Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 10 giugno 2025

Mons. Schneider / Omelia della domenica di Pentecoste al pellegrinaggio di Chartres

Il Vescovo Athanasius Schneider nell'omelia durante la celebrazione della Messa di Pentecoste a Chartres: "Cosa significa essere cattolico? Significa che Cristo è il re della mia vita: che non mi vergogno mai di confessare Cristo". Nella nostra traduzione da Rorate Caeli

Mons. Schneider / Omelia della domenica di Pentecoste
al pellegrinaggio di Chartres


Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Vieni, Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in loro il fuoco del tuo amore”.

La Pentecoste è il giorno in cui la Chiesa si è manifestata per la prima volta all'umanità in modo sorprendente. Si è mostrata cattolica perché esiste una sola Chiesa di Dio: la Chiesa cattolica. Infatti, lo Spirito Santo mantiene la vita di Cristo sulla terra attraverso il Suo corpo mistico: la Chiesa. A Pentecoste, gli apostoli, simili a cellule di un corpo (umano), sono divenuti il corpo mistico vivificato dallo Spirito Santo e governato da un capo visibile, Pietro, e da un capo invisibile, Gesù Cristo. Allo stesso modo in cui una goccia di sangue non può rimanere viva al di fuori del corpo (umano), così anche noi non possiamo sopravvivere senza essere all'interno del corpo mistico della Chiesa cattolica.

La Chiesa, quindi, non è semplicemente un'altra organizzazione umana, una ONG o un'impresa internazionale, ma il corpo mistico di Cristo. San Giovanni Maria Vianney, il Curato d'Ars, diceva che "senza lo Spirito Santo siamo come una pietra lungo la strada. Prendi una spugna piena d'acqua in una mano e una piccola pietra nell'altra. Strizzale entrambe allo stesso modo: dalla pietra non uscirà nulla, mentre dalla spugna sgorgherà acqua in abbondanza. La spugna è l'anima ripiena di Spirito Santo. La pietra è il cuore freddo e indurito dove lo Spirito Santo non abita". È lo Spirito Santo che mette le giuste intenzioni nei cuori dei giusti e dà senso le parole che escono dalle loro labbra. Quando lo Spirito Santo è in noi, i nostri cuori si dilatano e sono permeati di amore divino.

Lo Spirito Santo è colui che ci aiuta a distinguere la Verità dalla falsità, il bene dal male. Come quegli occhiali che ingrandiscono gli oggetti, lo Spirito Santo ci aiuta a vedere il bene e il male più da vicino. "Senza lo Spirito Santo, non c'è sostanza né sapore in nulla di ciò che facciamo", disse una volta il Curato d'Ars. Dobbiamo ringraziare lo Spirito di Verità per averci fatto conoscere la legge del Vangelo. Qual è la legge del Vangelo? È la fede cattolica nella sua pienezza di Verità, promulgata per la prima volta dalla Chiesa in questa grande festa di Pentecoste.

Il Rito Tradizionale della Santa Messa, che abbiamo la gioia e la grazia di celebrare qui oggi, può essere definito in una certa misura il rito "pentecostale", perché è la vera espressione cattolica della devozione allo Spirito Santo, che consiste in una sobria ebbrezza. Il Rito Tradizionale della Santa Messa ci offre l'atmosfera spirituale in cui possiamo avere cuori ardenti pur rimanendo sobri e disciplinati, guidati dalla nostra ragione illuminata dalla fede e dalla bellezza e dignità esteriori (del rito). Il Rito Tradizionale della Santa Messa riflette tutto questo nel modo più straordinario. È la ragione per cui questo rito attrae le anime dei giovani. È il rito amato e prezioso di innumerevoli generazioni cattoliche. Ecco perché il Rito Tradizionale della Santa Messa è il rito sempre nuovo, sempre attuale, mai vecchio o fuori moda.

Quest'anno celebriamo il centenario della pubblicazione dell'enciclica di Pio XI "Quas primas" sulla regalità di Cristo. Cristo è l'unico vero re di tutte le creature. Se i principi degli uomini, i sacerdoti e i farisei, un tempo affermavano di "non avere altro re all'infuori di Cesare", al contrario tutti coloro che credono in Cristo devono dire "non abbiamo altro re all'infuori di Gesù Cristo". Per questo il Figlio di Dio si è fatto uomo, per regnare come re, per regnare come Verità stessa e per regnare come Salvatore sui cuori di tutti gli uomini, su tutte le nazioni, le società e le istituzioni umane. Egli non regna con la forza, ma con la potenza del Suo amore. Una pace degna di questo nome non esisterà mai se le dottrine e i precetti di Cristo non saranno osservati da tutti (gli uomini) nella vita pubblica e privata. Questo è ciò che intendiamo, in una parola, come regalità di Cristo. Nonostante oggi ci sia tanto progresso tecnologico e fratellanza umana per la pace nel mondo, se Cristo non regna come re nelle nostre famiglie e nei nostri paesi, allora il nostro mondo manca di vera bellezza spirituale, allora il nostro mondo manca della piena Verità divina, allora il nostro mondo manca di amore soprannaturale.

Cosa significa essere cristiani, essere cattolici? Significa che Cristo è il re della mia vita: significa che non mi vergogno mai di confessare Cristo e la Verità della Fede Cattolica. Significa osservare i comandamenti di Dio con l'aiuto della Sua grazia, la purezza dell'anima e la castità del corpo, il perdono reciproco e l'instancabile carità verso il prossimo.

Imploriamo lo Spirito Santo dicendo: vieni, Spirito Santo, riempi il campo della tua Chiesa con il profumo e la bellezza dei fiori della santità, con lo zelo per la salvezza delle anime, in particolare tra i giovani, le famiglie e il clero. Che possiamo essere ricolmi della gioia della nostra fede, una gioia che nulla può toglierci. Che la nostra fede cattolica, di gran lunga più preziosa dell'oro, raffinata dal fuoco anche ai nostri giorni, possa tornare alla sua grande espansione come regno di Cristo, a onore della Santissima Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo, Dio che regna nei secoli dei secoli. Amen.

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il modo di celebrare di Mons.Schneider, il modo di congiungere le mani ( come
dimostra il primo piano su you tube) e' gia' sottomissione, devozione,intensa
preghiera e supplica e a Dio Padre e dovrebbe essere preso ad esempio in ogni Universita' Pontificia. Ave Maria!