Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 9 giugno 2025

Evento irlandese cancellato grazie alle preghiere dei fedeli

Ho modificato nel testo alcuni termini, che vi saranno comunque chiari, per aggirare gli algoritimi... se è con quelli che abbiamo a che fare, e speriamo bene.
Evento irlandese cancellato grazie alle preghiere dei fedeli

Unendo la provocazione alla bestemmia, forze oscure irlandesi avevano programmato per lunedì 2 giugno la “Big Gay Hike”, una gita a piedi sul Croagh Patrick, la Montagna Santa dove San Patrizio, patrono dell’Irlanda, pregò e digiunò per quaranta giorni. Una volta giunti alla cima, gli omosessualisti avevano programmato una grande festa trasgressiva all’aria aperta.

L’Irish Society for Christian Civilisation, consorella delle TFP, ha quindi organizzato un Rosario di Riparazione nella cittadina di Westport, a pochi chilometri da Croagh Patrick, domenica 1° giugno. Il Rosario, recitato in piazza pubblica, aveva l’intenzione non solo di fare un atto di riparazione al Sacro Cuore, all’inizio del mese a Lui dedicato, ma anche di chiedere alla Provvidenza che non permettesse questo scempio.

“Come insegnano molti santi, i peccati pubblici richiedono una pubblica riparazione. Nostro Signore viene ancora una volta pubblicamente deriso, schernito e disprezzato, proprio come durante la Passione. I fedeli cattolici non devono restare a guardare e permettere che ciò accada di nuovo. Dobbiamo sostenere l’onore di Nostro Signore e difendere la Sua Legge”, ha dichiarato al giornale locale il portavoce della TFP Damien Murphy.

Sembra che la Provvidenza, a richiesta di San Patrizio, abbia ascoltato la preghiera dei cattolici. Proprio per lunedì 2 giugno, il meteo prevedeva una bufera sulla montagna santa. Da una “moderate breeze” alle 9AM, si è passati a una “fresh breeze” alle 10, quindi a una “strong breeze” alle 12, fino a sfociare in una “strong gale” (forte bufera) alle 13.

Alludendo a una “strong winds forecast” (previsione di forte vento), le lobby incriminate hanno cancellato l’evento…

P.S. La domenica 1° giugno, a Westport, è stata una giornata di sole e brezza leggera: clima perfetto per un Rosario in piazza pubblica. - Fonte

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il Vaticano ha eliminato lunedì le opere d'arte del P. Marko Ivan Rupnik, ex gesuita, dai suoi siti web ufficiali.

Le immagini digitali dell'arte sacra del sacerdote sloveno, spesso utilizzate da Vatican News per illustrare articoli sulle feste liturgiche della Chiesa, non si trovano più nel servizio di notizie digitale.

Maggiori informazioni:
https://hubs.la/Q03rkqRC0

FALLIMENTO ha detto...

C’è da costatare con soddisfazione il fallimento referendario della sinistra liberal-etnocida, che con la concessione della cittadinanza dopo solo cinque anni voleva anticipare il tempo della Grande Sostituzione dei popoli italici, comunque in atto.
Occorre però riconoscere che un 30% di italiani ha votato convintamente e masochisticamente, in nome dei "diritti", per la la propria sostituzione etnico-culturale. Il nichilismo woke rende folli.

Con altrettanta soddisfazione possiamo constatare lo smacco della vescovaglia vaticanscondista italiana, che in omaggio al mondialismo ecumenista più estremo, predicato da decenni (ben prima che arrivasse Beroglio) ha invitato i fedeli italiani ad andare a votare per una veloce sostituzione etnico-religiosa con musulmani, sikh, induisti, buddhisti, animisti, confuciani ed evangelici (senza che il neopapa Leone XIV vi trovasse evidentemente nulla da eccepire) ma che per fortuna in tanta follia non è stata assecondata dagli elettori.
Pericolo scampato, per ora, con tanti saluti a Zuppi, alla Schlein e alla vecchia megera Emma.
Martino Mora

Anonimo ha detto...

Su quanto scrive Mora.
Il quesito referendario sulla cittadinanza agli immigrati ha segnato, tuttavia, un diniego significativo anche nella frangia di votanti (un 30% circa), per cui se ne trae che anche a sinistra vi è una fascia di contrari al facile immigrazionismo.
Per quanto riguarda i vescovi, bisogna considerare che ormai se li "filano" in pochi, e a volte, come in questi casi, non è un male. Anche perché, domando: la carità può diventare un business?