si riferiva, quando disse: Distruggete questo tempio, e in tre giorni io lo risusciterò (Gv 2, 19). Si riferiva invece a cose celesti, quando disse: Nessuno può vedere il regno di Dio, se non rinasce dall'acqua e dallo Spirito (Gv 3, 5). Sì, o fratelli, Dio ha voluto essere figlio dell'uomo, ed ha voluto che gli uomini siano figli di Dio. Egli è disceso per noi e noi ascendiamo per mezzo di lui. Solo infatti discende e ascende colui che ha detto: Nessuno ascende in cielo, se non colui che dal cielo discende. Non ascenderanno dunque in cielo coloro che egli fa figli di Dio? Certo che ascenderanno; ci è stato promesso in modo solenne: Saranno come gli angeli di Dio in cielo (Mt 22, 30). In che senso, allora, nessuno ascende al cielo se non chi ne è disceso?

Saggezza spicciola ma calzante

Parla un affarista
Doug Casey è un investitore di grande successo negli Stati Uniti con molti anni di esperienza nel fare danaro. Oltre alla conoscenza della finanza, che lo tiene coi piedi per terra, ha anche una certa cultura a tutto tondo dovuta ad una certa educazione umanistica. In quello che scrive, menziona a malapena la religione, ma combina il miglior realismo degli uomini d’affari con una conoscenza della natura umana. Non è affatto infallibile, ma le sue visioni del mondo sono interessanti. Eccone una riassunta, dello scorso 7 luglio, intitolata: Perché la maggior parte delle persone delega il proprio pensiero agli “Esperti”.
Grazie a Internet e alla tecnologia moderna, le persone ora hanno facile accesso a una massa di informazioni su quasi tutti gli argomenti, eppure sembrano pensare meno criticamente che mai. Questo è sicuramente dovuto al fatto che la tecnologia, come Internet, è intrinsecamente meccanica e del tutto prevedibile, mentre gli esseri umani non sono macchine ma esseri spirituali con un libero arbitrio, non prevedibili, ma che richiede saggezza per essere gestiti. A quella tecnologia è del tutto estraneo il libero arbitrio, ma mentre la saggezza richiede un pensiero personale che può comportare uno sforzo doloroso, le soluzioni di Google sono tanto semplici quanto istantanee. Ecco perché, se pensare da solo costa troppo sforzo, potrei anche rivolgermi al mio computer inumano per una risposta.

lunedì 13 settembre 2021

Dante, il poeta della luce

1321 - 13 Settembre - 2021 VII Centenario della morte di Dante Alighieri - "Questo è il suo elogio principale: di essere un poeta cristiano e di aver cantato con accenti quasi divini gli ideali cristiani dei quali contemplava con tutta l’anima la bellezza e lo splendore, comprendendoli mirabilmente e dei quali egli stesso viveva. Conseguentemente, coloro che osano negare a Dante tale merito e riducono tutta la sostanza religiosa della Divina Commedia ad una vaga ideologia che non ha base di verità, misconoscono certo nel Poeta ciò che è caratteristico e fondamento di tutti gli altri suoi pregi" (Benedetto XV, enciclica In Praeclara Summorum, 30.4.1921). 
Dell'articolo qualche perplessità su "la legittimazione spirituale della potestas politica, nella forma più alta dell’Impero, non deriva dalla Chiesa ma direttamente da Dio", posto che non mi pare che Dante proponga una realtà politica su basi teocratiche... Precedenti, a partire da qui, su Dante, padre inascoltato.

Dante, il poeta della luce
E venne infine il giorno fatidico di Dante. Dopo un anno di rievocazioni d’ogni tipo, arriva quel 13 settembre, o meglio quella notte di sette secoli fa, in cui Dante andò davvero nell’Aldilà. Non possiamo dire che il suo anniversario sia passato inosservato. Nel sesto centenario, il 1921, Gabriele d’Annunzio si rifiutò di parlare a una celebrazione dantesca dicendo: “Oggi in Italia non può parlar di Dante che un ministro, un professore, o un imbecille. Ed io, grazie a Dio, non appartengo a nessuna di queste tre importanti categorie”. Non appartenendo alle prime due, non vorrei appartenere alla terza, avendo scritto un libro su Dante nostro padre [qui - qui], che sto portando nei luoghi danteschi... Dante, il più italiano dei poeti, il più poeta degli italiani, eppure così universale. Ora che l’anno dantesco volge alla conclusione proviamo a fare un bilancio in poche righe dell’immenso lascito dantesco e poi del suo punto focale.
Qual è la lezione umana, civile, morale che Dante lascia in particolare ai potenti, ai dotti e ai sacerdoti? Dante insegna ai potenti e ai regnanti, con l’esempio oltre che con le parole, la fierezza, la coerenza, l’onore, categorie calpestate nel nostro tempo ma a essere onesti anche nel suo, considerando la veemenza con cui li attaccò, pagando un prezzo altissimo. Dante insegna l’importanza di essere all’altezza di una tradizione e dell’auctoritas che si incarna; non c’è per lui potere senza carisma, né dominazione benefica senza legittimazione sacra. Imperativi incomprensibili nel nostro tempo.

I Signori del futuro della Vita Religiosa, e dei Gruppi della Messa Antica.

La Traditionis Custodes ha tra l'altro sancito il passaggio delle realtà che erano sotto l'Ecclesia Dei - già nell’ambito della Congregazione per la Dottrina della Fede - alla Congregazione per la vita religiosa. Questo dicastero può ora decidere della vita di centinaia di migliaia di persone consacrate in tutto il mondo. Ma chi sono i gestori di questo centro di potere così amato dal Pontefice regnante? Dall’interno delle Mura vaticane arriva questo ritratto impietoso che riprendo da Stilum Curiae. Indice articoli su TC. Precedenti su Carballo e Braz de Aviz qui - qui.

La “santa” ghigliottina

Dopo il devastante “Traditionis Custodes” il mondo tradizionalista guarda con paura e cattivi presentimenti al futuro delle fraternità sacerdotali e delle società di vita apostolica legate alla Messa nel rito straordinario ormai abolito in modo sommario.
In questo senso vorrei proporre ai nostri cari fratelli le due figure nelle cui mani sono stati “affidati” dal misericordioso Pontefice porteño, ormai in lento ma inesorabile tramonto. Faccio riferimento al Cardinale Braz de Aviz e all’Arcivescovo Carballo, figure ambedue inquietanti e pericolose.
Il Cardinale de Aviz si vanta di discendere dai Re del Portogallo anche se – parole da lui stesso pronunciate in giro – per via bastarda. Il fatto, sia esso vero o immaginario, non è del tutto sprovvisto di simbolismo, come si potrà ben dedurre.

Digione: il fondamentalista non è il tradizionalista, ma lo stesso vescovo

Si torna a parlare, sia pure da un punto di vista non tradizionale, di Digione e del caso della estromissione della FSSP per il rifiuto a concelebrare qui - qui - qui, collegato con la Traditionis custodes. Sulla concelebrazione, precedenti quiqui. Qui l'indice degli articoli su TC

Concelebrazione
Padre Bernard Pellabeuf, già seminarista all'interno della FSSPX nel 1969-70 e ora sacerdote diocesano che celebra abitualmente secondo il novus ordo, ha scritto una lettera al Santo Padre chiedendogli di abrogare la Traditionis custodes. Egli spiega il motivo per cui sta rendendo pubblica la lettera inviata al Papa qualche settimana fa:
Ho scritto al Sommo Pontefice il 22 luglio. Non avendo ottenuto né successo né risposta, pubblico la mia lettera in questa festa della Madonna, poiché il Sommo Pontefice ha pubblicato il suo Motu Proprio in un'altra festa della Beata Vergine.
Aggiunge :
Se ho deciso di pubblicare questa lettera quando molte voci si sono espresse sulla Traditionis Custodes, è perché in genere coloro che si rammaricano della pubblicazione di questo motu proprio legati esclusivamente del vecchio messale. Tuttavia, uso quotidianamente il Novus Ordo, e ho celebrato la Messa secondo il Vetus solo in rarissime occasioni. Inoltre, è in nome dello stesso Vaticano II che chiedo l'abrogazione della Traditionis Custodes, nonostante sia affermando di voler promuovere l'accettazione di questo Concilio che il Sommo Pontefice l'ha pubblicata: ma il nuovo messale non corrisponde a ciò che dicevano i Padri conciliari sulla riforma liturgica da loro richiesta.

domenica 12 settembre 2021

Indice articoli su transumanesimo e realtà distopica

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